di Valeria Del Forno
I TERREMOTI POSSONO ESSERE PREVISTI
La teoria più nota che ci afferma che i terremoti possono essere previsti è quella che si basa sul radon, il sistema usato da Giampaolo Giuliani. Si tratta di un gas radioattivo nobile la cui concentrazione aumenta in concomitanza dei movimenti della faglia, risalendo in superficie appena le falde cominciano a scricchiolare. Studiando le sue emissioni si può prevedere un terremoto. I primi studi risalgono al 1966, quando in Uzbekistan i livelli di gas nell’acqua dei pozzi salirono in maniera vertiginosa dopo un tremendo terremoto. Per questo si sviluppò la teoria secondo la quale la concentrazione di radon può essere un ottimo indicatore di un sisma che sta per verificarsi. Il fenomeno è stato studiato un po’ in tutto il mondo. Questi stessi studi hanno evidenziato anomalie a lungo e a breve termine. Nel primo caso le concentrazioni di radon aumentano molti mesi prima dell’evento sismico, a volte anche anni. Le seconde solamente qualche giorno o mese prima. A San Giuliano, dopo il tremendo terremoto, la presenza di radon era molto alta.
I TERREMOTI NON POSSONO ESSERE PREVISTI
In merito alla seconda tesi, gli scienziati sottolineano che quello che sanno fare i sismologhi al momento e’ la previsione che in una certa zona ci sarà un sisma con una determinata intensità. Senza però conoscere il punto esatto e, soprattutto, l’ora dell’evento.
Per quanto riguarda il Radon, la sua misurazione non basterebbe per capire il luogo, il giorno e l’ora della scossa. E nemmeno quanto sarà forte. Nessun terremoto è uguale all’altro e tutti i segnali raccolti prima di un evento sismico si possono verificare anche nel caso di altre scosse
La tragedia a L’Aquila era annunciata. Giuliani aveva dato anche un'indicazione precisa dell'allarme: da lì a poche ore. Il sisma però non era avvenuto. Ma la terra si è scatenata circa una settimana dopo. E ora le polemiche divampano e la comunità scientifica si divide.
Immagini catastrofiche, disperazione e lacrime da lunedì hanno investito il nostro Paese. Tante le polemiche di questi giorni, come il fatto che alcuni edifici di recente costruzione sono crollati: perché non a norma, secondo il regolamento che prevede strutture antisismiche. Su tutte però la più accesa è quella attorno a Giampaolo Giuliani, tecnico di ricerca specializzato in chimica, meccanica fine ed elettronica presso l'Istituto nazionale di fisica nucleare nei laboratori del Gran Sasso. Il ricercatore avrebbe previsto il rischio del sisma che nella notte tra domenica e lunedì ha devastato L'Aquila e i comuni limitrofi. Una tragedia, quindi annunciata. Questo è ciò che fa ancora più male.
Ed ecco allora che una domanda circola sulla bocca di tutti: i terremoti si possono prevedere? La comunità scientifica è divisa. C’è chi sostiene che esistono dei sistemi per poter allertare in tempo la popolazione in caso di terremoto e chi, invece, è convito che i sismi non possono essere assolutamente previsti.
Ed ecco allora che una domanda circola sulla bocca di tutti: i terremoti si possono prevedere? La comunità scientifica è divisa. C’è chi sostiene che esistono dei sistemi per poter allertare in tempo la popolazione in caso di terremoto e chi, invece, è convito che i sismi non possono essere assolutamente previsti.
I TERREMOTI POSSONO ESSERE PREVISTI
La teoria più nota che ci afferma che i terremoti possono essere previsti è quella che si basa sul radon, il sistema usato da Giampaolo Giuliani. Si tratta di un gas radioattivo nobile la cui concentrazione aumenta in concomitanza dei movimenti della faglia, risalendo in superficie appena le falde cominciano a scricchiolare. Studiando le sue emissioni si può prevedere un terremoto. I primi studi risalgono al 1966, quando in Uzbekistan i livelli di gas nell’acqua dei pozzi salirono in maniera vertiginosa dopo un tremendo terremoto. Per questo si sviluppò la teoria secondo la quale la concentrazione di radon può essere un ottimo indicatore di un sisma che sta per verificarsi. Il fenomeno è stato studiato un po’ in tutto il mondo. Questi stessi studi hanno evidenziato anomalie a lungo e a breve termine. Nel primo caso le concentrazioni di radon aumentano molti mesi prima dell’evento sismico, a volte anche anni. Le seconde solamente qualche giorno o mese prima. A San Giuliano, dopo il tremendo terremoto, la presenza di radon era molto alta.
I TERREMOTI NON POSSONO ESSERE PREVISTI
In merito alla seconda tesi, gli scienziati sottolineano che quello che sanno fare i sismologhi al momento e’ la previsione che in una certa zona ci sarà un sisma con una determinata intensità. Senza però conoscere il punto esatto e, soprattutto, l’ora dell’evento.
Per quanto riguarda il Radon, la sua misurazione non basterebbe per capire il luogo, il giorno e l’ora della scossa. E nemmeno quanto sarà forte. Nessun terremoto è uguale all’altro e tutti i segnali raccolti prima di un evento sismico si possono verificare anche nel caso di altre scosse
Dello stesso parere e’ la Protezione Civile, secondo la quale i terremoti non danno preavviso, diversamente come accade, ad esempio per le eruzioni vulcaniche: “Si può ipotizzare il verificarsi di un terremoto solo in termini statistici, tenendo conto del territorio e del tipo di eventi. Ci stiamo provando addirittura coi satelliti, stiamo finanziando assieme all’Asi (Agenzia spaziale italiana) degli studi, ma siamo ancora ben lontani dalla possibilità di previsioni specifiche“, queste le parole del vice capo della Protezione Civile.
IL “PROFETA GIULIANI”
Effettivamente, secondo Giuliani, non sarà mai possibile che la scienza faccia delle previsioni a causa delle apparecchiature che utilizza oggi: il riferimento va al sismografo in grado di vedere l’evento sismico solo dopo il suo accadimento e ai radiometri che permettono di rilevare il radon ma non il precursore sismico all’interno di esso.
A detta del ricercatore, invece, con i rivelatori di concentrazione di gas radon, è possibile fare delle previsioni con una buona precisione. Si tratta di strumenti che rilevano nel continuo di questo gas il precursore sismico che si manifesta da 6 a 24 ore prima di un terremoto.
Sono già posti in diversi punti dell’ Abruzzo. La rete di rilevazione consta, infatti, di cinque apparati che rilevano il radon, e tramite la triangolazione dei dati è possibile 24 ore prima individuare l'epicentro, il grado sismico e il tempo di preallarme. Secondo Giuliani, "più ampia è la rete e maggiore è la possibilità di prevedere il sisma". E ha spiegato: "Una rete su scala nazionale o addirittura europea permetterebbe di acquisire dati che consentono precisione nella triangolazione epicentrale”.
E mentre in America ogni casa é imbottita da anni da rivelatori di ogni tipo, la domanda è: quanti rilevatori di radon controllano l’instabilità dell’Appennino dalla Liguria alla Calabria, dorsale sismica ad alto rischio? E quanti esperti e quanti laboratori sono incaricati del monitoraggio?
Prima della tragedia in Abruzzo molti scienziati italiani pensavano che non sempre questo segnale dovesse essere preso sul serio: erano gli Usa a sprecare denaro in questi investimenti e Giuliani a creare falsi allarmismi. Ma procurare un falso allarme è forse più grave che far finta di niente?
Giuliani, non laureato, ha messo in discussione un'elite di scienziati "intoccabili", forse è la sua unica colpa. Sembra che la vita della gente non conti, mentre certi pregiudizi valgano di più. Purtroppo, ad aver pagato in prima persona sono le persone che non ce l'hanno fatta, i migliaia di sfollati, coloro che hanno perso i propri cari, oltre ai beni personali e agli edifici ridotti in macerie. Feriti nel corpo ma soprattutto nell’anima. Una ferita estesa a tutta Italia.
Di fronte a una tragedia simile è fondamentale una riflessione critica, portata alla prevenzione di altre simili catastrofi. Adesso c’e’ una possibilità, uno studio che sostiene che i terremoti possono essere prevedibili. Finalmente abbiamo un'apertura di ricerca per il futuro e la comunità scientifica deve condurre delle indagini in merito. Occorrono solo fondi e meno oscurantismo.
IL “PROFETA GIULIANI”
Effettivamente, secondo Giuliani, non sarà mai possibile che la scienza faccia delle previsioni a causa delle apparecchiature che utilizza oggi: il riferimento va al sismografo in grado di vedere l’evento sismico solo dopo il suo accadimento e ai radiometri che permettono di rilevare il radon ma non il precursore sismico all’interno di esso.
A detta del ricercatore, invece, con i rivelatori di concentrazione di gas radon, è possibile fare delle previsioni con una buona precisione. Si tratta di strumenti che rilevano nel continuo di questo gas il precursore sismico che si manifesta da 6 a 24 ore prima di un terremoto.
Sono già posti in diversi punti dell’ Abruzzo. La rete di rilevazione consta, infatti, di cinque apparati che rilevano il radon, e tramite la triangolazione dei dati è possibile 24 ore prima individuare l'epicentro, il grado sismico e il tempo di preallarme. Secondo Giuliani, "più ampia è la rete e maggiore è la possibilità di prevedere il sisma". E ha spiegato: "Una rete su scala nazionale o addirittura europea permetterebbe di acquisire dati che consentono precisione nella triangolazione epicentrale”.
E mentre in America ogni casa é imbottita da anni da rivelatori di ogni tipo, la domanda è: quanti rilevatori di radon controllano l’instabilità dell’Appennino dalla Liguria alla Calabria, dorsale sismica ad alto rischio? E quanti esperti e quanti laboratori sono incaricati del monitoraggio?
Prima della tragedia in Abruzzo molti scienziati italiani pensavano che non sempre questo segnale dovesse essere preso sul serio: erano gli Usa a sprecare denaro in questi investimenti e Giuliani a creare falsi allarmismi. Ma procurare un falso allarme è forse più grave che far finta di niente?
Giuliani, non laureato, ha messo in discussione un'elite di scienziati "intoccabili", forse è la sua unica colpa. Sembra che la vita della gente non conti, mentre certi pregiudizi valgano di più. Purtroppo, ad aver pagato in prima persona sono le persone che non ce l'hanno fatta, i migliaia di sfollati, coloro che hanno perso i propri cari, oltre ai beni personali e agli edifici ridotti in macerie. Feriti nel corpo ma soprattutto nell’anima. Una ferita estesa a tutta Italia.
Di fronte a una tragedia simile è fondamentale una riflessione critica, portata alla prevenzione di altre simili catastrofi. Adesso c’e’ una possibilità, uno studio che sostiene che i terremoti possono essere prevedibili. Finalmente abbiamo un'apertura di ricerca per il futuro e la comunità scientifica deve condurre delle indagini in merito. Occorrono solo fondi e meno oscurantismo.
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