giuseppe gavazza
Ho ascoltato pochi giorni fa alla radio alcuni frammenti delle splendide musiche del capolavoro di Chaplin City Lights, Luci della cittĆ e mi sono reso conto che potrebbero essere perfette per un film dei nostri giorni: non sono diverse dalle musiche che hanno valso l'Oscar vent'anni fa a Piovani per La vita Ć© bella o a tante musiche bellissime scritte da Morricone in anni ancora piĆ¹ recenti o a quelle, un po' piĆ¹ stagionate, composte da Rota per Fellini.
Certo, anche limitandosi a musicisti italiani, lo stile Ć© diverso tra loro, ma il linguaggio fondamentale Ć© lo stesso.
Il cinema di oggi Ć© invece molto diverso da quello del 1931, anno di City Lights: il linguaggio ĆØ mutato, suppongo si sia arricchito, si sia evoluto, sia cresciuto e sia divenuto piĆ¹ complesso: sia cresciuto con la realtĆ . Le cittĆ di oggi non sono quelle di 80 anni fa, e cosƬ le luci, le persone, il mondo, la realtĆ .
La musica invece pare essere rimasta li: quantomeno la musica da film che per fortuna non Ć© l'unica musica esistente.
Mi chiedo che risposte avrebbe oggi - nel pubblico e nella critica. - un film che usasse lo stesso linguaggio di City Lights.
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