QUINTE GIORNATE DELLA DIVERSITà LINGUISTICA TERAMO 19 E 20 MAGGIO 2011



di Enza Di Lallo
Fotografie di Annalisa Di Carlo
Ognuno appartiene al proprio Paese,ma occorre uno sguardo etnografico d'insieme quando ci rivolgiamo altrove.La colonizzazione è servita per civilizzare, sia con la forza che con la volontà;ed è quanto è accaduto in Africa,il paese di Bubacar Boris Diop,scrittore senegalese. Lo ascoltiamo parlare di come la letteratura sia servita,intorno agli anni 30 per protestare proprio contro questo senso di imposizione derivato dalla civilizzazione stessa...un'assurdità in termini.Ed è quello che devono affrontare tutti quelli che lavorano utilizzando una lingua che non è la propria."Io scrivo d'amore sia in francese sia in ualof. Un romanziere americano del resto scrive e basta così come sa fare, non è così per chiunque. Il bilinguismo crea sempre perplessità,bisognerebbe uscire dal sistema di classificazione linguistica e approdare dal particolare ad un tutto,quello dei sentimenti per esempio. In Senegal per esempio soltanto il 5% della popolazione è in grado di capire un testo letterario, questo svilisce lo stesso testo della poesia,delle emozioni di chi lo aveva sentito e quindi espresso attraverso le parole,ecco perchè si scrive in due lingue.Bisogna dimenticare le barriere che acuiscono l'isolamento di una minoranza linguistica.......ed è sempre un errore pensare che più si nega,più si dimentica."
Una parte della conferenza di oggi,attraverso la scelta di raccontare il pensiero di Monsieur Diop per raccontarvi la "difficoltà" delle "diversità" linguistiche nel 2011.




Esempi di letteratura in lingue minoritarie



"Vedere,disegnare,animare le diversità linguistiche,esposizione di grafica"



1 Commenti

  1. Questa mattina, Gentilissima Signorina ENZA, ho letto finalmente i suoi articoli sul LEM e devo confessarti che mi hanno colpito sia per le riflessioni, che tu hai saputo così bene esprimere con parole chiare e pertinenti, e sia per la bellissima intervista fatta al Professore Agresti, al quale hai saputo fare delle domande molto, molto attinenti all'argomento delle minoranze linguistiche presenti in Italia.
    Veramente, come dici e sostieni, il conoscere la lingua, i costumi e le tradizioni di queste minoranze, presenti anche qui in Abruzzo, ci arricchiscono e ci fanno conoscere un mondo diverso, ma tanto, tanto interessante.
    Vedi, lo scorso anno, quando sono stato a Villa Badessa, sono rimasto colpito sia dalla varietà dei costumi e sia soprattutto dalla tradizione culturale, religiosa e culinaria.
    Sono tornato a casa senz'altro arricchito, ma nello steso tempo ho scoperto "qualcosa" di quanta ricchezza e di quanto sapere racchiudono nel loro interno le minoranze etniche presenti in Italia.
    Ritengo questi suoi articoli molto interessanti e utilissimi per avvicinarsi a un "mondo" diverso da quello di cui facciamo parte ogni giorno.
    COMPLIMENTI VIVISSIMI!!!

    Carlo

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