di Valeria Del Forno
Mentre aumentano i casi nel Mondo, è probabile che il virus arrivi in Italia. I medici invitano a non creare allarmismi inutili: le scorte di antivirali lasciano ben sperare. Pare, inoltre, che il virus sia una nostra vecchia conoscenza: circolò nel nostro Paese nel ‘77, non letale, e per l’ospedale Sacco di Milano “è possibile che molti ora siano immuni”.
E’ verosimile pensare che nelle prossime ore, o nei prossimi giorni, ci sia qualche caso in Italia. Abbiamo infatti molti turisti rientrati dall'estero e i nuovi casi sospetti sono in aumento. L’Organizzazione mondiale ha fatto subito passare a fase quattro la “nuova influenza”. Questo è il nome con cui dobbiamo chiamarla, come ha detto ai cronisti a Bruxelles la commissaria europea alla Sanità, Androulla Vassiliou, precisando che la definizione “influenza da suini” dava un'idea sbagliata nei confronti della carne di maiale, il cui consumo è sicuro purché sia cotta.
Cos'è la nuova influenza. È una malattia respiratoria acuta dei maiali causata da virus influenzali del tipo A, che causano abitualmente epidemie di influenza tra i suini. Come tutti i virus influenzali, anche quelli dell'influenza suina mutano continuamente; al momento, nei maiali sono stati identificati 4 sottotipi principali di virus influenzali di tipo A: H1N1, H1N2, H3N2 e H3N1. La maggior parte dei virus isolati recentemente nei maiali sono H1N1.
Cos'è la nuova influenza. È una malattia respiratoria acuta dei maiali causata da virus influenzali del tipo A, che causano abitualmente epidemie di influenza tra i suini. Come tutti i virus influenzali, anche quelli dell'influenza suina mutano continuamente; al momento, nei maiali sono stati identificati 4 sottotipi principali di virus influenzali di tipo A: H1N1, H1N2, H3N2 e H3N1. La maggior parte dei virus isolati recentemente nei maiali sono H1N1.
Come si trasmette. I virus influenzali possono essere trasmessi direttamente dai maiali all'uomo e dall'uomo ai maiali. Le infezioni umane con virus influenzali di origine suina si manifestano con maggiori probabilità in persone che hanno contatti ravvicinati con i suini, come negli allevamenti o nelle fiere zootecniche. È possibile anche la trasmissione da persona a persona, probabilmente attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso-faringee con la tosse e lo starnuto. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate con secrezioni infette e poi portando alla bocca e al naso le mani. Per questo il lavaggio delle mani è una misura molto importante per ridurre il rischio di infezione.
Sintomi. I sintomi nell’uomo sono simili a quelli della classica influenza stagionale: febbre, sonnolenza, perdita d'appetito, tosse; a volte anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. Per quanto riguarda la gravità dell’infezione nell’uomo, come l'influenza stagionale, può presentarsi in forma lieve o grave.
Quali farmaci possono essere usati per trattare le infezioni da virus influenzali suini nell'uomo? Sono disponibili diversi tipi di farmaci antivirali: amantadina, rimantadina, oseltamivir e zanamivir. Mentre la maggior parte dei virus dell'influenza suina si sono rivelati suscettibili a tutti e quattro i farmaci, i virus influenzali suini isolati recentemente sono resistenti alla amantadina e alla rimantadina; pertanto solo oseltamivir (Tamiflu) e zanamivir (Relenza) sono raccomandati per il trattamento e la prevenzione dell'influenza umana da virus influenzale suino.
NUOVI CASI NEL MONDO. Per l'Organizzazione mondiale della sanità, finora le morti accertate sono otto, 159 quelle sospette. Alle sette avvenute in Messico, dove l'epidemia ha avuto origine, si è aggiunta oggi quella di un bambino americano. Per il vicedirettore dell'Oms, Fukuda, la situazione resta "molto seria", ma la pandemia è ancora evitabile.
Vediamo a che punto è la situazione mondiale. Cominciamo dall’Europa dove casi sicuri sono saliti a quota cinque. L’ultima conferma è arrivata stamane dalla Germania. Si tratta di una donna della regione di Ratisbona, nella Baviera meridionale, attualmente ricoverata all'istituto Roberto Koch per le malattie infettive. In Spagna sono due i casi di contagio come quelli in Scozia, ma secondo il Ministro della Sanità locale le loro condizioni non sono gravi, mentre quattro persone sono risultate negative in Francia e sei in Belgio come gli undici in Italia. Negli Stati Uniti 44 i casi, di cui sei in Texas, sette in California, uno in Ohio e otto a New York. Nel Canada, sei accertati. In Oceania, sono circa 50 i casi sospetti in Australia, tutti trattenuti in quarantena, mentre in Nuova Zelanda i casi accertati sono tre e i sospetti – tutti sotto osservazione – sono 56. Confermato un caso anche in Israele di un giovane rientrato la scorsa settimana dal Messico. In Asia c’è un caso sospetto in Corea del Sud, mentre in Cina sono sotto osservazione diverse persone, perché si crede siano portatrici dell'influenza, secondo quanto reso noto da un rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità. In Colombia e Brasile ci sono solo casi sospetti (12 e 4 rispettivamente).
NUOVI CASI NEL MONDO. Per l'Organizzazione mondiale della sanità, finora le morti accertate sono otto, 159 quelle sospette. Alle sette avvenute in Messico, dove l'epidemia ha avuto origine, si è aggiunta oggi quella di un bambino americano. Per il vicedirettore dell'Oms, Fukuda, la situazione resta "molto seria", ma la pandemia è ancora evitabile.
Vediamo a che punto è la situazione mondiale. Cominciamo dall’Europa dove casi sicuri sono saliti a quota cinque. L’ultima conferma è arrivata stamane dalla Germania. Si tratta di una donna della regione di Ratisbona, nella Baviera meridionale, attualmente ricoverata all'istituto Roberto Koch per le malattie infettive. In Spagna sono due i casi di contagio come quelli in Scozia, ma secondo il Ministro della Sanità locale le loro condizioni non sono gravi, mentre quattro persone sono risultate negative in Francia e sei in Belgio come gli undici in Italia. Negli Stati Uniti 44 i casi, di cui sei in Texas, sette in California, uno in Ohio e otto a New York. Nel Canada, sei accertati. In Oceania, sono circa 50 i casi sospetti in Australia, tutti trattenuti in quarantena, mentre in Nuova Zelanda i casi accertati sono tre e i sospetti – tutti sotto osservazione – sono 56. Confermato un caso anche in Israele di un giovane rientrato la scorsa settimana dal Messico. In Asia c’è un caso sospetto in Corea del Sud, mentre in Cina sono sotto osservazione diverse persone, perché si crede siano portatrici dell'influenza, secondo quanto reso noto da un rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità. In Colombia e Brasile ci sono solo casi sospetti (12 e 4 rispettivamente).
VOLI SOSPESI. L'Argentina ha sospeso i voli provenienti dal Messico, come aveva già fatto Cuba. Il ministro del Turismo, Sara Chavez, ha reso noto che la compagnia di bandiera tedesca Lufthansa ha cancellato tutti i voli per il Messico e sono stati sospesi tutti i tour che partono dalla capitale per la zona turistica denominata "Mondo Maya", nel sud-est.
MISURE DRASTICHE IN MESSICO. Per il Messico si tratta della peggiore epidemia della sua storia, anche se le autorità sapevano del virus dal 18 marzo e non hanno allertato la popolazione. Intanto la Repubblica Messicana reagisce con misure estreme alla diffusione del virus . Ogni attività pubblica è stata messa al bando e tutti i luoghi in cui è possibile la concentrazione di gente sono stati chiusi, inclusi i cinema e siti del patrimonio archeologico nazionale. Il municipio di Città del Messico ha ordinato la chiusura di bar, palestre e stadi. I ristoranti potranno cucinare solo pasti da portare via. Chiusi alle navi da crociera tutti porti di Cozumel e Mahahual che si affacciano sui Caraibi.
ITALIA - ALLEVAMENTI SICURI MA SERVE LA CERTIFICAZIONE DI PROVENIENZA. La carne suina fresca e tutti i prodotti di salumeria sono assolutamente garantiti sia sotto il profilo della sicurezza alimentare che della qualità, come hanno affermato autorevoli organizzazioni scientifiche mondiali, il virus responsabile dell'epidemia in Messico non si trasmette mangiando carne di maiale. Per tranquillizzare maggiormente i consumatori, la Cia rinnova l'invito al governo di estendere in tempi brevissimi anche al settore suino l'etichetta d'origine. Un'operazione che si è rivelata un successo per la carne bovina e per quella avicola dopo le ben note vicende della Bse e dell'influenza aviaria. Al momento, non risultano cali nella richiesta di carni di maiale, le vendite non hanno registrato flessione e si sono mantenute regolari. Il timore, però, e' che i consumatori si facciano prendere dal panico e boicottino il prodotto. Un’ ulteriore rassicurazione arriva anche dal presidente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Paolo Russo. "Il ministero della Salute - ha affermato Russo - ha messo in campo tutti i presidi profilattici e terapeutici che la scienza conosce. Non c'è alcun pericolo per la carne prodotta in Italia, per i nostri allevamenti e per l'intero sistema agricoltura".
INVITO A NON PARTIRE PER IL MESSICO. Sul fronte viaggi, proprio perché il virus si trasmette da uomo a uomo, dura è la posizione del ministero degli Esteri che invita a non partire per la Repubblica Messicana, a meno che non sia strettamente necessario. Nelle ultime settimane si è registrato in Messico un aumento di casi di influenza acuta, identificata come nuova 'influenza '. Alla luce dei nuovi focolai che hanno interessato anche quegli Stati del Messico che fino al 27 aprile risultavano apparentemente immuni dal fenomeno ed anche dal livello di allerta dell'Oms, si sconsigliano, fino a nuovo avviso, viaggi in che non siano strettamente necessari.
Intanto, Assotravel, l'Associazione delle agenzie di viaggio della Confindustria, ha deciso di fermare tutti i pacchetti viaggio verso il Messico. La decisione sarà mantenuta almeno fino a quando la crisi non cesserà. Inoltre, l’Assotravel è pronta a rimborsare al 100% i costi del viaggio, anche se, sottolinea, le compagnie aeree non lo stanno facendo. L’Assotravel propone ai clienti di cambiare il Paese di destinazione. Non ci saranno penali per chi rinuncerà al viaggio in Messico da parte di Assoviaggi Confesercenti.
PIANO D'INFORMAZIONE E SICUREZZA IN ITALIA. "Naturalmente è possibile che il virus arrivi, noi siamo pronti all'eventualità: sono ormai degli anni che i Paesi si preparano, soprattutto dopo la aviaria. Saremo in grado di gestire la situazione senza problema per i cittadini" ha affermato il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, nel corso della trasmissione "Panorama del giorno" andata in onda Canale 5. Inoltre, il sottosegretario ha ribadito che non siamo in un fase pandemica e ha ricordato che l'influenza stagionale " ogni anno fa milioni di morti. I virus influenzali sono tutti potenzialmente forieri di complicanze polmonari e anche di possibili eventi infausti". Il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha invitato inoltre a "non creare allarmismi che allo stato non risultino giustificati". "La situazione è sotto controllo nella sua possibile evoluzione o involuzione". Per affrontare l'emergenza del diffondersi dell'influenza da suini l'Italia sta lavorando in rete con altri enti e organismi tra cui il G8. Nel Lazio dove si trova lo scalo di Fiumicino il vicepresidente della Regione, Esterino Montino, ha convocato una riunione per la situazione e mettere a punto tutte le strategie di prevenzione utili a scongiurare ogni emergenza nella Regione. Sono 90 i medici-sentinella dei pronti soccorso regionali attivi, insieme a un efficace sistema informatico. Inoltre a chiunque torni o parta per gli Stati Uniti, sarà consegnato un depliant in italiano e in inglese, che fa parte del piano di informazione predisposto dal ministero della Salute. Stessa procedura sarà seguita, quando ci saranno i voli, per i turisti di ritorno dal Messico.
Per quanto riguarda il vaccino, sono in corso contatti tra il Ministero del Welfare e i principali produttori per sviluppare il vaccino una volta che l'Oms avrà reso disponibile il ceppo. Sacconi ha puntualizzato che "il virus va prima isolato e caratterizzato, poi l'Oms consegna il virus ai produttori, l'Oms gli stati e le aziende decidono la strategia produttiva, infine occorre che il vaccino superi le prove tecniche di efficacia e tollerabilità". E tranquillizza anche gli italiani sugli antivirali: "La quantità di antivirali a nostra disposizione è sufficiente in caso di pandemia". Attualmente le dosi disponibili dei due antivirali sensibili al virus (Tamiflu e Relenza) sono circa 40 milioni. "Per evitare allarmismi ingiustificati basta dare le cifre degli antivirali stoccati negli altri paesi: 50 milioni negli Stati Uniti, 30 milioni in Francia, 30 milioni Gran Bretagna, 20 in Spagna e 4 milioni in Austria". Sacconi ha detto, inoltre, che il farmaco va somministrato "entro 48-72 ore successi al comparire dei sintomi". Per tenere sotto controllo la situazione della nuova influenza, sono operative tre reti di sorveglianza: una epidemilogia (Influnet), una virologica che fa capo all'Istituto superiore di sanità e una di degenza protetta con stanze di isolamento negli ospedali
"La situazione è sotto controllo, non creiamo alcuna psicosi" ha detto anche Laura Pellegrini, direttore generale dell'ospedale Spallanzani di Roma, specializzato in malattie infettive. "Abbiamo i farmaci e c'è un sistema di allerta internazionale che sta funzionando perfettamente" ha aggiunto la dirigente, che ha affermato inoltre che la sua struttura è "in allerta 24 ore su 24" e che sta inviando "report periodici al ministero della Salute”. “Abbiamo esaminato per ora sette persone che si sono rivolte al nostro ospedale perché erano state di recente in Messico: sono risultate tutte negative”, conclude Laura Pellegrini.
Da verificare ma da non trascurare il fatto che il virus sia una vecchia conoscenza degli italiani. L’infettivologo Mauro Moroni, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, spiega: «Il virus circolò in Italia nel ‘77. Non fu una forma letale e così è possibile che molte persone siano già immuni ».
COSA FARE. «Evitare gli allarmismi inutili riguardo alla febbre suina» è il consiglio di Mario Falconi, Segretario Generale Nazionale FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale). Prima di tutto consultare il proprio medico di famiglia, sarà lui a valutare un’eventuale cura e a denunciare il caso alle autorità, isolando il malato per evitare il contagio. «Soprattutto seguire le normali norme d’igiene personale » sottolinea Falconi, che consiglia in caso di rischio di malattia virale, di «lavarsi bene le mani e starnutire con la bocca coperta, usando fazzoletti di carta che poi si buttano». Ma niente isterismi o corse alle farmacie, «il tamiflu e il relenza (antivirali) - come ci dice Franco Caprino, della Federfarma Lazio - sono presenti nelle farmacie in poche dosi, due o tre al massimo», solitamente sono farmaci a bassissima richiesta, inoltre non si possono acquistare senza prescrizione. Ma nel caso di una pandemia, i magazzini verranno prontamente forniti. E nel caso di una richiesta immediata e massiccia? «La distribuzione farmaceutica in Italia è incredibilmente efficiente. Gli ospedali possono anche fornire dosi alle farmacie che non sono in grado di conservare quantitativi massicci di farmaci speciali - continua Falconi - ma una pandemia è improbabile considerando il caldo che nuoce al virus».
Per tutti i cittadini che volessero maggiori chiarimenti sulla nuova influenza, il Ministero del Welfare ha attivato un numero verde, il «1500». Questo è il primo passo verso l'informazione, maggiore arma contro l'allarmismo infondato. E' nell'interesse di tutti che non si crei alcuna psicosi. E' l'allerta sul fronte sanitario che deve essere massima, coinvolgendo prima i cittadini più esposti e attivando una rete di informazione, attenzione e prevenzione in ogni realtà provinciale e regionale del nostro Paese per scongiurare ogni emergenza.
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