“Habemus Alitalia”, voleremo meglio o peggio?

di Valeria Del Forno

Check-in paralizzati a Malpensa e Linate: la “Nuova Alitalia” decolla tra le proteste. Rimane un giorno importante per il nostro Paese. E’ opportuno, però, chiedersi cosa cambierà per loro, dipendenti e cassaintegrati, e noi stessi, cittadini-passeggeri, che ricominciamo a volare e a sperare assieme alla nuova compagnia.


Si chiama Alitalia come la vecchia ma è più piccola, ha meno dipendenti e soprattutto meno debiti perché quelli se li è addossati lo Stato e, in parte, anche chi aveva finanziato l’azienda comprandone le azioni (si stima che l’ultimo anno di gestione è costato allo Stato una cifra compresa tra 3 e 3,3 miliardi di euro al netto degli introiti della gestione del commissario).

Il primo volo, AZ-676, è partito stamattina in perfetto orario alle 6.10 da Milano Malpensa diretto a San Paolo del Brasile con solo 64 passeggeri sui 290 che il Boeing 777 potrebbe trasportare. Contemporaneamente è decollato da Palermo il primo volo nazionale per Roma Fiumicino, atterrato alle 7.20 con dieci minuti di ritardo sull'orario in programma.

La calma è durata poco: intorno alle 8.30 le manifestazioni dei dipendenti di Alitalia e Sea hanno paralizzato i ckeck-in degli aeroporti milanesi. A Linate disagi a causa delle assemblee dei lavoratori, mentre a Malpensa le loro proteste si sono mosse contro l’accordo tra Cai e Air France che potrebbe a loro parere danneggiare l’aeroporto varesino.
Scene analoghe anche all'aeroporto di Fiumicino da parte dei dipendenti della Cooperativa S.A.R., addetta al trasporto del personale navigante della vecchia Alitalia, servizio non utilizzato ora da Cai.

Dunque è così che è iniziata la nuova vita di Alitalia, che da oggi ha un partner straniero: Air France-Klm entra nel capitale al 25 %, con 322 milioni di euro. Il 75% del capitale è invece detenuto dalla Cai, una compagine azionaria formata da 25 soci italiani. Presidente della società è Roberto Colaninno, amministratore delegato e direttore generale è Rocco Sabelli. Il gruppo Riva è il primo azionista col 10,6%, segue Colaninno col 7%, seguono Benetton, Ligresti, Toto, Tronchetti Provera.
Nell’alleanza di otto anni con il colosso franco-olandese vengono garantiti l’italianità di Alitalia, lo sviluppo di Malpensa per il suo ruolo strategico, un ruolo per Fiumicino, la stabilità dell’investimento degli azionisti italiani e un modello di governance innovativo.
L’operazione esecutiva della partership tra Alitalia e Air France-Klm avverrà dopo il via libera dell’Antitrust europeo e quello dell’assemblea di Alitalia convocata per lunedì prossimo.

Come sarà la nuova società e quanti voli potrà fare. La nuova Alitalia nasce dall’integrazione di rami d’azienda della vecchia Alitalia e di AirOne. Avrà 148 aerei, soprattutto Airbus A320 con un’età media di 8,6 anni (contro 12,4 della precedente gestione) rispetto ai 180 della vecchia Alitalia ed ai 60 di AirOne. Avrà una quota di mercato del 56% ed un fatturato di circa 4,8 miliardi di euro. A regime i voli saranno circa 670 contro gli 800 della vecchia compagnia. In tutto saranno 70 le destinazioni: 23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali.

Dipendenti: speranze e ammortizzazioni sociali per chi è fuori, più lavoro per chi è dentro. Sono 13.100 i dipendenti della nuova società contro i 17.500 di Alitalia ed i 3 mila di AirOne. Non ci sarà alcun licenziamento perché al personale in esubero lo Stato garantisce fino a 7 anni di ammortizzatori sociali (4 di cassa integrazione e 3 di mobilità). Colaninno, inoltre, promette di riportare all’interno della compagnia tutti i precari e i dipendenti al momento in cassa integrazione. Anche se, dobbiamo ammetterlo, le possibilità appaiono, momentaneamente, scarse.

Chi rimane dovrà invece lavorare di più. Tutto il personale di volo guadagnerà all’incirca il 7% di meno a parità di ore lavorate. I piloti dovranno volare molto di più: dalle 550 ore l’anno alle 700 delle media della compagnie europee. La nuova Alitalia è organizzata su sei basi, oltre a Roma e Milano (Malpensa e Linate), opererà da Venezia, Torino, Napoli e Catania. Rispetto al passato i dipendenti sono stati riassunti nelle varie basi e non più prevalentemente a Fiumicino come avveniva sino a ieri evitando così quell’enorme moltiplicazione dei costi per spostamenti ed alloggio dei lavoratori fuori base del passato.

Cittadini-passeggeri: mantenuti punti «MilleMiglia» e biglietti a prezzi invariati. I punti MilleMiglia vengono tutti mantenuti e per il momento restano validi anche i punti accumulati dai clienti AirOne sul circuito Star Alliance di Lufthansa. Inoltre, per un periodo ancora non precisato, chi vorrà potrà continuare ad accumulare punti sia su un programma sia sull’altro ma non si potranno addizionare tra loro.

La privatizzazione della compagnia cambierà qualcosa al cittadino-passeggero, in particolare in termini di costo dei biglietti? Con la Scomparsa di AirOne, Alitalia non avrà più il concorrente sulle tratte nazionali e internazionali e questo potrebbe avere delle ricadute sul costo dei biglietti.
I consumatori però possono restare tranquilli: l’Antitrust assicura tolleranza zero sugli aumenti ingiustificati e su un eventuale abuso di posizione dominante.
La nuova Alitalia, da parte sua, dovrà poi riacquisire una visibilità nel mercato legata soprattutto al deterioramento d'immagine sofferto nelle passate settimane e dettato dagli accadimenti societari. Questo non giova di certo ad eventuali attività di rialzo dei costi dei biglietti. Anche la concorrenza nel mercato domestico con i treni ad Alta velocità potrebbe influire sui prezzi, soprattutto sulla tratta Milano Linate - Roma Fiumicino, rotta sulla quale Alitalia avrà il monopolio.

Proprio ieri, 12 gennaio, Il Sole 24 Ore ha condotto una prova pratica per verificare le offerte dei prezzi agli esordi della nuova Alitalia, e valutare eventuali aumenti futuri: è stata effettuata la simulazione di prenotazioni online di biglietti su tratte diverse, in Italia e all'estero, con partenze in giornata, oggi o fra un mese (9 febbraio) e sono state messe a confronto.

Un passaggio aereo da Milano Linate a Roma Fiumicino e ritorno, prenotando e partendo ieri, costava 228,89 euro con Alitalia e 185,91 euro con Air One. Le nuove tariffe partendo oggi, invece, sono rispettivamente di 186,89 e 187,91 euro e non cambiano se si parte fra un mese. Stesso discorso per altre tratte nazionali come la Roma Fiumicino-Cagliari che, partendo oggi o il 9 febbraio, costa rispettivamente 168,23 e 169,05 euro. Da oggi anche le lievi differenze di prezzo tra le due compagnie saranno livellate e uguali su entrambi i siti, ma solo per i voli gestiti direttamente da Alitalia o Air One.I passaggi aerei venduti dalle due compagnie ma operati da un terzo operatore che non rientra nell'accordo della nuova Alitalia, continueranno invece ad avere prezzi indipendenti da quelli praticati dalla Cai.


Comincia così tra caos, preoccupazioni per migliaia di lavoratori e attese per i cittadini-passeggeri, la nuova era per l’ex compagnia di bandiera; che da oggi ricomincia a volare con le sue ali, sventando il rischio di un fallimento e di una cessione completa ad un operatore straniero.
Nella speranza che risponda alle leggi del mercato e non a quelle della politica (perché così potrà sperare di far quadrare i conti), facciamo tanti auguri alla “Nuova Alitalia”.

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