di Valeria Del Forno
Neve a Modena.
Fonte: modenaroid, Flickr
Un “colpo di coda” dell’inverno annunciato dal meteo ma che ha colpito per la sua intensità. Continua a cadere la neve che oggi dal Nord si sposta al Centro - Sud. Nevicherà nelle prossime ore in Puglia, Basilicata, e Molise. Nelle Marche, al confine con l’Umbria, sono caduti nelle scorse ore 50 cm. Fiocchi anche in Abruzzo e nel Lazio dove i sindaci di alcuni comuni, esclusa Roma, hanno deciso di chiudere le scuole. Imbiancate alcune zone in Sardegna, soprattutto in Gallura e vicino Sassari. Al Nord resta alta l’allerta per il rischio gelate. Tuttavia la situazione è in miglioramento, anche se questa mattina ci sono stati nevischi in alcuni tratti del Piemonte, della Lombardia e dell’Emilia. A Trieste la bora di ieri ha raggiunto livelli record: in provincia le raffiche hanno raggiunto i 200 km/h. Questa mattina la città si è svegliata sotto una coltre di neve ghiacciata ma il vento sta calando.Continua il colpo di coda dell’inverno, anche se dalla prossima settimana arriverà la primavera, o quasi. Si potrà tirare un definitivo sospiro di sollievo? Secondo gli esperti, a marzo non ci saranno altre ondate di gelo e di neve ma l’inverno potrebbe tornare in aprile.
ANCORA PAURA NEL MESSINESE.
Ancora preoccupazione a Messina dove si è vissuto di nuovo l’incubo di ottobre quando la montagna franò sui villaggi alla periferia della città. Adesso è bastato un altro violento temporale a trasformare le strade in fiumi di fango. La situazione più critica è a Mili San Marco, nella zona sud del messinese, non distante da Giampilieri, il paese travolto da una frana il 1° ottobre scorso. I morti furono 31, 6 i dispersi. Questa volta è andata meglio: non ci sono stati morti, soltanto due feriti; ma non mancano le polemiche: le sirene istallate dopo l’alluvione dello scorso ottobre, che dovevano servire per dare l’allarme alla gente, non hanno suonato.
Sempre a Messina, per il maltempo è crollata parte del soffitto del reparto di ginecologia-ostetricia e della sala operatoria dell’ospedale Papardo. Il polo materno - infantile è stato chiuso e i pazienti sono stati trasferiti in altri ospedali del messinese. Per via delle infiltrazioni, la pioggia ha allagato anche alcuni uffici della Procura di Messina. L'intero piano seminterrato di Palazzo Piacentini è transennato e si sono registrati crolli di calcinacci nei corridoi e in alcune stanze.
VIABILITA’: CIRCOLAZIONE RIPRISTINATA SU GRAN PARTE DELLA RETE AUTOSTRADALE.
Sul fronte della viabilità, è stata ripristinata la circolazione su buona parte della rete autostradale. Si registrano soltanto dei rallentamenti per neve e piogge intense nelle regioni interessate dalle perturbazioni indicate dalla Protezione Civile. L’Anas comunque ricorda che in Piemonte è chiusa per valanga la strada statale 21, dal km 53,5 al km 59,7, da Argentera al confine di Stato; in Abruzzo sulla strada statale 5, dal km 144,7 al km 155,9, è in vigore un divieto di transito a mezzi pesanti; in Calabria chiusa l’A3 Salerno - Reggio Calabria, tra Cosenza Nord e Rogliano, a causa di due smottamenti; in Sicilia sono chiuse la strada statale 114, al km 21,3, a causa di una frana, e la strada statale 120, al km 165,4, a causa dell’esondazione del torrente Morello e del conseguente allagamento del piano viabile.
L'Anas invita i conducenti dei mezzi pesanti ad evitare trasferimenti su questi tratti di strada. Sopra i 400 metri e ovunque in caso di nevicate in corso, inoltre, ricorda che e' obbligatorio l'uso delle catene o degli pneumatici da neve per tutti i veicoli.
Prima di mettersi in viaggio l'Anas invita, infine, gli automobilisti ad ascoltare i bollettini delle emittenti radio-televisive e a consultare il sito Anas www.stradeanas.it o a chiamare il numero verde Pronto Anas 841.148.
VIABILITA’: CIRCOLAZIONE RIPRISTINATA SU GRAN PARTE DELLA RETE AUTOSTRADALE.
Sul fronte della viabilità, è stata ripristinata la circolazione su buona parte della rete autostradale. Si registrano soltanto dei rallentamenti per neve e piogge intense nelle regioni interessate dalle perturbazioni indicate dalla Protezione Civile. L’Anas comunque ricorda che in Piemonte è chiusa per valanga la strada statale 21, dal km 53,5 al km 59,7, da Argentera al confine di Stato; in Abruzzo sulla strada statale 5, dal km 144,7 al km 155,9, è in vigore un divieto di transito a mezzi pesanti; in Calabria chiusa l’A3 Salerno - Reggio Calabria, tra Cosenza Nord e Rogliano, a causa di due smottamenti; in Sicilia sono chiuse la strada statale 114, al km 21,3, a causa di una frana, e la strada statale 120, al km 165,4, a causa dell’esondazione del torrente Morello e del conseguente allagamento del piano viabile.
L'Anas invita i conducenti dei mezzi pesanti ad evitare trasferimenti su questi tratti di strada. Sopra i 400 metri e ovunque in caso di nevicate in corso, inoltre, ricorda che e' obbligatorio l'uso delle catene o degli pneumatici da neve per tutti i veicoli.
Prima di mettersi in viaggio l'Anas invita, infine, gli automobilisti ad ascoltare i bollettini delle emittenti radio-televisive e a consultare il sito Anas www.stradeanas.it o a chiamare il numero verde Pronto Anas 841.148.
IL CASO DELLA A24 E A25: AUTOMIBILISTI INTRAPPOLATI PER ORE SOTTO LA NEVE. DOSSIER DEL PREFETTO IN PROCURA.
Il tratto autostradale dell’A24 è stato chiuso questa mattina ai mezzi pesanti tra Tivoli e Teramo per nevicate intense. Problemi anche sull’autostrada A25. L’incubo continua quindi per il tratto dell’A24 e dell’A25 che martedì notte ha visto bloccati dalla neve per ore centinaia di automobilisti. Auto, camion e pullman fermi in piena bufera, prigionieri del caos. Si parla di nove ore di odissea fra neve e vento.
C’era gente che spargeva il sale a mano. L'unico aiuto ad automobilisti e passeggeri è arrivato dalla Croce Rossa che con 6 mezzi e 21 volontari, provenienti dall'Interporto di Avezzano e dai Comitati di Avezzano e Carsoli, hanno soccorso tantissime persone, distribuito mille coperte e aiutato anche una donna incinta all'ottavo mese di gravidanza. L'emergenza si è conclusa alle 3 della notte quando il traffico, grazie al lavoro degli agenti della Polizia Stradale, è tornato lentamente alla normalità.
Sull’accaduto, arriva l’inchiesta del Prefetto del L'Aquila Franco Gabrielli che intravede “ipotesi di negligenza ed imperizia”. Gabrielli consegnerà alla Procura un dossier in merito. Indagherà anche l'Ispettorato di vigilanza sulle concessioni autostradali dell'Anas, che ha aperto una verifica e ascoltato Strada dei Parchi, concessionario di costruzione e gestione di autostrade a pedaggio e dei connessi servizi alla mobilità delle Autostrade A24 e A25, per esaminare l'accaduto. Esposti saranno presentati da singoli cittadini ma anche dal Codacons. «È un paradosso - ha detto il presidente del Codacons Rienzi -: le tariffe dell'A24 sono le più elevate rispetto agli altri percorsi autostradali proprio perché è un'autostrada di montagna. Si presuppone dunque che in caso di neve siano adottate misure per evitare blocchi della circolazione». Durissimo il consigliere regionale del Pdl Riccardo Chiavaroli, che è riuscito a percorrere l'autostrada tra L'Aquila e Teramo pur con notevoli rischi e disagi : «Sono testimone - ha detto - dell'assoluta incapacità e persino del comportamento di vero e proprio attentato all'incolumità pubblica derivato dalla totale inadeguatezza dei vertici chiamati a gestire l'emergenza neve di ieri sule autostrade A24 e A25». Chiavaroli reputa necessario valutare la revoca della concessione ai gestori attuali per manifesta incapacità. La Società Strada dei Parchi, messa sott'accusa, chiede scusa ma contrattacca. La concessionaria, infatti, afferma di aver predisposto il piano neve e attivato tutti i mezzi e proceduto alle uscite obbligatorie in tutti i sensi di marcia. Le chiusure, secondo la società, sono state «generate da blocchi dei mezzi pesanti in presenza di una forte nevicata che ha reso critica la visibilità rallentando progressivamente il transito di questi mezzi fino al completo fermo degli stessi che successivamente, a seguito dell'affievolirsi della nevicata, non sono più riusciti a riprendere la marcia per sopraggiunti problemi meccanici».
TREGUA A MARZO MA IN APRILE POTREBBE TORNARE L’INVERNO.
Intanto, la perturbazione che ha portato neve e pioggia sull’Italia si allontanerà verso i Balcani nel fine settimana. Avremmo quindi un generale miglioramento del tempo. Il gelo dovrebbe fermarsi a partire da lunedì ma le temperature saranno in rialzo già nel fine settimana (salvo che nelle regioni adriatiche), anche se rimarranno al di sotto delle medie. Secondo il colonnello Giuliacci del centro Epson Meteo, dalla prossima settimana arriverà la primavera, o quasi: di certo le temperature si faranno più piacevoli e dovrebbero oscillare intorno alle medie del periodo. Si potrà quindi tirare un sospiro di sollievo? A detta degli esperti, per marzo non sono previste ondate di gelo e di neve ma, è meglio tenere i cappotti a portata di mano nell'armadio, l’inverno potrebbe tornare in aprile.
Posta un commento