Enza Di Lallo
Sono appena finite le festività natalizie….e a conti fatti, la magia del Natale si è ,come ogni anno, dissolta dietro shopping, cenoni, regali superinutili.
Ma c’è una cosa che credo in assoluto ha caratterizzato il Natale quest’anno:…… superate le barriere dei biglietti di auguri, da almeno un decennio con il tecnologico sms, abbiamo assistito all’arrivo degli auguri di serie b…quelli “postati” in diretta su facebook, un po’ di spicciola fantasia e preconfezioanti senza distinzioni per il destinatario, che tutti abbiamo usato e abbiamo ricevuto.
Solo che dopo qualche giorno di invii a più non posso è scattato il meccanismo inverso, quello della ritorsione psicologica per la scelta dell’augurio
Ho notato che molte delle persone con cui ho avuto lo scambio di auguri si è risentita e al messaggio trovato in bacheca, e ha prontamente risposto di non essere stato considerato adeguatamente, mentre chi non si aspettava niente ha ignorato persino la frase augurale standardizzata snobbandola addirittura.
Ora va bene tutto, ma io, mi domando e dico, è mai possibile che ci si senta così importanti e così speciali nascondendsi dietro la facciata virtuale, ma non si ha, poi, più né sana voglia di scrivere tanto meno di prendere il telefono e chiamare per ascoltare la voce della persona a cui , tutto sommato , stiamo facendo i nostri “più sinceri e sentiti auguri di buone feste” ??
Io personalmente rientro nello standard tipico dei miei tempi:
amo scambiarmi gli auguri, eppure vivo con una certa indolenza il momento fatidico di selezionare l’intera lista dei nomi in rubrica, cliccarci sopra, inviare simultaneamente lo stesso prestampato augurio…ma ci tengo che sia firmato, si perché….. se c’è una cosa che proprio non sopporto è quando mi rispondono solo mossi dalla curiosità di chiedere :“grazie degli auguri…. anche a te!…ma chi sei?? “
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