a cura di Andrea Diprè
Il prestigioso spazio espositivo del Bauernhofmuseum a Jexhof - Schöngeising in Germania ospita dal 16 al marzo, 2008 un’esposizione, dedicata all’opera dell’artista Antonio De Santis (Venezia 1950).
In questa epoca di transizione, di grandi trasformazioni De Santis trova una propria identitĂ e libertĂ di autodeterminazione pittorica nell’ambito del “Realismo/Astratto”, in cui il “figurale” come racconto pittorico e come tecnica espressiva viene proposto in tutta la propria unitĂ esplicativa.
Immagini particolari ispirate alla realtĂ visiva conducono il visitatore in una esperienza sensoriale coinvolgente e in una sorta di percorso di riflessione. L’impatto con il colore e la libertĂ creativa sintetizzano l’indole di questo artista che, opponendosi al classicismo e all’informale (di cui per altro ha fatto esperienza) attraverso la ricerca di cromatismi vibranti e di una emotivitĂ del reale, mantiene un equilibrio e un lirismo che lo distanziano dalle scelte contemporanee.
Spiccano scenari immaginosi e di forte coinvolgimento sentimentale, con esperienza di chiara ascendenza simbolica mentre si fa strada la ricerca sul colore in un contesto poetico, una ventata di modernitĂ nell’ambito del “figurale”. Le luci cromatiche gialle, rosse e blu, si traducono sulla tela in frammenti colorati in un corrispettivo visivo di linee cromatiche ed invitano l’osservatore ad una esperienza sensoriale coinvolgente, giocata su atmosfere in grado di suscitare forti emozioni.
De Santis è un pittore che restituisce atmosfere sospese, paesaggi impalpabili, carichi di emozioni e poesia.
Ha scritto Andrea Diprè: “Mi piace, di Antonio De Santis, la sintesi che da un volto trae una forma pura, come per negare, in un ritratto, lo storico dissidio tra figurativo e astratto; e mi piace, allo stesso modo, l’astuzia con la quale da una forma pura trae un volto. E non contento, De Santis procede come un intarsiatore di pietre dure che persegue una perfezione fatta di incastri dissimulati con straordinaria naturalezza. Ciò che infine rende unico il suo procedimento compositivo è che da tale perfezionata elaborazione, dove ogni cosa sta impeccabilmente al suo posto, derivano un umore, una vitalitĂ , uno spirito, che non hanno nulla di meccanico come è nel ritratto legato alla deformazione, alla libertĂ del segno. Egli non altera, non accentua, non irrigidisce, applica una norma. La storica dichiarazione hegeliana: «Tutto ciò che è reale è razionale» si estende a un limite imprevisto, a una misura del mondo. Per De Santis tutto ciò che è reale è ritraibile. E ogni volto porta in sĂ© la sua stessa maschera, e in essa trova la sua essenza vera. Come nessuno egli sa fingere di giocare. PerchĂ© non esiste certezza che la vita abbia un destino, e con essa tutto il nostro affanno d’esser credibili. De Santis vede ciò che i nostri occhi vedono procedendo ad una selezione degli elementi della visione. Tutto questo è la caricatura: selezione e semplificazione.Certo, anche De Santis è un visionario, anch’egli è principalmente preoccupato di penetrare nel labirinto della sua anima e di raggiungere l’assoluto, oltre l’apparenza mutevole del mondo e delle cose, ma la sua immaginazione non è mai un’astratta attivitĂ dello spirito in cerca di evasione, piuttosto un’attivitĂ che nasce dall’indagine sul reale e sul reale si esercita. PoichĂ© è alla realtĂ che Antonio De Santis si sente chiamato, alla conoscenza del mondo che è fuori e dentro lui.”
NOTA BIOGRAFICA
Antonio De Santis nasce a Venezia nel 1950. Vive e lavora a Bergamo. Conseguita la MaturitĂ Scientifica a Faenza si iscrive alla FacoltĂ di Filosofia alla Cattolica di Milano.
Inizia dipingere giovanissimo frequentando studio del pittore Ermenegildo Rondina a Mestre. Dopo un periodo figurativo inizia una lunga parentesi di ricerca nell’ambito della pittura astratta che sfocerĂ nel Manifesto del Realismo/Astratto del 1979. Inizia ad esporre nel 1965 partecipando ad importanti rassegne ed allestendo mostre personali in Italia ed all’estero. Le sue opere sono collocate presso collezioni pubbliche e museali in Italia ed all’estero tra cui la Biblioteca di Alzano Lombardo (Bg), Provincia di Bergamo,Comune di Vertova (Bg), Comune di Faenza, Archivio Storico Arte Contemporanea Biennale di Venezia, Raccolte Vaticane, Pinacoteca Accademia Tadini di Lovere (Bg), Museo d’Arte Historico Pedagogico di S. Paolo del Brasile. Comune di Lurano (Bg), Paul Scherrer Institut (Villigen-Svizzera), Fondazione Greuterhof (Islikon - Svizzera).
Documenti sull’attivitĂ artistica di De Santis sono raccolti presso l’Archivio della Biennale di Venezia, Archivio Storico Arte Contemporanea Museo Bandera di Busto Arsizio, Kunsthistorisches Institute di FirenzeSito della mostra:
Bauernhofmuseum
Jexhof - Schöngeising (D)
La pittura
16 - 29 MARZO 2008
A cura di Andrea Diprè
www.desantismostre.com
Il prestigioso spazio espositivo del Bauernhofmuseum a Jexhof - Schöngeising in Germania ospita dal 16 al marzo, 2008 un’esposizione, dedicata all’opera dell’artista Antonio De Santis (Venezia 1950). In questa epoca di transizione, di grandi trasformazioni De Santis trova una propria identitĂ e libertĂ di autodeterminazione pittorica nell’ambito del “Realismo/Astratto”, in cui il “figurale” come racconto pittorico e come tecnica espressiva viene proposto in tutta la propria unitĂ esplicativa.
Immagini particolari ispirate alla realtĂ visiva conducono il visitatore in una esperienza sensoriale coinvolgente e in una sorta di percorso di riflessione. L’impatto con il colore e la libertĂ creativa sintetizzano l’indole di questo artista che, opponendosi al classicismo e all’informale (di cui per altro ha fatto esperienza) attraverso la ricerca di cromatismi vibranti e di una emotivitĂ del reale, mantiene un equilibrio e un lirismo che lo distanziano dalle scelte contemporanee.
Spiccano scenari immaginosi e di forte coinvolgimento sentimentale, con esperienza di chiara ascendenza simbolica mentre si fa strada la ricerca sul colore in un contesto poetico, una ventata di modernitĂ nell’ambito del “figurale”. Le luci cromatiche gialle, rosse e blu, si traducono sulla tela in frammenti colorati in un corrispettivo visivo di linee cromatiche ed invitano l’osservatore ad una esperienza sensoriale coinvolgente, giocata su atmosfere in grado di suscitare forti emozioni.
De Santis è un pittore che restituisce atmosfere sospese, paesaggi impalpabili, carichi di emozioni e poesia.
Ha scritto Andrea Diprè: “Mi piace, di Antonio De Santis, la sintesi che da un volto trae una forma pura, come per negare, in un ritratto, lo storico dissidio tra figurativo e astratto; e mi piace, allo stesso modo, l’astuzia con la quale da una forma pura trae un volto. E non contento, De Santis procede come un intarsiatore di pietre dure che persegue una perfezione fatta di incastri dissimulati con straordinaria naturalezza. Ciò che infine rende unico il suo procedimento compositivo è che da tale perfezionata elaborazione, dove ogni cosa sta impeccabilmente al suo posto, derivano un umore, una vitalitĂ , uno spirito, che non hanno nulla di meccanico come è nel ritratto legato alla deformazione, alla libertĂ del segno. Egli non altera, non accentua, non irrigidisce, applica una norma. La storica dichiarazione hegeliana: «Tutto ciò che è reale è razionale» si estende a un limite imprevisto, a una misura del mondo. Per De Santis tutto ciò che è reale è ritraibile. E ogni volto porta in sĂ© la sua stessa maschera, e in essa trova la sua essenza vera. Come nessuno egli sa fingere di giocare. PerchĂ© non esiste certezza che la vita abbia un destino, e con essa tutto il nostro affanno d’esser credibili. De Santis vede ciò che i nostri occhi vedono procedendo ad una selezione degli elementi della visione. Tutto questo è la caricatura: selezione e semplificazione.Certo, anche De Santis è un visionario, anch’egli è principalmente preoccupato di penetrare nel labirinto della sua anima e di raggiungere l’assoluto, oltre l’apparenza mutevole del mondo e delle cose, ma la sua immaginazione non è mai un’astratta attivitĂ dello spirito in cerca di evasione, piuttosto un’attivitĂ che nasce dall’indagine sul reale e sul reale si esercita. PoichĂ© è alla realtĂ che Antonio De Santis si sente chiamato, alla conoscenza del mondo che è fuori e dentro lui.”
NOTA BIOGRAFICA
Antonio De Santis nasce a Venezia nel 1950. Vive e lavora a Bergamo. Conseguita la MaturitĂ Scientifica a Faenza si iscrive alla FacoltĂ di Filosofia alla Cattolica di Milano.
Inizia dipingere giovanissimo frequentando studio del pittore Ermenegildo Rondina a Mestre. Dopo un periodo figurativo inizia una lunga parentesi di ricerca nell’ambito della pittura astratta che sfocerĂ nel Manifesto del Realismo/Astratto del 1979. Inizia ad esporre nel 1965 partecipando ad importanti rassegne ed allestendo mostre personali in Italia ed all’estero. Le sue opere sono collocate presso collezioni pubbliche e museali in Italia ed all’estero tra cui la Biblioteca di Alzano Lombardo (Bg), Provincia di Bergamo,Comune di Vertova (Bg), Comune di Faenza, Archivio Storico Arte Contemporanea Biennale di Venezia, Raccolte Vaticane, Pinacoteca Accademia Tadini di Lovere (Bg), Museo d’Arte Historico Pedagogico di S. Paolo del Brasile. Comune di Lurano (Bg), Paul Scherrer Institut (Villigen-Svizzera), Fondazione Greuterhof (Islikon - Svizzera).
Documenti sull’attivitĂ artistica di De Santis sono raccolti presso l’Archivio della Biennale di Venezia, Archivio Storico Arte Contemporanea Museo Bandera di Busto Arsizio, Kunsthistorisches Institute di FirenzeSito della mostra:
Bauernhofmuseum
Jexhof - Schöngeising (D)
La pittura
16 - 29 MARZO 2008
A cura di Andrea Diprè
www.desantismostre.com
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