Peones della dittatura

Gordiano Lupi
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Niente di nuovo sotto il sole: infiltrati denunciano la dissidenza cubana al soldo dell’Impero



Carlos Manuel Serpa Maceira e MoisĆ©s RodrĆ­guez erano due agenti della Sicurezza di Stato, infiltrati per lungo tempo tra le fila della dissidenza. La rivelazione ĆØ stata annunciata dal programma speciale della televisione cubana Peones del Imperio, trasmesso sabato scorso in prima serata. Lo scalpore ĆØ stato grande, sia all’interno che fuori dall’isola, tra cittadini cubani ed esiliati. Nessuno puĆ² sorprendersi piĆ¹ di tanto, perĆ², soprattutto chi segue da anni con attenzione le vicende cubane. Si tratta di un vecchio copione che le gerarchie governative hanno appreso dai servizi segreti sovietici e dal modus operandi della polizia politica dei vecchi regimi comunisti. Periodicamente a Cuba torna d’attualitĆ  la mai provata accusa governativa che descrive tutta l’opposizione interna come un’organizzazione finanziata dagli Stati Uniti.
Carlos Manuel Serpa Maceira, agente Emilio, e MoisĆ©s RodrĆ­guez, agente Vladimir, sono stati presentati al folto pubblico che il sabato sera si riunisce davanti agli schermi televisivi. Serpa era en un giornalista indipendente molto attivo, vicino alle Damas de Blanco, collaborava con organizzazioni di stampa di Miami, come Radio MambĆ­, Cubanet e Radio - TV MartĆ­. RodrĆ­guez, tra il 1987 e il 1989, ha fatto parte della Commissione Cubana per i Diritti Umani e la Riconciliazione Nazionale. 
Il programma televisivo ha presentato l’opposizione cubana come un blocco monolitico diretto e pagato da Washington. Le accuse piĆ¹ gravi sono state rivolte ai dissidenti piĆ¹ prestigiosi: dalla blogger Yoani SĆ”nchez, che riscuote grande credito internazionale, fino alle Damas de Blanco, che ogni domenica marciano per le strade dell’Avana chiedendo la liberazione dei prigionieri politici. Gli agenti hanno rivolto pesanti accuse al giornalista indipendente Guillermo FariƱas, che ricordiamo in un lungo sciopero della fame per reclamare la liberazione dei prigionieri politici e per aver ricevuto il Premio Sacharov dal Parlamento Europeo, nel 2010. Un altro obiettivo degli agenti infiltrati ĆØ stato Jorge Luis GarcĆ­a Perez, alias AntĆŗnez, un ex prigioniero politico che si ĆØ reso protagonista di numerose proteste contro il governo dei fratelli Castro. Secondo le accuse si tratterebbe di persone “pagate dall’imperialismo statunitense”.
AntĆŗnez, in un’intervista telefonica rilasciata a El Nuevo Herald, ha detto che gli oppositori non devono scoraggiarsi per la propaganda governativa, proprio adesso che nella popolazione sta crescendo simpatia e condivisione. Secondo AntĆŗnez, Serpa non ĆØ un agente della Sicurezza di Stato ma un semplice traditore, un cittadino corrotto dalle autoritĆ  che hanno approfittato della sua debolezza e di uno stato di bisogno economico. 
Laura PollĆ”n, leader delle Damas de Blanco, ha detto che non ĆØ sorpresa per l’infiltrazione di agenti, perchĆ© sono 52 anni che il governo cubano cerca di screditare la dissidenza.  “ƈ un modo per intimidirci e per creare sfiducia nei nostri confronti, ma non otterranno il loro scopo, anche se i mezzi di comunicazione sono tutti nelle mani del governo”, ha detto la PollĆ”n. Domenica scorsa le Damas de Blanco sono state insultate e percosse durante un lungo atto di ripudio da parte di gruppi governativi.
Serpa ha detto a Juventud Rebelde: “L’opposizione esiste solo per ottenere denaro, tutto ĆØ in funzione dei dollari statunitensi”. L’agente infiltrato ha definito la Sociedad Interamericana de Prensa (SIP) e Reporteros sin Fronteras come “organizzazioni che servono soltanto a condurre battaglie mediatiche contro Cuba”. 
Cubanet e altre reti di attivisti sono state oggetto di accuse da parte degli agenti. Ćˆ facile vedere che siamo di fronte a pura propaganda di Stato, condotta facilmente in un situazione di totale assenza di libertĆ  di stampa e di impossibilitĆ  a controbattere le accuse. Un attacco per screditare l’opposizione, che giunge in un momento difficile, per evitare che a Cuba possano verificarsi ribellioni sul modello arabo. Il governo cubano vuole mantenere con ogni mezzo il controllo della situazione politica e sociale, anche se si rende conto che il movimento oppositore sta compiendo grandi passi in avanti. Si vuol far credere che l’opposizione esiste soltanto perchĆ© ĆØ sovvenzionata dall’estero. Si sta ripetendo il vecchio copione della Primavera Nera del 2003, quando l’ondata repressiva venne anticipata da pesanti accuse da parte di agenti infiltrati nelle fila della dissidenza. Le testimonianze dei poliziotti segreti servirono per condannare giornalisti indipendenti a lunghe pene carcerarie. 
Non resta che attendere gli sviluppi.

La vignetta ĆØ di Omar Santana (El Nuevo Herald)

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