IL LEGATO LUCA CRIPPA... ED UN MUSEO CHE “NON LO VUOLE”.

Luca Crippa nel suo studio


di Chiara Di Salvo


La storia ci insegna spesso molte cose ed altrettanto spesso noi tendiamo a dimenticarle.
Accade che si visitino importanti musei che espongono quadri di bassa rilevanza per il bisogno di “fare numero”...accade pure, però, che vi siano città che di opere ne hanno a migliaia e di museo non se ne vuole proprio parlare per un puro fattore economico.

A seguito di uno studio condotto personalmente su di un imponente lascito testamentario a nome del pittore Luca Crippa, si è potuto riscontare che la città di Seregno, Comune nella Brianza milanese, di questo importante dono culturale proprio non sa che farsene.
Il testamento, datato 14 aprile 2002, prevede che il lascito venga posto in essere a condizione che il Comune ricevente (Seregno) allestisca un'idonea sala permanente intestata al Maestro e predisponga un archivio storico in cui possano essere conservati, a disposizione degli studiosi e degli amatori dell'arte, i cataloghi, le fotografie e gli altri documenti che hanno riguardato la sua produzione artistica. Dispone, inoltre, che tutte le opere siano raccolte in un catalogo generale e descritte in schede scientifiche a cura del Comune di Seregno che ne curerà anche la conservazione. Infine, lo stesso testamento dispone che tutte le opere ed il materiale didattico sia messo a disposizione di studenti, studiosi ed appassionati d'arte con possibilità di prestito ad altre Istituzioni.
Il testamento possiede anche una clausola...ovvero qualora, a distanza di due anni dall'acquisizione, il Comune di Seregno non provveda all'allestimento della sala ed alla creazione dell'archivio, le opere donate verranno affidate ad un altro Ente.
Luigi Crippa (in arte Luca Crippa) muore il 29 giugno 2002 donando in eredità al Comune di Seregno un lascito composto da: n. 2.227 opere grafiche di autori vari (tra cui si annoverano Picasso, Cascella, Togo, De Andrè, Forattini, Viviani); n. 250 disegni di Luca Crippa; n. 80 acquarelli di Luca Crippa; n. 100 collages di Luca Crippa; n. 193 multipli di opere grafiche (litografie, serigrafie,acqueforti, xilografie) di Luca Crippa per un totale di 2.850 opere d'arte (alla fine della catalogazione se ne conteranno 2.866).
Secondo le clausole dettate dal testamento, di questo importante lascito è stata fatta una catalogazione scientifica per la quale il Comune ha provveduto a richiedere alla Regione Lombardia apposito software per la catalogazione del circuito SI.R.Be.C. affinché possa essere data ampia visibilità a questo patrimonio a livello regionale e nazionale. Inoltre, con gara informale ufficiosa, in data 3 dicembre 2003 si è scelto di affidare l'incarico di catalogazione scientifica ad un gruppo di tecnici coordinati dall'esimio Prof. Luciano Caramel per un costo dell'incarico pari a 39.200,00 euro (oneri compresi).
A fronte dell'edizione di un catalogo ragionato del lascito (come da testamento), il Comune ha accantonato la somma di 19.720,00 euro (nel 2003) per la stampa che sarebbe avvenuta nel 2004. Mai stampato. Dallo studio emerge inoltre che, sempre nel 2003, non avendo ancora pronto uno spazio espositivo coerente e sicuro in cui esporre il lascito, la Giunta si premurava di individuare un'unità immobiliare temporanea (individuata poi in zona Pomirolo) e per la quale è stata messa da parte un'ulteriore somma di 30.000,00 euro.

In data 16 aprile 2009, n. 2239 opere sono collocate in cartelle presso il magazzino Ufficio Cultura di Seregno; n. 607 presso il caveau della Banca Popolare di Milano; n. 20 presso la sala Crippa a Palazzo Landriani (attuale sede dell'Ufficio Cultura quindi non direttamente accessibile al pubblico).
E la gente non sa nulla, a distanza di 5 anni dal lascito le informazioni sono andate perdute e delle opere del Maestro non se ne parla più.
Ed il Museo?
Seregno figura come una delle cittadine più industrializzate della Brianza.
Come da piano regolatore, all'art. 8.1.4 - CRU 4: Progetto norma museo Vignoli, fu previsto un progetto che prevedeva la costruzione di due specifici edifici: l'edificio pubblico destinato a “SC: Spettacolo e cultura” - museo delle botteghe e dell’artigianato locali (E1), pari a due piani fuori terra più un piano interrato sotto il museo minimo mq. 880; l'edificio multifunzione (E2), pari a due piani fuori terra per un massimo di mc. 2.886.
Il Museo sorge sul CRU 4-Vignoli (CRU sta per Comparti di Riqualificazione Urbana) in cui la struttura è stata costruita da parte del privato che ha beneficiato del cambio di destinazione d’uso del terreno. Questo vuol dire che il Comune di Seregno, che non ha investito del denaro per costruire l’edificio ma avrebbe dovuto poi pensare alle spese per l’allestimento e il funzionamento del Museo.
Vorrei portare all'attenzione del lettore questo dato: quando si cominciò a parlare del “Museo Vignoli”, la precedente amministrazione pensava di dedicarlo alla storia locale ovvero un “Museo delle botteghe e dell'artigianato locale”, da realizzare in collaborazione con le Associazioni locali per la memoria del passato. Certo non si pensava ad un Ecomuseo quanto piuttosto ad un museo del folklore.... Tuttavia, in concomitanza con la morte del pittore Crippa e con l'idea (da parte della giunta) di progettare dei laboratori per i giovani, si cambiò destinazione e visuale del complesso edilizio cercando di portarlo ad una risonanza maggiore e, soprattutto, si pensò di convertirlo in un posto dedicato alla creatività e al lavoro giovanile.
L’allora Assessore alla cultura Claudio Riva tentò, quindi, di dedicare il museo a Crippa e di trasformarlo in un centro espositivo che, a rotazione, prevedeva l’esposizione dell’intero patrimonio. Questo nella prospettiva di potersi collegare anche con le scuole d'arte e i licei artistici presenti in Brianza (Monza, Desio, Giussano), oltre che con importanti Musei d'arte presenti sul territorio non solo brianzolo (Lissone, Gallarate, Monza), per creare una sorta di circuito brianzolo, che magari potesse attirare il pubblico anche da Milano e dalla provincia tutta.
La volontà della precedente Amministrazione era quella di aprire uno spazio diviso in due parti, collegate fra loro anche se agibili in autonomia: nella zona a pianterreno (circa 600 mq) si sarebbe creato uno spazio espositivo. Nella zona al primo piano (circa 300 mq), si sarebbe dovuto allestire uno spazio che potremmo definire "laboratorio delle arti", rivolto in modo particolare ai giovani.
Lo spazio espositivo avrebbe dovuto ospitare una sorta di "Museo della grafica", che prendesse linfa dal lascito di Luca Crippa,
Lo spazio al primo piano, invece, avrebbe dovuto essere un laboratorio delle arti dedicato alla formazione dei giovani in campo artistico. L'intenzione era quella di creare vari laboratori. Il progetto prevedeva i seguenti: televisione (con sala di ripresa e di montaggio); fotografia digitale e tradizionale (con sala pose e camera oscura); laboratorio di grafica tradizionale e digitale (computer graphic), con l'aggiunta di eventuali corsi periodici (pittura, scultura, decorazione), con particolare attenzione ai linguaggi multimediali più innovativi. Per l'allestimento di questi laboratori si era incominciato anche a predisporre un piano di spesa.
Infine il progetto del Museo ai Vignoli prevede un locale sotterraneo costituito ad hoc per conservare (in sicurezza e senza problemi di umidità) le opere della Collezione Crippa non esposte al Museo.
In linea con la devoluzione dei servizi aggiuntivi, si stava pensando anche ad affidare (tramite concorso) la gestione dei laboratori a un'associazione Onlus o altra associazione, che gestisse economicamente la struttura, assumendosi oneri e onori.
Ovviamente il tutto all'interno di un indirizzo generale stipulato con l'Amministrazione Comunale.
Tutto è rimasto fermo, come ghiaia per terra.
Infine, considerando che il Comune di Seregno (e quindi la Brianza tutta) ha un lascito di ben 1.006.335,00 euro circa di cui si elencano:
2239 OPERE PRESSO IL MAGAZZINO UFFICIO CULTURA;
607 PRESSO IL CAVEAU DELLA BANCA POPOLARE DI MILANO (di cui, è molto probabile che il Comune – cioè i cittadini - paghino l'affitto);
20 PRESSO LA SALA CRIPPA A PALAZZO LANDRIANI (aperta al pubblico ma di fatto di scomodo accesso).
L'attuale motivazione per cui il Museo Vignoli resta chiuso a distanza di 5 anni è che vi sono infiltrazioni d'acqua...
Che le giustificazioni parlino da sé.

5 Commenti

  1. chiara buongiorno. ci sono stati poi sviluppi positivi alla situazione? grazie

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  2. Buongiorno.
    Purtroppo no, abbimo scritto l'articolo e chiesto di farlo pubblicare anche sulle testate locali..ma nessuno ha accolto la proposta e ai cittadini viene detto e fatto intendere quello che si vuole..
    Lei è della zona briantea?

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  3. Scusate, ma ora che siamo nel 2011 non e' possibile visitare tali opere del maestro Luca Crippa? Grazie

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  4. macchè...mi spiace ma qui abbiamo la Lega in giunta.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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