La prima cosa bella


di Patrizia Lùperi

Sono uscita dalla visione del film di Paolo Virzì, molto commossa... chi non avrebbe voluto una mamma così?
Vivace, bella, passionale, esuberante, piena di voglia di vivere...
ma sono caratteristiche che i figli non percepiscono, spesso la "passione" è un elemento estraneo dal rapporto genitoriale.

Questo piccolo film è un ottimo esempio di film d'autore del Cinema italiano di questi ultimi anni, con attori stupendi e particolarmente dolenti che ci fanno sorridere (mai ridere...) e che puntano diritto al nostro cuore.

Anna, la protagonista, vuole essere la migliore delle mamme, questa è la sua aspirazione nella vita ma contemporaneamente, per sopravvivere, prova moltissimi mestieri: la figurante, la commessa, la segretaria.

La vita scorre fino ad arrivare alla morte prematura di Anna e alla ricomposizione di una famiglia che diventa inaspettatamente il fulcro della commedia.

La scena iniziale, in cui Anna viene proclamata "Mis mamma", ci restituisce i famosi Bagni Pancaldi in tutto il loro splendore e ci mostra una splendida Livorno... e detto da una pisana non è poco!

Immagine tratta da Misilmeri new del 12.1.2010,

9 Commenti

  1. Film bellissimo!!
    Purtroppo è una Livorno che non c'è più...forse non ha più quel "sorriso giovane" della canzone di Nicola Di Bari. Da livornese mi piange un po' il cuore dirlo ma è la verità.

    Riccardo

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  2. Film ricco di umanità ed espressivo della "livornesità" non solo di altri tempi.
    Elena

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  3. molta molta tenerezza ho trovato in questo film, forse in alcuni momenti anche esccessiva ma senza dubbio siamo davanti ad un piccolo gioiello

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  4. solo pochi istanti prima che anna muoia, bruno, il primogenito, scopre il motivo per cui la madre è stata mandata via di casa: la gelosia del padre per una banale foto in cui viene baciata sulla guancia da un altro uomo... solo allora inizia a risolversi il conflitto interiore che si manifestava nella difficotà di amare.
    davvero un bel film

    sofia

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  5. Quando tutti mi dicono di andare a vedere un film perchè è bellissimo io parto con l'occhio critico. Ma lasciamo perdere la critica cinematografica, anche perchè annoia e infatti non ho voluto leggere alcun commento ufficiale.
    Anna è, come ha notato patrizia, La Passionalià. Trasuda sensualità da tutti i pori, è femmina a tutto tondo: romantica, impulsiva, irrazionale, protettiva, accogliente, affettiva.
    Anna è come se volesse divorare la vita fino all'ultimo morso, e infatti lo fa. A costo però di imbarazzare il figlio, che la odia e la ama allo stesso modo del padre: incondizionatamente e in modo sofferente; il desiderio rabbioso di proteggere, adorare e salvare dalle insidie questa donna-bambina è però accompagnato dalla sicurezza di una totale impotenza. Il marito, così come il ragazzo, a tratti allontana furiosamente Anna nell'amara convinzione che ella non potrà mai essere solo sua: Anna, infatti, è di chi la ama, perchè il suo amore non chiede mai nulla in cambio. Nello stesso tempo nessun cordone viene mai tagliato perchè Anna, che è tutta amore e accoglienza, puro istinto di femmina, riesce sempre a fare del dramma una commedia. La donna ride e sorride quasi sempre, e quando piange poco dopo le lacrime di amarezza diventano di ilarità. Tutto ciò è catartico e purifica continuamente dal male non solo Anna, ma anche coloro che la amano. Anna provoca rabbia in coloro che vogliono possederla, che non accettano la sua natura- il marito, il figlio, la sorella- perchè gliela invidiano. Anna "si lascia sempre andare", sempre. E segue sempre il suo istinto, senza mai, e dico mai, pentirsene. E si beve la vita a lunghe sorsate, godendo delle piccole cose e vedendo sempre il bicchiere mezzo pieno. La miopia, la sordità e il silenzio la colpiscono per proteggere la sua allegria, che è la sua unica vera forza, dalle disgrazie e miserie quotidiane. Anna reacisce così al male che la circonda, sdrammatizzando ed essendo molto creativa. Tutti, alla fine, ne vengono contagiati, per ultimo il figlio che decide di non nascondersi più, ma di mescolarsi e attraversare il mare della vita.

    Arianna

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  6. che bello quando Arianna scrive... è come se ci contaminasse con le sue parole, ecco Arianna che scrive è una delle cose più belle che mi sono capitate nella vita
    scrivi Arianna scrivi...
    patrizia

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  7. Sei dolce come Anna, Patrizia!!! E sei un forte antidepressivo.
    Ps che dire di Aldo, il figlio? Su di lui non ho scritto quasi nulla... Qualcuno scriva qualcosa su Aldo.

    Ariel

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  8. Che bella recensione , Arianna cara.
    Non ho ancora visto il film ma conosco bene il cinema di Virzì. Il suo realismo è mostrare con la cinepresa- specchio quanto esso sia già deformato di suo. Come avviene in Tutta la vita davanti o Caterina va in città. Vedrò se in questo nuovo film lascia spazio alla speranza.

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  9. la scena del bagno del protagonista nelle acque del mare di Livorno è la scena perfetta per il finale di questo film. La mamma è morta e il figlio comincia a vivere immergendosi nel mare della vita.
    (Mi ricordo Montale che osserva il mare, a lui lontano, a lui che non riesce a lasciarsi andare, non riesce a vivere..e per questo non riesce a immergersi..
    Vio

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