RISVEGLIO N. 3 L’AQUILA CITTA’ SEQUESTRATA. Shock economy ?



di Renzo Provedel

Oggi 30 maggio ecco la prova che la città è militarizzata, contro l'interesse ed i diritti dei cittadini. Alcune centinaia di cittadini, protestando, hanno cercato di entrare nel centro storico per vedere le loro case e sono stati respinti dalla Polizia. Le case agibili subito (54%) o riparabili (16%) sono tante, sono la maggior parte, oltre il 70 %, ma ciò NON è nell'interesse del Governo. Che cosa vuole fare il Governo di questa città che oramai è SEQUESTRATA insieme alla popolazione ? Nessun piano condiviso. Nessun piano, per ora. E sono passati quasi due mesi.

Il terremoto oltre a produrre 300 morti, migliaia di feriti e decine di migliaia di sfollati in tende ed alberghi, sta diventando un terreno di sperimentazione da parte del Governo; sperimentazione di contenimento, di condizionamento, di propaganda nazionale ed internazionale. Quali sono gli scopi ? Quali gli interessi ?

Nei primi giorni il Primo Ministro aveva evocato l’idea ad effetto di una ricostruzione totale e coniava lo slogan AQUILA 2.

Ma la verifica tecnica che aveva messo in luce almeno un 50% di case intatte svelava la prima idea “sballata” ed Aquila 2 tramontava, non gli enormi interessi per una ricostruzione pilotata.

Nei primi giorni emergevano le gravi responsabilità del governo centrale e locale per la mancata prevenzione e la trasmissione televisiva Anno Zero di Santoro, che voleva evidenziare questi problemi, veniva accusata di voler creare un capro espiatorio nella persona di Bertolaso, capo della Protezione civile. Il direttore del IL GIORNALE creava l’incidente, come casus belli, per poter attaccare Santoro, tanto che poi nei giorni successivi il finto scandalo veniva montato sino a raggiungere il Consiglio della Rai ed a provocare il pubblico attacco di Fini alla trasmissione televisiva indicata come “indecente”.

Persino un’azione di CENSURA nei confronti del vignettista Vauro, sospeso d’imperio dal nuovo direttore RAI il sig. Masi, che si creava così dei “crediti” verso il Primo Ministro, offesa da tanta lesa Maestà.

Berlusconi con una accurata comunicazione mediatica, anche non verbale (indossava il giubbotto della Protezione Civile...dopo il Presidente operaio anche il Presidente Protettore e Salvatore), iniziava in modo emblematico lo sfruttamento della catastrofe a fini di propaganda, anche in vista delle vicine elezioni europee.

Chissà perché mi viene in mente il libro “Shock economy” di Naomi Klein dove si spiega come Bush avesse avviato l’ascesa del capitalismo dei disastri sfruttando la distruzione di New Orleans (tornado Katrina) per trasformare la scuola pubblica in scuola privata. Nasce una nuova strategia: “solo uno shock-provocato da un cataclisma naturale o dalla violenza intenzionale della guerra, del terrorismo, della tortura – può trasformare il politicamente impossibile in “politicamente inevitabile” (parole del guru dell’ultraliberismo Milton Friedman).

Il trauma dell’undici settembre ha permesso a Bush di appaltare ad aziende private la sicurezza interna e la guerra all’estero. La stessa cosa succede per l’uragano Katrina e la distruzione di New Orleans.

Berlusconi sta seguendo la stessa strada ? E’ lecito porsi questa domanda soprattutto dopo l’improvvisa decisione di trasferire il G8 dalla Sardegna all’AQUILA. Enormi “doppie spese” fuori controllo che favoriscono costruttori di strade ed infrastrutture, immobiliaristi, società di sicurezza.

Intanto la gente terremotata dell’Aquila continua a soffrire in tenda e proprio ieri il Primo Ministro abbozza la storica frase "Stiamo organizzando giorni al mare per le famiglie. I ragazzi, invece, stiamo vedendo di mandarli in crociera nel Mediterraneo".

Le 500 persone che, aderendo al Comitato “L'Aquila un centro storico da salvare”, hanno manifestato concretamente oggi, sono l’avanguardia di persone che si sono ri-svegliate.

Stanno prendendo il mano il loro futuro, vogliono affermare che la “città è nostra”, giustamente, e vogliono anche, a mio avviso, affermare la centralità delle decisioni dei cittadini: vogliono partecipare nonostante il tentativo del potere “unico” politico di gestire unilateralmente la catastrofe.

I cittadini possono dire NO alla economia dei disastri e ribaltare la situazione prendendo in mano le decisioni che a loro spettano, a loro che vivono sul territorio e ne decidono lo sviluppo o il declino con i loro comportamenti.

Le fonti informative:
Da Il Centro: http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/laquila-il-sindaco-vieta-il-corteo-dei-proprietari-delle-case-in-centro/1642673?edizione=EdRegionale

Da Affari italiani: http://www.affaritaliani.it/ultimissime/flash.asp?ticker=290509160825

Da ADN Kronos: http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.3249916500

Da Ansa: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/
altrenotizie/visualizza_new.html_985743175.html

foto di ANSA/CIRO FUSCO/DRN

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