Regime n. 41: Santoro sulla graticola

di Renzo Provedel




Regime n. 41: Santoro sulla graticola. Santoro ha osato fare una trasmissione, Anno zero, in cui mette in luce la totale assenza di PREVENZIONE nei tre mesi precedenti il terremoto fatale a l’AQUILA. Molte persone si sono salvate perchĂ©, con decisione autonoma, sono scappate qualche giorno prima….e se lo hanno capito persone senza competenze e ruolo perchĂ© NULLA è stato fatto dalle autoritĂ  locali e centrali ?
NESSUNA prevenzione di nessun tipo tanto che ancora oggi molte tendopoli non hanno elettricitĂ  e gas. Che cosa fa il regime ? Attacco frontale a Santoro per tentare di eliminare uno dei pochi giornalisti liberi in Italia. Il piĂą grave attacco oggi è stato fatto da FINI che testualmente dice: “l’unica nota stonata: una trasmissione televisiva indecente”.



Provate ad immaginare che in USA la parlamentare Nancy Pelosi, presidente della Camera dei Rappresentanti, attacchi personalmente un giornalista ! Impensabile, probabilmente penalmente rilevante per attacco ai diritti della Stampa. Lì, in USA, c’è il “quarto potere”, qui in Italia c’è il quarto “servitore”, con rare eccezioni. Stesso attacco da parte del Primo Ministro e da parte del giornale di famiglia del Primo Ministro, cioè “Il Giornale”.

PerchĂ© Santoro è stato provocato in trasmissione da Giordano, direttore del “Il Giornale”, che ha costruito un “falso” (l’attacco a Bertolaso, che non c’è stato) ? Osserviamo, basta osservare.
La spiegazione è davanti a tutti. Berlusconi ha il miglior palcoscenico e tribuna elettorale che mai potesse aver desiderato per le prossime elezioni e per un ulteriore giro di vite autoritario. Lui il “presidente capo della protezione civile” (da oggi indossa il giubbotto della protezione civile), lui “il presidente dei terremotati”, lui “il presidente della ricostruzione”, lui il “tutore della legalitĂ  !!, ovviamente futura, per costruzioni antisismiche”, lui “il revisore delle leggi sullo sciacallaggio e sulle regole antisismiche, piĂą coercitive e rigorose”. Insomma un tripudio di potere che di piĂą non si può.

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