Lavorare con il Covid

Vittorio Miranda

fonte: Pexels

Il SARS-coV-2, chiamato piĆ¹ comunemente COVID19 o Coronavirus; nel corso nel 2020 ha cambiato senz’ombra di dubbio il nostro stile di vita ed inutile negare che ha accentuato la crisi economica, decretando la chiusura definitiva molte attivitĆ  commerciali. In ogni caso, tra le norme, i differenti modi di salutare, le nuove modalitĆ  lavorative, possiamo dire che si hanno avuto effetti e cambiamenti.
Partiamo da uno dei cambiamenti piĆ¹ evidenti che ha avuto inizio giĆ  dalla fase 1 della pandemia: 

Lo Smart working. Sono molteplici le persone che hanno iniziato a praticare lo smart working da casa e sebbene sembri dare comoditĆ  dello stare direttamente a casa, quindi il non dover affrontare il tragitto per raggiungere il luogo di lavoro ed il non dover affrontare l’ambiente lavorativo, in realtĆ  lo smart working sembra aver sortito effetti negativi sui lavoratori.

Un articolo di Repubblica datato 15/05/2020 in seguito una ricerca di Linkedin, cosi riporta:
“Ad ammettere di sentirsi piĆ¹ ansioso e stressato per il proprio lavoro rispetto a prima, ĆØ il 46% degli intervistati, mentre il 48% ammette di lavorare almeno un'ora in piĆ¹ al giorno: ossia circa 20 ore (quasi 3 giorni) in piĆ¹ al mese. A questo si aggiunge il desiderio di dimostrare ai propri capi che si merita il proprio lavoro: il 16% si sente preoccupato che il datore di lavoro lo licenzi, mentre il 19% si sente ansioso e si chiede se la propria azienda sopravviverĆ 

Straordinari e nuovi orari lavorativi. Un altro aspetto riguarda il perimetro del lavoro. Questo periodo di lavoro a distanza obbligatorio sembra infatti aver iniziato a offuscare i confini tra il tempo del lavoro e il tempo libero, rendendo difficile staccare la spina. La ricerca ha rivelato che il 22% dei lavoratori si ĆØ sentito spinto a rispondere piĆ¹ rapidamente e ad essere disponibile online piĆ¹ a lungo del normale. Il 22% dei lavoratori ha cominciato a iniziare le giornate in anticipo, lavorando dalle 8 alle 20.30, mentre il 24% ĆØ ora solito terminare la giornata lavorativa anche dopo le canoniche 8 ore. Attualmente i lavoratori si sentono pressati dal dover essere costantemente disponibili, ciĆ² ha portato il 21% di loro ad ammettere che faticano a staccare la spina a fine giornata, mentre il 36% ammette che queste nuove aspettative consolidate li hanno portati a fingere” ogni tanto di essere occupati mentre lavorano da casa." Quindi nei fatti abbiamo aumenti in grosse percentuali di ansia, stress ed ore lavorative aggiunte. Un altro articolo di Repubblica riportava sempre “Se l’ufficio diventa virtuale, ricordiamoci dei diritti.”.

La stretta di mano? Generalmente una forma colloquiale estremamente comune soprattutto negli ambienti di lavoro (oltre che della vita privata) che le norme anti-covid per motivi igienico-sanitari hanno rimosso per sostituirle con altre forme di saluto. Almeno fino alla fine della pandemia. Anche se personalmente, non capisco come un toccare i gomiti sia meno contagioso di una stretta di mano, considerando che v’ĆØ un virus passa al contatto, oltre che il tocco dei gomiti, implica una distanza minore tra due persone rispetto ad una stretta di mano.

L’aspetto piĆ¹ danneggiato del mondo del lavoro ĆØ senza dubbio il settore privato. Ad averne fatte le spese piĆ¹ di tutti sono stati commercianti ed in particolare la ristorazione, il turismo e la movida. Anche avendo apportato le opportune modifiche e sanificazioni imposte dal governo, con i recenti DPCM che hanno visto ulteriori restrizioni, abbiamo ben visto le manifestazioni, le rivolte con annessi scontri con le forze dell’ordine anche se ahimĆØ tra i padri di famiglia che davano battaglia per dei diritti reali, i derelitti che infiltratosi a solo scopo vandalico non sono mancati.

Nonostante i media cercavano di creare confusione sull’identitĆ  di questi vandali, ĆØ venuto alla luce che le devastazioni di attivitĆ  commerciali sono dovute a nordafricani e centri sociali. Concludendo posso affermare che, almeno per il momento, i cambiamenti che la pandemia ha portato al nostro stile di vita, non sono certo positivi ed auspichiamo ad un miglioramento repentino per il futuro.

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