di Paolo Cirica
Napoli, 21 aprile 2009 - 230mila euro al comitato elettorale di Nicola Zingaretti, attuale presidente della Provincia di Roma, 60mila al comitato per Rutelli: l’imprenditore campano Alfredo Romeo era generosissimo nel sovvenzionare le campagne elettorali dei politici del Partito Democratico. I suddetti contributi, a scanso di eventuali equivoci, sono del tutto legali; confermano, tuttavia, gli stretti rapporti tra l’immobiliarista e alcuni politici, attivi anche in zone lontane da Napoli. Contributi a comitati elettorali, ma anche fondi per associazioni religiose dedite a iniziative nel campo sociale, finanziamenti per cene di partito e per fondazioni politiche sono interamente elencate nella relazione inviata alla magistratura dagli amministratori giudiziari delle società che fanno capo a Romeo. Le società (Romeo Gestioni, Isvafim spa, Romeo Partecipazioni srl, Romeo Alberghi srl) sono state, dal dicembre scorso, poste sotto sequestro. La relazione, riguardante il biennio 2007-2008, è stata inviata ai pm che indagano sui presunti illeciti commessi dall’imprenditore e al gup Enrico Campoli, davanti al quale si sta svolgendo il processo a carico di Romeo. Queste alcune delle “erogazioni liberali” effettuate dalle società che fanno capo al noto immobiliarista, trattenuto in carcere dal 17 dicembre 2008 e scarcerato dal gup il 5 marzo. Al comitato “Zingaretti presidente” (attivo quando Nicola Zingaretti era candidato per il centrosinistra alla Provincia di Roma) la Isafim ha elargito 110mila euro, la Romeo Partecipazioni 60mila (da aggiungere ai 30mila di Liberinsieme, indicata dalla relazione come vera e propria espressione del Partito Democratico), la Romeo Alberghi 60mila (più altri 50mila al “Comitato per Rutelli”). Nel documento degli amministratori sono indicati anche 5000 euro per una cena al palazzo dei Congressi dell’Eur organizzata dal comitato provvisorio del Partito Democratico. L’intero elenco comprende, inoltre, 25mila euro destinati alla fondazione di iniziativa Mezzogiorno Europa onlus, fondata dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e presieduta da Andrea Geremicca; circa 32mila euro alla Fondazione Sant’Egidio; 18mila alla fondazione “’a voce d’’e criature”, creata dal parroco anticamorra don Luigi Merola. Il sacerdote era molto legato ad un altro degli imputati, l’ex assessore Giuseppe Gambale. La Romeo Gestioni, riferendoci sempre al biennio tra il 2007 e 2008, ha versato poi, a livello di quote associative, 15mila euro alla società di studi economici Nomisma. Romeo è attualmente sotto processo davanti al gup Campoli con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta. Secondo l’accusa, contestata anche ad ex amministratori, egli avrebbe condizionato l’assegnazione degli appalti a favore delle sue società , intralciando il normale svolgimento dei lavori. Il rito abbreviato, la cui sentenza è prevista per il 15 giugno, è stato scelto, oltre che da Alfredo Romeo, da Paola Grittani, Guido Russo, Luigi Piscitelli, Mario Mautone, Vincenzo Salzano, Enrico Cardillo, Felice Laudadio, Ferdinando Di Mezza, Antonio Pugliese, Biagio Vallefuoco e Giuseppe Gambale. La prossima udienza è stata fissata per lunedì 27 aprile e vedrà ancora impegnati i pm nella requisitoria. Ad optare, invece, per il dibattimento sono stati Amedeo Laboccetta, Vincenzo Mazzucco, Salvatore Russo e Nicolò Muratto. Il lavoro degli investigatori, comunque, non è ancora terminato: di recente, infatti, gli agenti della Dia hanno inviato in Procura un nuovo fascicolo sul quale sono ora concentrati i pm. È possibile, quindi, che vengano prese nuove iniziative a fronte di vicende che finora erano sconosciute.
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