Arresti eccellenti per disastro ambientale in Puglia. A finire in carcere anche funzionari dell’ENEL




di Paolo Cirica

BRINDISI, 13 maggio 2009 - Disastro ambientale e associazione a delinquere finalizzata all'attività organizzata di traffico illecito di rifiuti pericolosi: questi i reati ambientali che hanno portato all'arresto di 10 persone nell'ambito di un'importante operazione del Corpo forestale dello Stato eseguita nelle province di Brindisi, Lecce e Reggio Calabria. Gli arrestati, di cui 4 portati in carcere e 6 agli arresti domiciliari, sono accusati di traffico illecito di rifiuti e associazione a delinquere.

Tra gli arrestati vi sono alcuni funzionari ENEL della centrale a carbone di Brindisi. Notevole è il danno ambientale provocato dallo smaltimento illecito dei rifiuti pericolosi, nonché i danni provocati dal rilascio di composti solubili sulla salute pubblica causati delle sostanze contaminanti nel suolo, nel sottosuolo e nella falda idrica. A tutto ciò, va ad aggiungersi anche l'alterazione paesaggistica ed idrogeologica, con conseguenti rischi di dissesto in un'area sottoposta a vincoli rigorosi.

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