- di Nadia D'Arco
- (foto tratta dal sito : https://oltreilcancello.wordpress.com/2008/09/30/la-lunga-estate-calda/)
- LA CARA ROSA MAURO CON QUESTO TITOLO EVOCATIVO DEL BEL FILM LA LUNGA ESTATE CALDA DI MARTIN RITT CON PAUL NEUWMAN E LA SCENEGGIATURA DI WILLIAM FAULKNER, MI HA EVOCATO RICORDI ATTINENTI AL SUO PEZZO VE LI PROPONGO CON UNA RIFLESSIONE DI FONDO.
La
lunga estate calda
di Rosa Mauro
di Rosa Mauro
Ah, la lunga estate calda..
Quella che si ricorda per i servizi in cui si ribadisce che,
guarda caso, fa caldo e ci si meraviglia di questo come se a Luglio dovesse
fare dieci gradi!
Si passa a raccomandare a degli idioti che si ostinano a
cucinarsi, secondo loro, polenta e salsicce, che devono mangiare cibi freschi e
mi raccomando, sostituite la cioccolata bollente con i succhi di frutta!
Ma, sopratutto, quella che presenta servizi di gente che affolla
le spiagge, i boschi, le campagne..
sapete , per affermare questo mi sono fatta aiutare anche da
occhi migliori dei miei ma me lo hanno confermato, purtroppo…
Nessuno di questi servizi presenta in qualche modo una persona
con disabilità .
lasciamo perdere la versione agiografica dei ciechi nella tenuta
di Castel Porziano, dove tra l’altro nei servizi NON hanno
intervistato i disabili ma i loro accompagnatori visto che, è
notorio, noi siamo incapaci di parlare da soli..
Io parlo dei servizi comuni, quelli normali in giro per sagre di
paese, spiagge e via discorrendo.
Niente, non ce n’è nemmeno uno..
E’ pur vero che per trovare una spiaggia
dotata di sedia soleil , che ti permette di andare in spiaggia senza annegare
nella sabbia, devi andare in giro per l’Italia con il lanternino..
E’ anche vero che ci sono ancora luoghi
montani dove dire carrozzina significa affermare una vera e propria eresia.
ma ciò non toglie che noi, comunque, in
vacanza ci andiamo e ci si può trovare in giro per l’Italia..
E’ mai possibile che una telecamera non
ci becchi mai, neppure per striscio?
Lasciate che ve lo dica: far parlare o parlare dei disabili solo
quando questo ha a che fare con la tv del dolore, o con le giornate dedicate, o
per le paralimpiadi non farà mai di noi una societÃ
integrata e libera da quei tabù sulla fisicitÃ
diversa che alla fine, condizionano anche chi di quella fisicitÃ
è portatore.
Io ho cinquant’anni, ma penso anche ai ragazzi più
giovani: a quelli di venti, trent’anni che vedono la
tv di questi giorni pullulare di loro coetanei: in costume in spiaggia, in
vacanza in montagna, negli spot.. e mai che ci fosse uno di loro in carrozzina,
con il bastone, o con una qualunque disabilità .. come si devono,
come ci dobbiamo sentire?
MI rivolgo ai cosiddetti pubblicitari, creativi che dir si
voglia: davvero a nessuno cieco, in carrozzina e via discorrendo viene in mente
di mangiarsi un gelato, di stare ad un falò, di ascoltare
musica su uno stereo nuovo?
Noi non andiamo mai agli sconti delle grandi catene di
elettrodomestici, non ci gustiamo una torta, non mettiamo su famiglia facendo
colazione con i figli?
Sembra proprio di no.
Sono arrivate prima le pubblicitÃ
sui gay di noi, ed intendiamoci, io sono contenta siano arrivate.
Il che non toglie che vorrei sapere perché
quel tabù si è
rotto ( sia pur parzialmente, visto che non si vedono le facce) prima
del nostro..
Mi hanno detto dalla regia che almeno una pubblicitÃ
su sky presenta un papà con sua figlia con la sindrome di
down.. mi sembra buona cosa, ma decisamente un pò
pochino.
Non si può pensare ad una inclusione scolastica,
lavorativa e sociale se poi dalla rappresentazione sociale si è
assenti, non ci stupiamo di comportamenti estremi quali l’ignoranza
dei nostri posti, la creazione di barriere architettoniche, o addirittura il
pestaggio se noi, nella fotografia sociale, non compariamo.
Di tanto in tanto, ci si degna di trasmissioni dedicate o di
accenni di denuncia, il che ci ha creato da tempo, nell’immaginario
collettivo, l’idea di gente seriosa e rancorosa, che sta sempre lì
a protestare..
per carità , provateci voi a trovarvi in una
grande città e non riuscire a trovare nemmeno un
albergo accessibile su venti, nella fascia due-tre stelle…Provateci,
a trovarvi di fronte a delle scale per raggiungere un ufficio inps o a cercare
inutilmente una piscina accessibile vicino casa..
Quelle proteste sono sacrosante, ma il fatto è
che noi non protestiamo solo..
Noi viviamo.
Parliamo, ci muoviamo, mangiamo, siamo tra di voi, ma nello
spaccato della vita quotidiana che potrebbe esser uno spot come una
trasmissione di intrattenimento, come anche un telefilm…
scompariamo, letteralmente.
Non parliamo poi della possibilitÃ
di diventare in qualche modo protagonisti di questa scena proibita:
Giornalisti con deficit motori o visivi?
Dove stanno?
Attori con fisicità diverse, come ne esistono altrove, per
esempio nella tanto imitata ( per altri versi) America?
Dovete indicarmi dove stanno e dove si esibiscono.
Nella lunga estate calda dei parchi acquatici, provate a vedere
quanti di essi sono accessibili.. Tempo fa si parlava di parchi per bambini,
giova ricordare che anche i giovani adulti, e perfino gli adulti, si divertono
o vorrebbero farlo… e dove sono i parchi per loro o quelli
che ci sono quanto sono accessibili?
Nei promo, negli spot,
nessuno di noi è mai stato visto, noi creature
solitarie ed un poco piagnone che non amiamo divertirci..
Il colmo è quando presentano aggeggi che, in
teoria, è proprio a noi che sono destinati: tipo
quelle ditte che trasformano la vasca in doccia o che tagliano la stessa per
permetterci una comoda entrata..
In questi spot, raramente compare un anziano, ma in assoluto non
compare mai un disabile motorio..
Ma visto che è destinato a noi, non dovremmo avere
almeno il modo di verificare se risponde ai nostri bisogni?
Naturalmente no: ci dobbiamo fidare sulla parola perché
non sia mai sia vista in tv una persona con fisicitÃ
particolare che usa una cosa così comune e normale come la doccia..
Per ridere, potrei riassumere con uno schema ciò
che una persona disabile, e cui non faccio distinzioni di disabilitÃ
fa o non fa, se si dovesse dar retta alla televisione:
1)
Non ci laviamo. non ci si vede mai sotto una
doccia, o una vasca, rassegnatevi: ormai lo sanno tutti che andiamo in giro
come Shrek
2)
Non mangiamo. nessuno di noi si prepara mai un
risotto , una bistecca, o anche si assaggia un gelato.
3)
Non andiamo nemmeno al ristorante, se è
per questo.. forse siamo fatti di aria.
4)
Non abbiamo una famiglia. Non abbiamo figli con
cui condividere le merendine, cui preparare torte e via discorrendo
5)
Se ragazzi, non viviamo in comitiva. Sopratutto
nelle pubblicità dei gelati e simili, negli spot sulla
spiaggia, le comitive di ragazzi sono rigorosamente formate da persone con lo
stesso tipo di fisicità . Però
rassicuratevi: insieme con noi ci sono anche le persone in sovrappeso,
anche loro, non compongono inni all’estate
6)
Non ci divertiamo. Bambini, giovani, adulti…
noi ai parchi non ci andiamo, rassegnatevi. siamo chiusi in casa a
mugugnare sul nostro ostile destino
7)
Non lavoriamo. A parte poche trasmissioni
dedicate, i disabili non vengono visti lavorare, e infatti anche negli spot
dedicati a vite attive e sportive, non compariamo mai
8)
non facciamo sport per divertirci. Sempre per
via della nostra natura orsa e maligna, o facciamo i paratleti, per cui
serviamo alla comunità , o nisba. Le piscine, le palestre e
quant’altro non sono nate per fornire servizi anche a noi che vi
credete? Infatti, anche nei loro spot o promo, noi non ci siamo
9)
Non ci vestiamo.. avete mai visto la pubblicitÃ
di qualche negozio, attività , casa di moda, che faccia vedere
anche noi?No, non parlo di linee dedicate, ma di veri e propri servizi
dedicati, che ne so, a come ci si veste… non compare proprio nessuno di noi.
Forse andiamo in giro nudi.
10) Non
viaggiamo.. ci hai visti per caso in uno spot per una crociera, in fila per
salire sull’aereo, o in un trekking avventuroso? Ci hai visti fare
diving da qualche parte? No. eppure queste cose possono essere fatte anche da
noi..
E per favore, non rispondete a queste esigenze di
rappresentazione con cose orribili come fare Biancaneve sulla sedia a rotelle…
quella principessa sulla sedia non ci stava, noi vogliamo nuove favole,
favole vere che rispecchiano l’evoluzione del mondo che ora è
diventato di tutti.
Una biancaneve moderna che si veste bene, lavora, e se ne va a
New york con il suo principe azzurro come la mia amica con il suo bastone
bianco.
E , udite e udite, canta ma solo per hobby.
Un capo come quello degli x men della marvel, ma non serve che
sia un eroe, basta che me lo fai vedere mentre bacia i suoi figli e va al
lavoro, con la sua macchina, anche senza carrozzina avveniristica.
Una come me che scrive e pubblica sul web e combatte con i suoi
chiletti di troppo e la sua intolleranza al lattosio.. mi mettete per favore
alla pubblicità del gelati con il latte di riso?
Non alla soia per favore: sono allergica pure a quella!
Tanto per l’occasione, avrò
una nuova carrozzina. e sono sicura che è
molto telegenica!
Il mondo è di tutti e noi, pur con tutte le
difficoltà che la società , e non noi, ci
pongono, ci siamo.
Vogliamo solo vederci nel mondo di tutti, vogliamo solo essere
protagonisti della lunga estate calda!
Ps Una amica mi ha parlato del 28 Giugno come giornata non solo
del gay pride, ma del nostro orgoglio, come persone diverse ma uguali.
La cosa mi piace.
Dunque,m buon 28 Giugno
BUON HANDY PRIDE!
Posta un commento