RISVEGLIO N. 1 Testamento biologico.




di Renzo Provedel






RISVEGLIO N. 1 Testamento biologico. Ho partecipato, il 25 aprile, ad una giornata memorabile a Torino, dove è stato organizzato un dibattito pubblico sul TESTAMENTO BIOLOGICO, con 350 persone, mentre, in parallelo, e virtualmente connessi, altri 150 si trovavano a Firenze.





Questa giornata era la conclusione di un percorso di qualche mese, iniziato ben prima del caso Englaro. Organizzatore esemplare: Biennale Democrazia, sotto l’alto patronato del nostro Presidente della Repubblica.

Che cosa è successo ? Intanto qualche risultato anche numerico, come espressione del pensiero di 500 persone che hanno discusso, hanno ricevuto informazioni “oggettive”, sono stati supportati da facilitatori in tavoli di 10-12 persone ed hanno espresso con un televoto e con sintesi scritte le loro preferenze su diversi temi.
Ne estraggo solo tre.
1. Nel rapporto paziente e medico è prevalsa…la volontà del paziente: “si deve rispettare la volontà del paziente “, 44%, “purchè sia espressa in modo informato ed appropriato”, 31 %...ossia il 75 % (maggioranza bulgara !) è per il diritto primario del cittadino informato e consapevole, meraviglioso !
2. Sul fronte delle scelte del cittadino la domanda era “Se il testamento biologico avesse valore legale, tu lo scriveresti ‘” ben il 74% ha votato per il SI. Evviva alla pro-attività dei cittadini.
3. ed ora il quesito più dibattuto all’epoca del caso Englaro: “consentite alla interruzione dell’alimentazione /idratazione forzata ? “ il 74% ha risposto SI.

L’espressione numerica avveniva dopo ore di dibattito strutturato intorno a tavoli ben equilibrati, ossia con persone che erano entrati nel confronto con opinioni diversissime, con orientamento laico o religioso, con ruoli di medico o di impiegato o di imprenditore.
Nel mio tavolo eravamo in dodici: 3 medici, 6 dipendenti privati e pubblici, 1 studentessa, 1 paramedico, 1 imprenditore.

Dalle 9 del mattino alle 18 di sera…una resistenza ed un impegno civile straordinari, di 500 cittadini per uno scopo “dimostrativo” ed esperienziale straordinario. Io ho imparato moltissimo, ho provato emozioni forti, mi sono ancor più convinto che l’intelligenza “collettiva”, che qui era stata preparata e CONNESSA con grande professionalità, è LA soluzione alle sfide ed alla complessità della crisi che sembra essere oggi finanziaria e/o economica ma che è soprattutto sociale e culturale. Dobbiamo “sentire”, non solo capire, che l’inclusione degli “altri” è la chiave per attraversare insieme questo periodo buio.
Cittadinanza responsabile ed attiva, partecipazione, passione civile, rispetto e fiducia sono le parole chiave (noi bloggisti diremmo i “tag” !!) della giornata che esprimono due esigenze fondamentali: esprimere che cosa sentiamo e vogliamo, partecipare alle scelte e non più subirle dalle oligarchie, dall’alto.

P.S. la legge sul testamento biologico prosegue senza alcun coinvolgimento dei cittadini, da parte di una maggioranza politica autoreferenziale che perde una occasione storica di democrazia partecipata e che, nella forma già approvata da un ramo del Parlamento, è anticostituzionale, oscurantista e liberticida per chi la pensa diversamente dalla Chiesa ortodossa. Ricordo una frase significativa di Zagrebelsky: «La democrazia in cui viviamo è come l´aria che respiriamo, della quale non ci prendiamo cura finché non ci viene a mancare o diventa tossica». Eh sì, l’aria sta diventando irrespirabile ma noi cittadini possiamo farcene carico ed avviare il cammino del filtraggio dagli inquinanti e tornare all’aria pulita.

Fonti:
biennale democrazia home page: http://www.biennaledemocrazia.it/
rapporto finale: http://www.comune.torino.it/biennaledemocrazia/testamentobiologico


http://torino.repubblica.it/dettaglio/In-5000-per-lesordio-di-Biennale-Democrazia-/1622922i

Da Repubblica del 26 aprile:
SE IL testamento biologico
avesse valore legale, allora il
74% delle persone dedicherebbe
tempo e fatica a scriverlo,
per avere la certezza che le sue volontà
siano rispettate. E’ il risultato
— non equiparabile a una statistica
o a un sondaggio, ma egualmente
significativo — emerso ieri
dalla discussione in parallelo, al
Sermig di Torino e a Firenze, l’evento
conclusivo di un processo di
democrazia dal basso iniziato più
di tre mesi fa e che ieri ha dimostrato
quali buoni frutti possa portare
il confronto tra opinioni anche
lontane tra loro ma espresse pacatamente
e sulla base di informazioni
corrette.
Gli oltre 300 cittadini che hanno
partecipato al meeting di ieri, per il
60% donne, e tra loro molte lavoratrici
della sanità e dell’assistenza e
alcune religiose, ritengono (nel
70% dei casi) che la volontà del paziente
nella cabina di regia (alla quale
hanno partecipato esponenti della
Curia come don Ermis Segatti)
ha dato i risultati attesi e alla fine,
nella sale del Sermig, si sono registrate
scene inconsuete, con gli
esponenti del Movimento per la
Vita e di ‘Scienza e Vita’ (l’associazione
cattolica nata per affrontare
le questioni della bioetica) impegnati
a chiacchierare amichevolmente
con i ‘colleghi’ rappresentanti
della laicità più militante.
«Siamo molto soddisfatti di
questo esperimento — spiega Iolanda
Romano — non solo per l’attualità
del tema, ma anche perché
oggi si è dimostrato come una procedura
di informazione e partecipazione
dei cittadini possa stemperare
i toni della polemica e fornire
buoni suggerimenti anche a chi
deve legiferare”. I risultati del dibattito,
infatti, saranno consegnati
al Parlamento.

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