Gordiano Lupi - CALCIO E ACCIAIO - Dimenticare Piombino


di Gordiano Lupi


Calcio e acciaio - Dimenticare Piombino racconta con amore e nostalgia una storia ambientata in un suggestivo spaccato maremmano. Leggiamone alcuni passi: “Aldo Agroppi era amico di sua madre, viveva in via Pisa, un quartiere di famiglie operaie, case bombardate durante la Seconda Guerra Mondiale, tragiche ferite di dolore, macerie ancora da assorbire. Giovanni ricorda una foto di Agroppi che indossa la maglia della Nazionale, autografata con un pennarello nero. 

Era stato proprio Agroppi in persona a dargliela, all’angolo tra corso Italia e via Gaeta, in un giorno di primavera di tanti anni fa, dove la madre del calciatore gestiva una trattoria, un posto d’altri tempi, dove si mangiava con poca spesa. Giovanni era un bambino innamorato dei campioni, giocava su un campo di calcio delimitato dalla sua fantasia, imitava le serpentine di rombo di tuono Gigi Riva, i virtuosismi di Sandro Mazzola, le bordate di Roberto Boninsegna, le finte dell’abatino Gianni Rivera e la vita da mediano di Aldo Agroppi, cominciata a Piombino e conclusa a Torino”.

La colonna sonora sulla quale si sviluppano le avventure calcistico - sentimentali narrate dal romanzo comprende come momenti temporali La leva calcistica della classe 1968 di Francesco De Gregori e Vado via di Stefano Rosso. Il tono è proustiano, un vecchio calciatore alla ricerca del suo passato, del tempo perduto che ritrova allenando un squadra di dilettanti della provincia toscana: la squadra della sua città, dalla quale è partito molti anni prima per conquistare i palcoscenici nazionali. Le vicende calcistiche sono il sottofondo di alcune storie collaterali che hanno per protagonisti diversi amici, non manca una storia d’amore che viene dal passato, mixata da ricordi legati a infanzia e giovinezza del protagonista. Il calciatore prediletto del vecchio mister è il marocchino Tarik, un ragazzo approdato in Toscana a bordo di una carretta del mare lasciando nel villaggio africano moglie e figli. 

Sarà il protagonista di un’integrazione razziale, il vincitore morale d’una battaglia contro diffidenza e superstizioni. Non solo sul rettangolo di gioco. Gordiano Lupi, collaboratore de La Stampa, direttore editoriale del Foglio Letterario e traduttore di alcuni scrittori cubani, torna alla sua Toscana per raccontare una storia nostalgico - sentimentale sullo sfondo d’un piccolo mondo antico, tra sogni, speranze perdute e ricordi del passato.


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