Ecco che fine ha fatto l’immondizia della Campania!! Un milione di metri cubi di rifiuti indifferenziati a Ferrandelle



di Paolo Cirica

CASERTA, 13 maggio 2009 – Molti si chiederanno “ma dove sono finiti tutti i rifiuti della Campania?”. Presto detto: sono finiti a Ferrandelle, località che si trova tra i comuni di Casal di Principe, Santa Maria La Fossa e Grazzanise. Sono tenuti sotto stretta sorveglianza in un'area completamente recintata di diversi ettari. Nessuno si può avvicinare più di tanto perché l’intero perimetro è stata dichiarato sito di interesse strategico nazionale e c'è una vigilanza molto attenta che allontana tutti quelli che cercano di avvicinarsi e tentare di guardar più da vicino.

Ieri notte una squadra di attivisti di Legambiente, guidati dal direttore dell'associazione ambientalista, Raffaele Del Giudice, sono arrivati sul posto per fare un “sopralluogo". "Ci sono montagne di rifiuti ammassate senza alcun controllo sui possibili danni sanitari e ambientali – spiega Del Giudice – mentre continua ad arrivare quotidianamente l’immondizia da ogni parte della Campania". L'area dove sono depositati i rifiuti fu sequestrata al boss Francesco Schiavone, Sandokan, ed affidata al Consorzio “Agrorinasce” per farne una fattoria di prodotti tipici. Ma, nonostante l'avvio dei primi lavori per dare vita all'iniziativa, il terreno fu requisito in piena emergenza rifiuti.

I sindaci di Santa Maria La Fossa e Grazzanise, poco più di un anno fa, guidarono una clamorosa protesta alla testa delle popolazioni locali. Dopo un braccio di ferro con il Commissario per l'emergenza rifiuti, diedero il via libera alla costruzione di due piazzole che dovevano "ospitare" all'incirca 90 mila metri cubi di rifiuti. Ma in via temporanea e con l'impegno a bonificare il sito entro breve tempo. "Qui ce ne sono almeno un milione di metri cubi di rifiuti – spiega il professor Stefano Tonziello, di Legambiente - e continuano a crescere giorno dopo giorno, perché l'emergenza non è finita, ma è stata solo spostata dalle città.

Qui arrivano rifiuti "tal quale", cioè senza essere selezionati a monte. E dunque non potranno mai essere bruciati nell'inceneritore di Acerra. Inceneritore che, peraltro, ora è in pieno collaudo e per vederlo operativo se ne parlerà almeno tra sei mesi. "Nell'area tutt'intorno vi sono caseifici, allevamenti di bufale, campi coltivati a foraggio, pescheti, ortaggi, fragole, irrigati con le falde acquifere inquinate. Poco più in là, vi sono almeno altre sei discariche. Qualcuna dismessa, ma non morta definitivamente. "Forse il vero miracolo di Berlusconi – aggiunge Tonziello – è quello di aver messo a tacere tutto e tutti.

Qui, lasciatemi usare il paradosso, è tutto fuorilegge per legge. Se queste cose le avessero fatte i privati, si sarebbero aperte sicuramente le porte del carcere. Tenere in questo modo i rifiuti è da criminali. Senza considerare che tra poco con l'arrivo della stagione calda, tutt'intorno l'aria sarà irrespirabile, ma ci sarà anche un pericolo sanitario immediato per la salute delle persone". Nei campi intorno a Ferrandelle, intanto, la vita scorre come sempre: i contadini sui trattori, gli immigrati nei campi a lavorare, il foraggio rigoglioso, il percolato che continua a scorrere e le montagne di rifiuti che continuano a crescere.

1 Commenti

  1. e' uno schifo!!e parlo io ragazzo 16enne che ci vivo!(grazzanise)Non capisco come le persone riescano a stare zitt e a fare finta di niente!xkè è così che si fà da qst parti!ormai il problema immondizia è finito nessuno ne sente più parlare....!!se ne accorgeranno loro tra qlk anno...io sicuramente starò al sicuro,lontano da questo skifo!....

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