La modernità e i sogni

di Enza Di Lallo

La vera autonomia è quella che si ottiene vivendo da soli oppure è qualcosa di molto più sottile che prescinde da motivi così concreti,e attiene ad uno status,per così dire, più mentale?
Me lo chiedo spesso negli ultimi tempi…soprattutto dopo aver sentito che il tempo di vivere fuori casa è scaduto già da un bel pezzo….me lo chiedo spesso negli ultimi tempi in cui trovare una stabilità economica che permetta il realizzarsi di tanti sogni, come ad esempio avere una casa propria,è diventato così ricorrente…..

Serve a poco sentirsi sicuri di sé se poi nella vita ciò che viene considerato, per classificare una persona, è solo quello di cui fa sfoggio….. e gli sforzi che si compiono per conquistarsi una posizione nel mondo del lavoro vanno di pari passo con i beni immobili che si possiedono.

Che tristezza questa visione della realtà….e dei giovani della mia generazione che hanno vissuto a cavallo fra due periodi così distinti: quello dei miei diciotto anni quando,si aspirava ad avere il motorino prima e la macchina poi…., nei sogni più grandi il desiderio comune a tutti era quello di andare fuori dal paesello per trovare una nuova patria, il mondo era davvero a colori e la tecnologia c’era ma più marginalmente, come aiuto per riuscire ad accorciare le distanze, meno per complicarle…

Non c’era la necessità di avere a portata di mano i giochi della play-station, o il bisogno di vedere un film nelle attese dal medico, la strada se proprio necessario la si trovava con il vecchio sistema del passante,con le informazioni fasulle infilate e le risate per la ricerca del percorso effettivo.; e quello intorno al secondo millennio …..un momento di trapasso in cui c’è stata la foga di avere tutto e di più, in cui i vari modelli di cellulari,portatili,navigatori satellitari hanno riguardato non più solo gli uomini d’affari e i grandi giri , ma persone come il mio vicino o l’idraulico o il quindicenne “fighissimo” che ne ha bisogno per non annoiarsi.

…Ora tutto è estremamente complicato e il mondo fuori ha un non so che di plastificato, ci si butta in avventure che assomigliano a copioni cinematografici, le abitudini sono quelle dettate dal web più che dalle vere esigenze, e anche visivamente lo stile è omologato,e,a prescindere dalla taglia,a tutti è concesso il pezzo trendy delle ultime collezioni…….(quali che siano i modelli a cui ispirarsi poi forse è meglio non saperlo!)

Ma poi penso. …io non sono così vecchia,e la mia data di nascita è solo firmata anni 70 , gli anni della disco music, dei pantaloni a zampa di elefante, dei capelli ricci e delle cinture alte in vita…un momento ma sono le stesse di adesso……oforse no, una cosa di sicuro non c’è l’entusiasmo di allora,che per inseguire un sogno,si poteva restare,ore attaccati ad un telefono ad aspettare che suonasse,senza uscire per paura di perdere proprio quell’occasione….

1 Commenti

  1. Antonio da Francavilla1 febbraio 2010 alle ore 18:58

    Gentilissima Enza all’inizio del suo articolo si è posta, e ha posto ai suoi lettori, davvero una bella domanda. “In che cosa consiste l’autonomia?” Riterrei che per ogni categoria, a seconda del lavoro che si svolge, la definizione potrebbe essere diversa, simile ma non uguale. In definitiva per autonomia “si intende la possibilità di svolgere le proprie funzioni senza ingerenze o condizionamenti da parte di altri membri o gruppi esterni”. Non credo che per i giovani di ieri e di oggi il criterio sia molto cambiato. Ad ogni tappa della nostra vita, ci poniamo delle mete da raggiungere, perché non solo desideriamo essere liberi, ma vogliamo anche che il prossimo che ci vive vicino veda in noi una persona autonoma e non condizionata da eventi esterni. L’argomento da lei trattato, gentilissima Enza, è davvero attuale. Su questo argomento c’è stata anche una provocazione da parte del Ministro Brunetta. Che ha parlato proprio di autonomia e di autorità dei giovani che dovrebbero uscire di casa per non essere considerati dei bamboccioni. Sul concetto esatto di autonomia e di autorità le riporto un breve passo di una giornalista di cui leggo spesso gli articoli. “L’autorità, invece, al contrario dell’autoritarismo, non urla e non sbraita, si impone con parole pacate, talvolta anche solo con il silenzio. Purtroppo è una di quelle cose che si hanno dalla nascita, nel patrimonio genetico, come il coraggio, come la simpatia, oppure non si avranno mai.” (Maria, uno degli pseudonimi di Agostina D'Alessandro Zecchin). Mi sembra che esprimiate lo stesso concetto. L’autonomia, quella vera, non dipende dal possesso di qualche bene materiale, ma da qualcosa che proviene dall’animo di ognuno di noi.

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