Intervista a Roberto Mistretta, Il diadema di pietra


di Gordiano Lupi


Roberto Mistretta pubblica il suo secondo giallo con Cairo Editore e continua a
deliziare il pubblico con il carabiniere più simpatico d’Italia, l’indolente
Bonanno, brusco nei modi, morbido nell’animo e amante della buona tavola, che si
trova alle prese con casi inquietanti.


Mistretta è scrittore affermato in Germania, mentre in Italia non ha ancora raggiunto un grande successo di pubblico. La sua è una storia comune a quella di molti registi e scrittori di genere, più apprezzati fuori dai confini nazionali. Abbiamo rivolto qualche domanda a Mistretta per farlo conoscere al pubblico italiano.

Quali tuoi libri sono usciti in Germania? Hanno avuto un buon successo?

Finora con l’editore tedesco Luebbe sono stati pubblicati tre libri con protagonista il maresciallo Saverio Bonanno: Das flasche Spiel des Fischers (Il gioco sporco del pescatore - 2006) titolo originale in Italiano Non crescere troppo. Nel 2007 è stato pubblicato Die dunkle Botschaft des Verfuherers (L’oscuro messaggio del seduttore) titolo originale in italiano Il canto dell’upupa. Nel 2008 è stato pubblicato Der Kalte Blick der Rache (Lo sguardo freddo della vendetta) titolo originale in italiano Il diadema di pietra. A settembre 2009 uscirà il nuovo libro in Germania. Finora le avventure del maresciallo Bonanno in Germania hanno venduto 42.000 copie. Il 14 febbraio è andato anche in onda per la WDR (Radio Colonia) il mio radiodramma Onke Binnu (Zio Binnu) sulla cattura di Provenzano

Non tutte le avventure del maresciallo Bonanno sono uscite in Italia per Cairo Editore. Un piccolo editore siciliano aveva pubblicato le prime storie...

Con Cairo editore ho pubblicato Il canto dell’upupa nel 2008 (secondo classificato al Premio Belgioioso in giallo) e adesso è uscito Il diadema di pietra. Con Terzo Millennio - piccolo editore nisseno - avevo pubblicato Non crescere troppo (2001 - secondo classificato al Premio Fedeli) e Il canto dell’upupa (2002 - menzione di merito al Giallo Mondadori).

Quanto deve a Camilleri la tua scrittura? Pure tu come lui hai una città di fantasia dove ambienti i romanzi e un commissario che indaga...

La mia scrittura si rifà agli scrittori siciliani che molto mi hanno insegnato a partire da Pirandello, passando per Brancati e Sciascia, senza dimenticare Consolo e Bonaviri fino ad arrivare a Camilleri a cui mi lega la vicinanza territoriale. Villabosco (Mussomeli) dista appena 40 km da Vigata (Porto Empedocle). I nomi sono di fantasia ma i luoghi sono reali. La scelta di cambiare denominazione nasce dall’esigenza letteraria di non restare impastoiato in descrizioni pedanti ma svincolate dal contesto reale per meglio adattarle alle trame dei romanzi che, è bene ribadirlo, pescano molto nel sociale, tema a me molto caro, per cui le storie del maresciallo Bonanno fanno solo da simpatica cornice al cuore della trama.

Perché a un autore italiano si chiedono soltanto romanzi polizieschi?

Non sono d’accordo sull'affermazione che ad un autore italiano si chiedono soltanto polizieschi, anzi negli ultimi anni s’è registrata un’inflazione del genere per cui gli editori guardano con diffidenza a nuovi personaggi del genere. Nel mio caso è diverso perché avendo già una serie pronta (Cairo ha opzionato i romanzi con protagonista il maresciallo Bonanno), l’editore ha puntato sul personaggio e finora i risultati sono incoraggianti anche in Italia, seppure siamo distanti dai numeri tedeschi.

Raccontaci i tuoi progetti per il futuro

In questi giorni sto scrivendo I giorni bui del maresciallo, sesta avventura di Bonanno, alla quale seguirà La maledizione delle sorelle incappucciate. Inoltre dovrò concludere la trilogia con protagonista il commissario Gelo Duncan: manca il terzo romanzo, mentre il primo (Sordide note infernali) è stato pubblicato da Todaro nel 2005. Mi hanno commissionato una commedia gialla per il teatro. In questi giorni sto organizzando con vari amici sparsi nella penisola che apprezzano il maresciallo Bonanno, una serie di presentazioni in tutta Italia oltre che in Sicilia. Il prossimo maggio al Salone del libro di Torino, la Provincia di Caltanissetta ha deciso di patrocinare la presentazione de Il diadema di pietra, per lanciare i luoghi turistici del nisseno.

In questa storia vedrete che Saverio Bonanno non mai dimenticare di essere carabiniere, neppure se decide di dedicarsi alle faccende di cuore. La signora Agatina Piditella in Ficalora ha deciso di guastargli la festa, scaricando una pistola contro il marito, accidentalmente. Fidatevi del maresciallo Bonanno. Non ve ne pentirete!

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