Una verità continuamente violentata

di Vincenzo Jacovino


Si è in questi ultimi tempi martellati, a mo’ di tormentone, da un accattivante distico:
usare l’acqua è un diritto
sprecarla è un delitto
.
E’ un distico assertivo perché afferma una verità assoluta. Però non c’è cittadino che nella vita pratica non sprechi, ma lo spreco più delittuoso si verifica nell’industria la quale utilizza, normalmente, l’acqua potabile per raffreddare le macchine inserite in determinati cicli produttivi. Oltre all’acqua, in questo caso, si spreca anche l’intelligenza, addormentandola.
E’ una verità continuamente ferita, violentata, tradita giorno dopo giorno. Pubblicizzare una verità per smentirla subito dopo è, senz’altro, un delitto ancora più grave specie, poi, se questi cicli produttivi sono insediati presso le coste del bel Paese.
Quale valore possono acquisire dichiarazioni del tipo: un grande delitto si ripete ogni giorno in gran parte delle nostre case. E’ lo spreco di acqua potabile”, quando si utilizzano tonnellate e tonnellate di acqua potabile esclusivamente per raffreddare delle macchine? Ma qual è il criterio di scelta che stabilisce no all’agricoltura e si all’industria o, peggio, all’industria si e no per gli usi civili? E quale dimostrazione di grande civiltà danno le istituzioni se risultano incapaci di emanare norme e regole precise?
Un modo intelligente per ridurre lo spreco delittuoso dell’industria, con cicli produttivi che fagocitano acqua, è costruire dissalatori ne guadagnerebbe, senz’altro, l’occupazione e, forse anche, l’immagine dell’industria perché non sarebbe più vista quale predatrice di un bene prezioso. E’ vero, gli imprenditori tendono, soprattutto, a massimizzare i profitti ma le istituzioni dovrebbero tendere a meglio gestire e ridistribuire i beni comuni che vanno condivisi in modo più equo e giusto.
Spesso si parla di uso responsabile, ma è responsabile sprecarla per raffreddare? E’ questo l’uso corretto di quello che è un bene più prezioso?

Invitare i cittadini ad un consumo sobrio, consapevole e razionale di una risorsa scarsa e non illimitata è corretto ma, sovente, lo spreco delittuoso è altrove e le istituzioni cosa fanno per eliminare o, quanto meno, ridurre di molto questo uso delittuoso dell’acqua? Finora, purtroppo, nulla né all’orizzonte si profilano azioni, di una qualche efficacia, tendenti a risolvere questo gravissimo problema.

Post a Comment

Nuova Vecchia