di Nikky Pisani
Apparente sigla d'apertura di ogni TG, cornice di un'opera dacadentista iniziata in epoca contemporanea della quale resta ancora ignoto l'anno e i nomi degli "artisti" che vi hanno contribuito alla sua realizzazione: la guerra dei rifiuti non è affare degli ultimi giorni, ma un muro d'omertà che dopo anni di apparenti solide fondamenta si sta pian piano sgretolando fino al suo (speriamo) crollo totale e inevitabile.
Facile accusare lo Stato per l'abbandono del meridione d'Italia, ma è arrivato il momento di farsi un esame di coscienza. Chi è causa del suo mal pianga se stesso è l'unica frase che si può dire a tutti coloro che in questo bellissimo sud hanno per anni, anzi, per secoli, preferito stare dalla parte della criminalità organizzata. Dalla Sicilia nella piccola Corleone con Riina e la sua band, in Puglia con Strisciuglio &Co., in Campania col clan Di Lauro e soci: gente senza scrupoli, incapace di guadagnarsi da vivere onestamente, ma maestri nell'inculcare terrore, meglio se armati. Gentaccia alla quale poco importa se un onesto padre di famiglia rinuncia alla sua stessa vita per garantire ai suoi figli una vita normale e un pezzo di pane. "Quel che è tuo è mio!" , compresa la tua vita, questo il loro motto....
Non è un segreto che la questione rifiuti in Campania fosse un losco affare di camorra, ma finora per tutti andava bene, come quando accade un omicidio in piazza: spettatori ciechi che finora hanno solo aiutato la mafia nell'accrescere in tutti i sensi il proprio impero.
Non si può accusare lo Stato per reati non commessi, perchè non vi è peggio reato impunito quando si elegge l'omertà giudice sovrano nelle nostre vite.
I meridionali devono seriamente iniziare ad assumersi le responsabilità, stabilendo un patto di solidarietà con le forze dell'ordine, piuttosto che con criminali capaci di garantire la certezza di vivere con la paura anche pagando il pizzo e nel momento in cui non si può far fronte ad accrescere "l'economia sommersa", puoi ceder loro in cambio la tua vita o quella di qualcuno a te molto caro.
L'incendio di rifiuti d'ogni genere nel napoletano è solo la sigla finale di un film drammatico, per anni censurato perchè i veri delinquenti sono ormai comodamente seduti in qualche sede istituzionale o governativa in genere ed emanano provvedimenti solo in caso in cui sia in pericolo la vita di qualcuno a loro molto caro.
Napoli e il meridione d'Italia possono ancora risorgere da queste fiamme, rendendole l'emblema d'orgoglio e dignità che batte nel cuore di ogni cittadino.... l'orgoglio di essere cittadini liberi daregole e stereotipi d'illegalità che reprimono la dignità di tutti coloro che da veri uomini affrontano con coraggio la vita di tutti i giorni, sapendola paragonare a una bellissima rosa, seppur non priva di spine.
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