di Gordiano Lupi
Marco Ballestracci è un autore che mi rende orgoglioso e che mi ripaga di anni di sacrifici passati a fare il piccolo editore di provincia, perché dalla scuderia del mio Foglio Letterario - con cui ha pubblicato Il compagno di viaggio e Bluespadano - passa a Instar Libri, casa editrice italiana di J.M.G Le Clézio, Premio Nobel per la Letteratura 2008. Prima de L’ombra del cannibale, Ballestracci ha pubblicato - con Mattioli 1885 - i racconti calcistici contenuti nel volume A pedate - 11 eroi e 11 leggendarie partite di calcio, finalista al Premio Bancarella 2009. Posso essere orgoglioso del mio lavoro di talent scout e - senza incensarmi più di tanto, ché chi si loda s’ìmbroda, come diceva mio nonno - posso permettermi di ridere in faccia a qualche presunto letterato che diversi anni fa mi chiese con sarcasmo: “Ma voi del Foglio, chi avete lanciato?”. Oggi risponderei facendo elenchi e forse mi dimenticherei di qualcuno: Wilson Saba è stato finalista allo Strega e adesso pubblica con Bompiani, Gianfranco Franchi è passato a Castelvecchi - Arcana, Sacha Naspini sta per uscire con Elliott, Ballestracci è a Instar Libri, Lorenza Ghinelli non lo posso dire, ma pure lei muove passi importanti. Tralascio me stesso che ho scoperto Yoani Sánchez per Rizzoli, ché non mi sembra carino.
Adesso parliamo di Ballestracci, che con questo romanzo ciclistico mi ha fatto tornare a quando ragazzino in pantaloni corti parteggiavo per Felice Gimondi e Eddie Merckx mi stava sullo stomaco, pure se è stato uno dei più grandi ciclisti di ogni tempo, spietato, infallibile, dal carattere duro e dal fisico possente. Ballestracci ci descrive un Cannibale che vinceva tutto quello che poteva, inghiottendo salite, avversari, rivali. Non dimentica il volto umano del campione, immortalato bambino innamorato della futura professione e adulto in lacrime dopo i tristi fatti del doping. Merckx era un campione che voleva primeggiare, perché nello sport come nella vita, un talento va assecondato e non soffocato. Nessuno era in grado di batterlo e lui doveva vincere, ma sapeva ricompensare chi faceva un favore ed era generoso con gli avversari leali. Ballestracci racconta grandi gare e scene di vita, momenti di trionfo e lotte senza tregua, donando al lettore un ritratto indimenticabile di uno sportivo che ha segnato la storia del Novecento. Un libro per chi ama il ciclismo di un tempo, un romanzo per chi vuole vivere in un libro le stesse emozioni dello sport e ricordare il passato. Leggetelo!
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