Biglietti aerei in cambio di pubblicitĂ  sugli autobus pubblici. Succede a Catania




di Bartolo Lorefice


CATANIA - A sollevare la questione con una interrogazione al sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, il consigliere comunale del Partito Democratico Saro D’Agata.
Il consigliere si chiede come sia possibile che l’Azienda Municipale Trasporti di Catania abbia stipulato un accordo con una nota compagnia aerea per fornire pubblicitĂ  sui bus urbani, per un valore complessivo di 25.000 euro, in cambio di biglietti aerei, e non si soldi.

Ma come è possibile? Come può una azienda municipalizzata, il cui fine esclusivo dovrebbe essere quello di avere un bilancio sano e fornire il servizio migliore possibile ai cittadini, pensare di non introitare risorse economiche in cambio di un servizio pubblicitario, ma di barattare la pubblicità con dei voli nazionali?
Il quesito è davvero interessante e merita qualche riflessione. Chi ha usufruito di questi biglietti aerei? Non di certo i cittadini che pagano le tasse e che comprano i biglietti per usufruire del servizio di trasporto pubblico (un euro per 90 minuti).

Hanno “volato” forse i dirigenti dell’Amt? E per andare dove? Per fare cosa? 25.000 per andare forse al Ministero dei Trasporti? Sono un po’ troppi.
E poi, sempre secondo quanto denunciato dal consigliere D’Agata, l’intera operazione è stata realizzata senza gara pubblica. Semplice trattativa privata. Non rispettando gli obblighi di legge che prevedono che per la pubblicitĂ , come per ogni altro servizio fornito dal comune a terzi, occorre realizzare una gara d’appalto pubblica, aperta a tutte le imprese che operano nel settore interessato, e scegliendo quella che offre condizioni piĂą vantaggiose per l’ente.

Stranezze catanesi. Che offendono i cittadini onesti che spendono giornalmente dei quattrini per recarsi al lavoro o per andare all’universitĂ  utilizzando gli autobus pubblici, spesso fatiscenti e che non rispettano gli orari delle corse. Con troppi furbi che viaggiano senza biglietto.
Dall’Amt bocche cucite, nessuna replicata alla pesante accusa del consigliere piddino.

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