Cristina Zagaria, Perché no

di Gordiano Lupi




Cristina Zagaria è una giornalista di cronaca nera che ha lavorato nelle redazioni di Bologna, Bari, Roma, Milano e Napoli. Il suo stile è freddo, asciutto, distaccato, tipico di una buona cronista abituata a raccontare fatti e a non esprimere opinioni. Nella sua scrittura si nota il taglio secco e incisivo dell’inchiesta giornalistica, ma non per questo rinuncia a un’efficace descrizione di caratteri e personaggi. Perché no edito da Perdisa Pop - Babele Suite, è un racconto napoletano sulla delinquenza minorile, ispirato a una storia vera, ma narrato in forma letteraria, seguendo le vicende dei protagonisti.

Il personaggio principale è Adriana, una maestra elementare che vive per la scuola e conduce una povera esistenza. Il denaro non basta mai per arrivare alla fine del mese e lei deve impiegare bene i pochi soldi dello stipendio e la cassa integrazione del marito. L’autrice inserisce una connotazione sociale con la figura del marito che lavora alla Fiat di Pomigliano e ha perduto la certezza del posto di lavoro. Vengono descritti molto bene anche i bassifondi di Napoli, pare di sentire l’odore povero dei vicoli dove si aggirano persone a caccia di espedienti per campare. Daniele, Francesco, Mario detto la Iena e Capa Grossa sono quattro adolescenti che decidono di compiere la loro prima rapina, per ironia della sorte sono quattro ex studenti di Adriana e sarà proprio la vecchia maestra a far da vittima per il crudele agguato.

Lui dice che è un bene cominciare quando si ha la nostra età. Sono due i vantaggi. Per la legge non siamo adulti, quindi abbiamo molte più libertà e ai grandi serviamo. E poi perché, quando arrivi a diciotto anni, hai già una carriera, un curriculum, non sei l’ultimo arrivato. Questa è la filosofia dei delinquenti in erba che decidono di colpire e alla fine non provano nessun sentimento simile al pentimento, ma riescono solo a ridere, convinti che in un modo o nell’altro la faranno franca. Non esistono leggi per punire un minorenne. Cristina Zagaria non è napoletana ma firma un efficace romanzo breve ambientato a Napoli, disseminato qua e là da espressioni dialettali che conferiscono colore e veridicità alla storia.

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