Chiara Di Salvo
PANORAMICA ITALIANA: CHI E DOVE
Torniamo a parlare di valorizzazione museale attraverso il web.Nel precedente articolo ho esposto quali tipi di progetti esistono a livello europeo per ottimizzare costi e benefici.
In Italia, una risposta alla difficoltà (non ultima quella economica) dei responsabili dei musei di adempiere a tutti i compiti ai quali sono preposti è offerta dalle “reti” o “sistemi museali” on line che consentono di porre in comune risorse e servizi con benefici sia per l’organizzazione interna dei musei sia per la quantità e la qualità dei servizi che così sono in grado di erogare.
La tipologia della struttura della rete rispecchia la tipologia dei “sistemi museali territoriali” (articolo del 16 dicembre 2008 – IN4LATI) ed è quindi divisa in due categorie: - reti territoriali, create in base alla localizzazione geografica, caratterizzate da una certa eterogeneità e con la possibilità di distinguere al loro interno reti o sistemi locali, urbani, metropolitani, provinciali (a seconda dell’area interessata); - reti tematiche, caratterizzate dall’omogeneità tipologica dei musei coinvolti che, a loro volta, possono avere dimensione regionale, nazionale o anche internazionale.
I sistemi museali italiani si sono sviluppati attraverso i cosiddetti “sistemi museali in rete” che corrispondono a piccoli portali che raccordano i siti di alcuni musei attivi nello stesso territorio.
I primi ad apparire sul web sono stati i musei a carattere etnoantropologico con il sito in rete - www.museinrete.it - elaborato dal Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma. Nello stesso sito, dall’indice delle regioni, si accede al METL (catalogo ipermediale dei musei etnografici tosco-laziali).
Un altro esempio: il sistema museale napoletano - www.capodimonte.selfin.it -, che ha visto la collaborazione con Selfin S.p.A. e la Soprintendenza speciale per il Polo Museale Napoletano, ha realizzato un sistema di rete che mette on-line cinque musei napoletani: Museo di Capodimonte, Certosa e Museo di San Martino, Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, Certosa di San Giacomo a Capri, Museo Nazionale della ceramica Duca di Martina. A questa, si è aggiunta la rete dei musei napoletani a cura dell’Assessorato all’identità del Comune di Napoli e del C.N.R. Istituto di Cibernetica di Napoli in collaborazione con Telecom Italia - www.cib.na.cnr.it/remuna/frame2.html -.
Accanto a queste entità telematiche, per analogia strutturale troviamo:
- www.galleriaborghese.it – raccoglie in un unico portale la Galleria Borghese, la Galleria Nazionale Antica di Palazzo Barberini e la Galleria di Palazzo Corsini, la Galleria Spada, il Museo Nazionale di Palazzo Venezia, i Musei degli strumenti musicali a Roma.
- www.gnam.arti.beniculturali.it – Raccoglie in un unico portale: la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, il Museo Heindrik Christian Andersen, il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, Costume e Moda, il Museo Mario Praz, a Roma e la Raccolta Manzù ad Ardea.
- www.sbas.firenze.it – le pagine web dei musei del Polo Museale Fiorentino sono tra i più ricchi d’informazioni. Utili per una buona ricerca scientifica, godono di un data base elaborato con i criteri dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Nel 2006, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere nel mondo il patrimonio culturale italiano, nasce “Museionline” che, frutto di una partnership tra Microsoft e Adnkronos Cultura, raccoglie informazioni costantemente aggiornate su oltre 3.500 musei. Oltre a dettagliate informazioni di servizio su ogni singolo museo, il sito fornisce informazioni su eventi culturali e artistici con aggiornamenti su novità e iniziative culturali, con la possibilità di fare ricerche mirate per news/mostre – museo – regioni (Calabria, Marche, Lazio).
La consultazione e la comparazione di tali siti mette però in risalto una forte disomogeneità, sia nella forma sia nella scelta dei contenuti, segno sì dell’autonomia e della creatività dei singoli responsabili, ma anche del fatto che la presa di coscienza dell’importanza e della potenzialità che verrebbe dall’adozione del “Manuale per la qualità dei siti Web pubblici culturali” del progetto MINERVA WP5 sembra essere ancora lontana.
Prendiamo come esempio clamoroso la Soprintendenza Speciale per Polo museale romano: questa possiede autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa e contabile con lo scopo di provvedere alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio dei complessi museali di Galleria Borghese, Museo di Palazzo Barberini, Galleria Corsini, Galleria Spada, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, Museo Nazionale degli Strumenti Musicali e Museo Aperto del Tridente.
Purtroppo, sebbene le attività culturali siano in continua crescita, non sembra si sia pensato di creare uno spazio web adatto alla promozione in rete del Polo stesso. Contrariamente a quanto accade per il sistema museale civico della città di Roma - www.museiincomuneroma.it -, il Polo museale romano non è ancora provvisto di un sito internet specifico, in quanto si accede al sistema museale dal sito: www.galleriaborghese.it.
Il sito, oltre a possedere una mappa web mal articolata tra i musei e le loro proposte culturali perché consultabili solo attraverso un rimando di links fastidiosi e per nulla soddisfacenti, non aderisce ai modelli del progetto Museo&Web di MINERVA, che richiedono semplicità, chiarezza espositiva e completezza di contenuti. Inoltre, nella home page, non viene menzionato come membro del circuito il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, mentre sono presentati due importanti palazzi espositivi come il Palazzo delle Esposizioni e la Galleria d’Arte Moderna: entrambi rimandano al loro sito ma non vi è nessuna spiegazione del tipo di relazione che questi hanno con il Polo museale romano.
Per contro, l’unico museo che possiede un sito individuale e ben strutturato è proprio il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo - www.castelsantangelo.com - al cui interno è specificato lo scopo dell’istituzione della Soprintendenza speciale per il Polo museale romano.
Come visto, non si chiede ai nostri dirigenti ministeriali di creare siti web con rocambolesche rappresentazioni virtuali per ciascun museo, non si chiede di stanziare fondi per la creazione di siti il più fruibili possibili…perché queste cose già ci sono.
Chiediamo semplicemente che vengano messi in atto i modelli studiati (dall’equipe italiana) e utilizzati (dagli altri Paesi) per una maggiore e corretta valorizzazione del nostro patrimonio.
La speranza risiede nella creazione di una Direzione generale dedicata interamente ai musei e nell’avvento di una nuova classe dirigente, capace di rispondere alle esigenze che la contemporaneità spinge vengano ascoltate.
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