di Azzurra Carriero
«Un giorno o l’altro questa crisi si concluderà , come tutte le altre, lasciando dietro di sé innumerevoli vittime e qualche raro vincitore. Ma ciascuno di noi potrebbe anche uscirne in uno stato di gran lunga migliore di quello con cui ci siamo entrati. Questo a patto di comprenderne la logica e il percorso, di servirsi delle nuove conoscenze accumulate in vari settori, di contare soltanto su se stessi, di prendersi sul serio, di diventare attori del proprio destino e di adottare audaci strategie di sopravvivenza personale. Il mio scopo non è pertanto quello di esporre un programma politico per risolvere questa crisi e tutte quelle che seguiranno, e neppure quello di offrire vaghe generalizzazioni moraleggianti, bensì di suggerire strategie precise e concrete che permettano a ognuno di “cercare uno spiraglio nella sventura” e di sapersi destreggiare tra gli ostacoli che si presenteranno, senza affidarsi ad altri per sopravvivere, per vivere meglio». Dopo aver analizzato il crac del 2008 e le sue cause socioeconomiche nel precedente saggio La crisi, e poi?, Jacques Attali estende ora la sua riflessione alle fasi cruciali della vita personale e collettiva. In una realtà complessa come quella di oggi, però, diventa sempre più arduo superare le difficoltà che incontriamo nel nostro cammino. Per questo l’autore individua sette principi da applicare, di volta in volta, di fronte alle avversità , siano esse di natura macroeconomica e internazionale (la crisi finanziaria) o privata (la fine di un amore). E ci offre una sorta di “manuale d’uso” per ricominciare a vivere pienamente sotto ogni aspetto: come individui, come lavoratori, come cittadini. |
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Jacques Attali, intellettuale, economista, filosofo, storico, ha insegnato Economia teorica all'École Polytechnique e all'università Paris-Dauphine. Editorialista dell'«Express», è autore di decine di libri, tradotti in più di venti lingue, tra cui saggi, romanzi, racconti per l'infanzia, biografie e opere teatrali.
Jacques nasce, insieme al suo gemello Bernard, il 1 novembre del 1943 ad Algeri. Il padre, Simon, un autodidatta francofilo, fa il commerciante di profumi. Nel 1956, quando Jacques ha quattordici anni, due anni dopo lo scoppio della guerra d’Algeria, Simon decide di trasferirsi con la famiglia a Parigi. Qui inizia la sua brillante carriera. Dopo la laurea al Politecnico nel 1966 colleziona una serie impressionante di titoli: dottore in scienze economiche, Ingegnere all’Ecole des mines di Parigi, una laurea all’Istituto di studi politici di Parigi. Diventa il consigliere politico di François Mitterand durante il suo primo mandato presidenziale (1981-1990). A partire dal 1991, si distingue per una frenetica attività di banchiere a supporto della causa dei diritti umani. Fonda
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