Riforma sanitaria in Sicilia: bufera di critiche all’indirizzo del governatore Lombardo




di Bartolo Lorefice




Continua la “telenovela” sulla riforma sanitaria in Sicilia messa in campo dall’assessore regionale alla sanità Russo. Il 118 verrà gestito dal pubblico e i 3.200 dipendenti della Sise (la società della Croce rossa che finora ha gestito il servizio) transiteranno nella nuova struttura gestita da Regione e Cri con una configurazione ancora da definire.



Il presidente nazionale della Misericordie, Gabriele Brunini, attacca proprio su questo punto: ''Ennesimo colpo di mano volto a penalizzare ed emarginare il volontariato in genere, e le Misericordie in particolare, che per la sua forte e radicata presenza in Italia, e particolarmente in Sicilia, può e deve svolgere la propria missione".

"Mentre da più parti sono state sollevate perplessità circa la gestione del sistema 118 di questi anni della Regione Sicilia – prosegue il presidente della Misericordie -, adesso compare un emendamento che tende a confermare, per altri tre anni la gestione dei servizi di emergenza con ambulanze alla CRI". Il provvedimento ignora insomma la volontà, espressa a gran voce dalle organizzazioni del volontariato, di essere parte attiva nella gestione del trasporto sanitario e sociale per conto della Regione.
L’ assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo non ha esitato a replicare: "La legge di riordino del sistema sanitario regionale non esclude affatto l'esperienza delle associazioni di volontariato nell'assistenza e nel soccorso. Potranno avere un ruolo operativo e strategico per quanto riguarda il 'servizio di emergenza e urgenza 118".

Altre critiche sul disegno di legge arrivano dal Pd. Infatti l’on. Roberto Ammatuna , ha chiesto l'intervento dell'Ordine dei Medici: “Il solo cambiamento sostanziale è quello di ridimensionare la presenza dei medici e di mortificarne l’autonomia”.

“Già ad una prima analisi – scrive il deputato piddino - appare evidente che, nelle proposte formulate all’interno del disegno di legge, vi è la precisa volontà di ridimensionare se non addirittura di frustrare il ruolo del medico.
I distretti sanitari in Sicilia coordinati da un medico sono, attualmente, 62 mentre il nuovo progetto ne prevede solo 45.

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