8 marzo e le battaglie perdute

ROSA MAURO PARLA OGGI CON NOI DELLA FESTA DELLA DONNA, L'8 MARZO COSI' CONTRADDITTORIO TRA CHI LO FESTEGGIA E CHI LO OSTEGGIA, QUANDO LA DIGNITA' DELLA DONNA IN TUTTE LE ETA' E' VIOLATA E OSTEGGIATA. ROSA CI PARLA DI UNA STORIA DURA E PURTROPPO NON RARA DI UNA GIOVANE ADOLESCENTE.

                                                                       

                      8 Marzo, festa della donna: una piccola donna e la sua battaglia perduta.


Oggi Ć© il giorno della festa della donna. Ma io non mi sento in festa, da quando ho saputo di te.
Ho letto di te sul giornale, hai diciotto anni e hai abortito per la quarta volta. Stavolta ĆØ andata male: ti sei sentita male in classe, ĆØ cosƬ che tutti hanno saputo, che la tua vita Ć© stata messa in piazza.
Hai tentato da sola, con delle pillole per i crampi che, prese nella giusta misura, fanno anche abortire.
PerlopiĆ¹ usato dalle prostitute, Ć© detto sul giornale di Vicenza che ha riportato la notizia, una precisazione inutile, maligna.
Per gli uomini e , purtroppo, anche le donne che ti giudicheranno.
E cosƬ ti hanno portata in prigione, per quindici giorni, colpevole, solo tu, della tua situazione, perchƩ tu hai preso le pillole, tu e solo tu, nella comoda logica della societƠ perbenista, sei colpevole di avere ucciso il tuo bambino.
E invece a me sono venute in mente tante persone che non c'erano: tua madre, visto che tu hai abortito tre volte mentre eri minorenne, quel ragazzo, sempre lo stesso, che ti ha permesso, forse costretto ad abortire e ora ti ha anche lasciata, a quel che si sa. Famiglia, amici, ragazzo. E mentre prendevi quelle pillole, non c'era nessuno. E forse non c'era nessuno nemmeno le altre volte, per questo penso a te nel giorno della nostra festa e ti penso come una grande sconfitta ma nostra, personale.
PerchƩ se una societƠ non riesce a insegnare a te, una ragazzina, il valore del tuo corpo, della tua vita, non riesce a insegnarti una libera scelta nel modo giusto, ma che mondo Ʃ?
Se non c'era nessuno a dirti la prima, la seconda, la terza volta, che esistono altri modi di vivere, che non sono sottoporre il tuo corpo ad un simile stress, la tua psiche ad un lutto ripetuto cosƬ grave, ne usciamo tutti sconfitti.
E mi viene in mente che sei andata a scuola, non ti sei presa nemmeno un giorno, non ti sei finta malata, la recita doveva continuare, per chi, per cosa doveva continuare?
Si sentivano tutti sollevati se tu continuavi la tua recita, davvero eri cosƬ brava come attrice che nessuno si era accorto del tuo disagio, della tua sofferenza?
E ora?
Ora ti mettiamo in prigione, ovvio.
Devi pagare la tua colpa, da sola, solo tu, come se fossi unica nel mondo, e intorno non ci fosse proprio nessuno.
E tante domande ancora affollano la mia mente e rimarranno tali: e quando uscirai? Quando, tra una settimana, dovrai uscire e riaffrontare quel mondo in cui hai dovuto fingere, mentire, quel mondo a cui hai sacrificato i tuoi tre bambini? Chi ci sarĆ  per te, che prima non c'Ć© stato? Quanto mi piacerebbe poter dire che qualcuno ci sarĆ , una psicologa, degli amici, una famiglia.
Vorrei poter credere nelle favole, e invece mi vieni in mente tu, da sola, che nel giorno dell'inizio della primavera, esci con la tua solitudine e con il tuo mondo distrutto, violato. Oggi si sciopera per la violenza, e tutti pensano al compagno, al marito, che picchia la propria moglie o compagnia. Ma anche questa Ć© violenza, la solitudine, la disperazione. Quel compagno che magari non ti ha picchiata, ma ha fatto di peggio, ti ha violata dentro e ti ha tolto qualcosa, per 4 volte.
E magari tu, nemmeno te ne sei accorta, perchƩ sei ancora piccola, magari ci vorrƠ del tempo.
E io spero che nel frattempo qualcuno ti sia davvero al fianco, quando finalmente urlerai la tua rabbia contro questi aborti, contro questo dolore che ora magari non senti, ma che purtroppo arriverĆ .
Ed Ć© a questo che deve servire la festa della donna, ad aiutarti, ad aiutare le ragazze come te a costruire una vita di cui siano protagoniste, non vittime.
PerchƩ prendere delle pillole per strappare da te un figlio non voluto significa essere vittima, e non saperlo nemmeno.
Significa essere vittima, e finire in galera per questo.
Non posso augurarti buona festa della donna, piccola donna sconfitta.

Ma spero che in questo mondo, prima o poi, ci sia qualcuno per te e il miglior augurio che ti posso fare Ć© che questo qualcuno sia tu.

Rosa Mauro

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