SUONI, SILENZIO E SOGNI
Dal paesaggio sonoro dell'Alta Langa alla terra dei sogni
G. Gavazza, G. Micene, M.G. Siri
“Lo shock con cui percepiamo certi momenti come già vissuti ci colpisce solitamente come un suono. È una parola, un battito, un fruscio a cui è stato conferito il potere magico di portarci d’un tratto nel passato”. W. Benjamin, Scritti autobiografici.
(The shock with which we perceive certain moments as already experienced usually strikes us like a sound. It's a word, a beat, a rustle that has been given the magical power to take us suddenly into the past.)
“Questo stato di coscienza, suddivisa dalla veglia e dal sonno [...], va ora solo trasposta dall'individuo alla collettività . Va da sé che gran parte di ciò che per l'individuo è esterno appartiene per la collettività alla propria interiorità ”. W. Benjamin, I “passages” di Parigi.
(This state of consciousness, subdivided from wakefulness and sleep [...], is now only transposed from the individual to the collective. It goes without saying that a large part of what for the individual is external belongs for the community to its interiority.)
Abstract
Questo lavoro descrive un'esperienza di ascolto del paesaggio sonoro - in un contesto specifico (Alta Langa, Piemonte meridionale) - in cui si vuole far convergere ascolto, cammino e sogno, per esplorare i passaggi da un'esperienza all'altra e comprenderne le reciproche influenze.
Questa esperienza, che ha subito un'interruzione forzata a causa della pandemia ed è in attesa di essere ripresa, ha due obiettivi:
- creare un format per piccoli gruppi, applicabile in diversi contesti, che metta in relazione tre dimensioni: il corpo attivato dall'antica azione del camminare, l'ascolto del paesaggio sonoro in cui ci si muove e la condivisione dei sogni;
- esplorare quali potenzialità offre la connessione tra queste tre dimensioni ponte tra il mondo interno individuale e l'ambiente.
The full article in the English version by Sophie Provost can be read here:
https://lcv.hypotheses.org/16855
Posta un commento