LA GIOIA DI IMPARARE

GRANDE RITORNO DI ROSA MAURO CON UN ARGOMENTO MOLTO PRESSANTE IN QUESTI ANNI, L'INDISPONENZA DEI GENITORI E DEI FIGLI CONTRO I MAESTRI E L'IMPARARE, COSA E' CAMBIATO NEL RAPPORTO TRA LO SCOLARO E IL MAESTRO, LO STUDENTE E IL PROFESSORE? PUO' L'ARROGANZA DEI TEMPI ODIERNI E LA SPUDORATEZZA DI ARRIVARE SENZA IMPEGNARSI A UNA META SOSTITUIRE LO STORICO IMPARARE ANCHE CIO' CHE SEMBRA NON PIACERCI E CHE INVECE NEL TEMPO POI APPREZZI DI AVER STUDIATO? HA SENSO AVERE UNA CULTURA E LA MODESTIA DI APPRENDERE CIO' CHE NON SAPPIAMO? CHE GENERAZIONI ANDIAMO A COSTRUIRE E CHE SARANNO COLORO CHE COMANDERANNO IL NOSTRO PAESE DOMANI? SONO LORO IL NOSTRO FUTURO MA UN FUTURO CON IN MANO COSA? SOLO ISOLE DEI FAMOSI E SIMILIA E IPHONE??
BUFFE COMPETIZIONI INUTILI NELLA VITA FATTI DI CANTI E BALLI???
FORSE SIAMO DAVANTI A UNA NUOVA REPUBBLICA DI WEIMAR ATTENZIONE ALLA SUPERFICIALITA' E A NON VOLER VEDERE LE NUBI DEL FUTURO.
L'UNICA ARMA CONTRO LA STUPIDITA' E' LA CULTURA


                                                                        foto dal web
 
                                                      LA GIOIA DI IMPARARE

 

In questi giorni, sui siti di critica televisiva e musicale, é infuriata una polemica che coinvolge un noto musicista e una trasmissione talent molto nota.

Tranquilli, anche se io seguo la trasmissione in questione, non ne parlerò, anche perché a dire il vero, voglio usarla solo come pretesto.

La polemica riguarda infatti, l'allontanamento del musicista dal programma dove faceva il coach, o maestro, parola che ormai non usiamo più pur significando la stessa cosa, di un gruppo di ragazzi.

E il motivo per cui é stato allontanato? E' stato il gruppo dei ragazzi stessi, che lo hanno accusato di volergli imporre i brani da fare ( addirittura, ma che si credeva di essere, il loro insegnante? Ah già, lo era) e che tali brani musicali non erano nelle loro corde.

Riassunto il tutto, una domanda mi sorge alla mente, spontanea, naturale.

Ma ragazzi davvero credete di non avere più nulla da imparare a vent'anni o poco più? Davvero credete, che siate artisti o meno, che a vent'anni ciò che siete sia già così definito e assoluto da dovervi rifiutare e mettere in discussione chiunque voglia insegnarvi qualcosa di diverso?

E qui, una profonda tristezza mi assale, per voi, miei cari ventenni, perché niente é più bello di imparare cose nuove.

Mettersi in discussione, provare qualcosa di nuovo e di diverso, ascoltare un mondo che apre centinaia di altri mondi.

Stiamo parlando di crescere, di acquisire e sopratutto, di divertirsi nel farlo.

Come quando si era bambini e ogni cosa era occasione per allargare il proprio mondo, correre dei rischi e niente era lontano e distante da noi.

Il pensiero di persone che a vent'anni non vogliano più crescere fa davvero male, ma davvero ragazzi, voi siete il futuro e sapete quanto é vasto il futuro?

Decine di cammini diversi si spiegano davanti a gambe, braccia, mente e cuore in grado di attraversarli, non é possibile fermarsi al vialetto dietro casa.

E dire "io sono questo" per definirvi e uccidervi prima del tempo, un auto-etichettamento che risparmia alla società perfino questo disturbo.

Rompere il muro non é smettere di imparare, é il suo contrario, é prendere tutto, apprendere da tutti.

Farsi rispettare significa avere gli strumenti per combattere ad armi pari nelle strade del mondo, e non serve solo la palestra, serve lo studio, serve conoscere per cambiare.

Nulla si cambia senza la conoscenza, ma con quella si può rimettere il sole al centro del nostro mondo e raggiungere le stelle.

Se quel musicista vi ha mancato di rispetto, se non vi trattava con dignità, é stato un bene che se ne sia andato.

Ma nessuno a vent'anni é alla fine di un cammino che dura tutta una vita e che passa, se si é artisti, da Mozart a Beethoven, a Goethe a Asimov, a Leopardi, a Guccini, a Dylan e a Dickens.

Passa attraverso cantare, scrivere, suonare, vivere e imparare, perfino a cucinare una torta.

A 52 anni suonati, se qualcuno mi dice tu sei così, io mi offendo, perché ancora voglio imparare e imparando, aprire altri lati della mia personalità.

E la gioia che mi procura il farlo mi ricompensa immediatamente della fatica di spostarmi dal mio "luogo comodo".

Anzi, tutte le volte che mi sento al sicuro, comoda, vuol dire che é ora di andare, di imparare un nuovo cammino, una nuova realtà.

Perché é imparando che l'uomo é diventato tale, un primate curioso che ha imparato il fuoco. E la parola.

E alla fine, è volato nell'infinito.

 

Rosa Mauro

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