VORAS EDIZIONI Un nuovo editore si affaccia sul mercato italiano: Il coraggio di provarci




di Gordiano Lupi



Nel mercato editoriale italiano si sente il bisogno di persone coraggiose portatrici di idee nuove, soprattutto di gente che abbia l’entusiasmo per leggere manoscritti e scegliere testi sui quali scommettere, senza lasciarsi condizionare dalle mode.
Nel mese di aprile ha debuttato la Voras Edizioni - sito internet è ww.vorasedizioni.it - con questa missione: La Voras edizioni nasce dall’esigenza di dare spazio e voce a tutti coloro che hanno belle storie da raccontare e, soprattutto, che sappiano come farlo.



Siamo interessati alla narrativa mainstream, a quella di genere e ai comics, nonché curiosi di esplorare ogni ibrido e le nuove idee che ci verranno proposte.Non prendiamo in considerazione la poesia: la apprezziamo, ma non ci sentiamo in grado di poterla giudicare. Non siamo una casa editrice a pagamento: non possiamo promettere di farvi arricchire, ma in compenso vi assicuriamo che non dovrete farvi carico di alcuna spesa. Le uniche cose che richiediamo sono buoni testi, volontà di migliorare e impegno nel promuovere il vostro lavoro.
I primi due libri editi da Voras - che ha sede in Alfonsine, provincia di Ravenna - sono Corpi d’acqua, un’antologia di giovani autori introdotta da Gianluca Morozzi e Never Alone di Sacha Naspini. Abbiamo avvicinato il direttore editoriale per una breve intervista e per conoscere meglio le idee della casa editrice.

Perché una nuova casa editrice?

Vorrei avere una risposta originale in merito, ma penso che quello che ci ha spinto è lo stesso motore che ha dato il via alla maggior parte delle piccole realtà editoriali. La grande passione per la letteratura che nasce assieme al sussidiario delle elementari, e che si evolve negli anni, ti spinge a esplorare il mondo della narrativa sotto i suoi molteplici aspetti. E dopo che l’hai frequentato per tanti anni, ti accorgi che quello che ti interessa di più è l’origine, la scintilla che dà la forza allo scrittore di mettere la propria storia su carta, quel sentimento che all’apparenza è uguale per tutti, ma che viene espresso in maniera sempre personale e originale, nonostante le similitudini. Ed è esattamente qui che speri di riuscire a donare il tuo piccolo contributo.

La risposta mi pare originale, denota grande passione per la materia, prima cosa per un piccolo editore. Farete solo narrativa giovane?

La narrativa non ha certo età, grazie al cielo. Diciamo che nutriamo una certa simpatia per i giovani, ovvero coloro che sono ancora spontanei, non inquinati dalle regole del mercato, tanto è vero che stiamo cercando di dar spazio e far crescere una straordinaria scrittrice, inconsapevole del proprio talento, che si chiama Marta Casarini: il suo racconto, incluso nella nostra antologia d’esordio Corpi d’acqua, sta riscuotendo favori e interesse tra i lettori. In realtà, però, detestiamo le etichette, non ci piace assumere atteggiamenti snob né abbiamo intenzione di chiudere le porte a qualcuno. A noi interessano le belle storie e siamo sensibili al fascino degli stili personali degli autori, perciò ci sembra adeguato definire la Voras un porto aperto ai migliori narratori, siano essi esordienti o autori già avviati. Quello che ci dà maggiore soddisfazione, ad ogni modo, è il rapporto che ci lega ai nostri scrittori, vedi Sacha Naspini (autore dello splendido Never Alone) o Luca Martini, a breve nelle librerie con il sofisticato La geometria degli inganni.

Occuparsi dei giovani è una buona cosa, soprattutto se riuscirete a far leggere i loro libri, operazione difficilissima. Siete consapevoli delle difficoltà del mercato editoriale italiano?

Di questi tempi non sentiamo parlare d’altro. Abbiamo vagliato ogni possibilità, anche la più funesta. L’analisi delle difficoltà che possono minare il cammino di un editore serio e che non chiede contributi agli autori è stata il primo aspetto che abbiamo affrontato. Ci siamo trovati a discuterne con varie persone e alcuni amici editori che hanno contribuito alla nascita della Voras Edizioni. Più di una volta siamo stati sul punto di gettare la spugna e dire: “Basta, non se ne fa più niente”. Ma qualcuno ha detto che ci vuole una punta di follia per aprire una casa editrice, e noi di pazzia ne abbiamo in abbondanza. Insieme alla determinazione…

Confermo che di follia ce ne vuole molta, forse parecchia di più rispetto all’ambizione. Quali sono i vostri progetti futuri?

Il primo progetto è senz’altro quello di riuscire a coinvolgere autori con esperienza, anche se – ci teniamo a ribadire – siamo assolutamente interessati e disponibili nei confronti degli esordienti. Speriamo anche di allargare i nostri orizzonti e di inaugurare presto altre collane, oltre alle due già esistenti (“Hydra” per la narrativa mainstream e “I Draghi” per il thriller-noir). In questi giorni stiamo pensando di inaugurare una collana di romanzi brevi, o racconti lunghi, che sarebbe curata dallo scrittore Massimo Padua (del quale, tra l’altro, è prevista l’uscita del nuovo atteso romanzo L’ipotetica assenza delle ombre nella collana “I Draghi”). Diciamo che le idee non ci mancano, ma vogliamo mantenere i piedi ben saldi a terra perché la follia può dimostrarsi una carta vincente solo se si riesce a incanalarla in maniera produttiva.

Voras merita tutta la nostra attenzione, anche perché ha debuttato sul mercato editoriale con un autore che conosciamo bene e che possiamo dire - se ce lo permette - di aver scoperto. Si tratta del piombinese Sacha Naspini, che dopo la stupenda novella di maremma L’ingrato e l’intenso noir internazionale I Sassi (Edizioni Il Foglio Letterario), ci sorprende affrontando il tema del doppio, della solitudine di due ragazzini, due volontà che cozzano tra di loro fino a un sorprendete finale. Never Alone (Mai Solo) sconvolge il lettore di Naspini, perché è un romanzo diverso dai precedenti, ma - come lui stesso mi ha confessato - è normale che uno scrittore sperimenti nuove strade e che ogni opera rappresenti un tassello di un lavoro più ampio. In questo senso Naspini sorprende un lettore come me, abituato a trovare certezze nel leggere quasi sempre lo stesso Cassola, Pavese, Moravia, Pasolini, ma anche Calvino, con poche variazioni sul tema. Naspini cambia tematica e stile romanzo dopo romanzo e tutto questo - pur se difficile da accettare - fa il grande scrittore, l’autore completo che può affrontare un plot da cronaca nera, una novella classica, lo script di una fiction e la sceneggiatura di un fumetto. Lo scrittore è un artigiano che deve saper maneggiare le armi delle parole, costruendo un’impalcatura di sogni. Naspini è ingordo di architetture narrative, non ama il genere stretto, ma preferisce contaminarlo di implicazioni letterarie. Never Alone indaga il tema della solitudine e tutte le conseguenze che può portare in una persona minata da una particolare devianza, in età giovanile. Il romanzo è ambientato a Brighton, ma lo scenario si nota poco, è ininfluente alla storia, i personaggi si muovono con le loro pulsioni interiori ed è importante il disagio che comunicano. Leggete Sacha Naspini e diffondete il marchio Voras. Sono con le idee chiare. Pure io faccio l’editore, ma tra appassionati di letteratura non esiste la parola concorrenza.

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