di Maria Stefania Cimino
Cari lettori, benvenuti nell' universo del tessuto hi-tech!
La temeraria promessa della sperimentazione tessile smette di essere un futuribile progetto d'oltreoceano per impegnare studenti e ricercatori italiani disseminati in tutto lo stivale.
Da Napoli a Biella, da Pisa a Prato, rinomato punto nevralgico della fibra " made in Italy", pare che l'intento comune sia quello di stupire i mercati concorrenti con risultati pioneristici.
Nonostante il primo abbaglio new-generation dovuto alla tutina in latex della catwoman anni 90, l'evoluzione tessile stenta ad ottonere largo consenso proprio a causa del conflittuale rapporto fra hi-tech e basso costo. Eppure, la ricerca puo' vantare risultati invidiabili, altamente spendibili nell'ambito del fashion-system.
Al fine di comprendere perfettamente il valore tecnico-pratico di tali risultati, noi di Tendenze abbiamo scelto di consultare il dott. Antonio Albanese, responsabile di diversi progetti di ricerca nel campo della scienza dei materiali.
Dott. Albanese, puo' fornirci un quadro generico sulle fibre tessili di largo utilizzo?
Prima di tutto occorre inquadrare le diverse fibre in tre macroaree: fibre naturali, sintetiche, artificiali. Le fibre naturali sono principalmente di origine animale (es. seta, dal baco) o vegetale (es. cotone). I “microfili” prodotti da tali organismi vengono poi trattati e intrecciati per avere il filo da tessitura. Le fibre artificiali sono invece prodotte “sciogliendo” o "modificando" prodotti naturali (come la cellulosa, che dà l’acetato di cellulosa) mediante procedimenti chimici.Le fibre sintetiche, come il nylon, invece, sono prodotte mediante processi chimici di sintesi a partire da sostanze anch’esse sintetiche.
Quali sono le novità più stravaganti nel campo delle Tecnofibre?
Le Tecnofibre hanno trovato largo utilizzo in diversi settori, da quello dell' abbigliamento a quello medico. Le novità più esaltanti, commercialmente parlando, sono in campo artificiale, come nel caso del LYOCELL,ottenuto dalla polpa del legno come pure la Viscosa,il Ryon e il Cupro ( detto "seta del legno, per la sua particolare somiglianza alla seta da baco ). Il lyocell ha un' ottima resistenza e traspirabilità , assorbe l' umidità e viene utilizzato anche nella produzione di cuoio sintetico.
Il MODAL è una fibra relativamente giovane, è nata negli anni 60. Non si sfibra o scolorisce come il cotone puro e risulta morbida e stirabile. Le fibre sintetiche, invece, hanno soddisfatto la grande distribuzione col l'Acrilico, il Poliestere, l'Elastam (filato elasticizzante),il Nylon, la Modacrilica ( antifiamma ) e il Kevlar ( nei giubbotti antiproiettili ).
Soddisfacente anche l' AMICOR, di nuova generazione, termoregolante, arricchito di microcapsule di aloe che a contatto col calore corporeo sono in grado di rilasciare fragranze alla vaniglia, al limone e alla lavanda.Di nuovissima concezione le fibre trattate al plasma per conferire proprietà antimacchia, non bagnabilità , antipilling e quelle antifumo in grado di catturare le particelle maleodoranti e neutralizzarle.Utili e ricercate sono, in ultimo, le fibre antiallergice, antibatteriche - a base di nanoparticelle di argento - e i filati rinfrescanti al carbone attivo o alla polvere di giada, utilizzati principalmente per il cavallo dei pantaloni, e i giromanica delle camice.
Ci parli del cyber-tessuto, avra' modo di trovare un riscontro pratico nel settore dell'abbigliamento?
Per cyber-tessuto intendiamo quel particolare filato o prodotto tessile confezionato, nel cui interno vengono applicati micro-chip, nano-sensori, o fibre ottiche. Le prime ricerche furono condotte dalla NASA, nel settore delle forniture ufficiali militari. Le coordinate fornite da queste applicazioni straordinarie,mediante combinazione a rete, rendevano svariate informazioni lette in tempo reale da uno scanner ed inviate via ponte radio ad un ospedale, al fine di conoscere lo stato di gravità dei militari feriti.
Attualmente questo genere di indumenti sono oggetto di ricerca in campo scientifico e medico, sotto forma di VIVO-shirt, cui intento è monitorare a distanza cardiopatici e diabetici.
Le frontiere del 'tessuto intelligente' sono spalancate alle richieste di mercato. Modificare, potenziare e reinventare la natura è possibile, a patto che questa ne esca indenne.
La ricerca scientifica in materia tessile non premia l'innovazione in quanto tale, ma la straordinarieta' di questa, in relazione alle sua funzionalita' nel rispetto dell' ambiente circostante.Non dimentichiamo che il colosso della Moda "made in Italy" deve la sua fama alla genialita' dei suoi creatori ma soprattutto all'eccellenza delle fibre generosamente concesse da madre natura., che ci auguriamo , dopo tutte queste forzature, non perda la pazienza e smetta di collaborare!
Cari lettori, benvenuti nell' universo del tessuto hi-tech!
La temeraria promessa della sperimentazione tessile smette di essere un futuribile progetto d'oltreoceano per impegnare studenti e ricercatori italiani disseminati in tutto lo stivale.
Da Napoli a Biella, da Pisa a Prato, rinomato punto nevralgico della fibra " made in Italy", pare che l'intento comune sia quello di stupire i mercati concorrenti con risultati pioneristici.
Nonostante il primo abbaglio new-generation dovuto alla tutina in latex della catwoman anni 90, l'evoluzione tessile stenta ad ottonere largo consenso proprio a causa del conflittuale rapporto fra hi-tech e basso costo. Eppure, la ricerca puo' vantare risultati invidiabili, altamente spendibili nell'ambito del fashion-system.
Al fine di comprendere perfettamente il valore tecnico-pratico di tali risultati, noi di Tendenze abbiamo scelto di consultare il dott. Antonio Albanese, responsabile di diversi progetti di ricerca nel campo della scienza dei materiali.
Dott. Albanese, puo' fornirci un quadro generico sulle fibre tessili di largo utilizzo?
Prima di tutto occorre inquadrare le diverse fibre in tre macroaree: fibre naturali, sintetiche, artificiali. Le fibre naturali sono principalmente di origine animale (es. seta, dal baco) o vegetale (es. cotone). I “microfili” prodotti da tali organismi vengono poi trattati e intrecciati per avere il filo da tessitura. Le fibre artificiali sono invece prodotte “sciogliendo” o "modificando" prodotti naturali (come la cellulosa, che dà l’acetato di cellulosa) mediante procedimenti chimici.Le fibre sintetiche, come il nylon, invece, sono prodotte mediante processi chimici di sintesi a partire da sostanze anch’esse sintetiche.
Quali sono le novità più stravaganti nel campo delle Tecnofibre?
Le Tecnofibre hanno trovato largo utilizzo in diversi settori, da quello dell' abbigliamento a quello medico. Le novità più esaltanti, commercialmente parlando, sono in campo artificiale, come nel caso del LYOCELL,ottenuto dalla polpa del legno come pure la Viscosa,il Ryon e il Cupro ( detto "seta del legno, per la sua particolare somiglianza alla seta da baco ). Il lyocell ha un' ottima resistenza e traspirabilità , assorbe l' umidità e viene utilizzato anche nella produzione di cuoio sintetico.
Il MODAL è una fibra relativamente giovane, è nata negli anni 60. Non si sfibra o scolorisce come il cotone puro e risulta morbida e stirabile. Le fibre sintetiche, invece, hanno soddisfatto la grande distribuzione col l'Acrilico, il Poliestere, l'Elastam (filato elasticizzante),il Nylon, la Modacrilica ( antifiamma ) e il Kevlar ( nei giubbotti antiproiettili ).
Soddisfacente anche l' AMICOR, di nuova generazione, termoregolante, arricchito di microcapsule di aloe che a contatto col calore corporeo sono in grado di rilasciare fragranze alla vaniglia, al limone e alla lavanda.Di nuovissima concezione le fibre trattate al plasma per conferire proprietà antimacchia, non bagnabilità , antipilling e quelle antifumo in grado di catturare le particelle maleodoranti e neutralizzarle.Utili e ricercate sono, in ultimo, le fibre antiallergice, antibatteriche - a base di nanoparticelle di argento - e i filati rinfrescanti al carbone attivo o alla polvere di giada, utilizzati principalmente per il cavallo dei pantaloni, e i giromanica delle camice.
Ci parli del cyber-tessuto, avra' modo di trovare un riscontro pratico nel settore dell'abbigliamento?
Per cyber-tessuto intendiamo quel particolare filato o prodotto tessile confezionato, nel cui interno vengono applicati micro-chip, nano-sensori, o fibre ottiche. Le prime ricerche furono condotte dalla NASA, nel settore delle forniture ufficiali militari. Le coordinate fornite da queste applicazioni straordinarie,mediante combinazione a rete, rendevano svariate informazioni lette in tempo reale da uno scanner ed inviate via ponte radio ad un ospedale, al fine di conoscere lo stato di gravità dei militari feriti.
Attualmente questo genere di indumenti sono oggetto di ricerca in campo scientifico e medico, sotto forma di VIVO-shirt, cui intento è monitorare a distanza cardiopatici e diabetici.
Le frontiere del 'tessuto intelligente' sono spalancate alle richieste di mercato. Modificare, potenziare e reinventare la natura è possibile, a patto che questa ne esca indenne.
La ricerca scientifica in materia tessile non premia l'innovazione in quanto tale, ma la straordinarieta' di questa, in relazione alle sua funzionalita' nel rispetto dell' ambiente circostante.Non dimentichiamo che il colosso della Moda "made in Italy" deve la sua fama alla genialita' dei suoi creatori ma soprattutto all'eccellenza delle fibre generosamente concesse da madre natura., che ci auguriamo , dopo tutte queste forzature, non perda la pazienza e smetta di collaborare!
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