Molde è una cittadina in Norvegia, conosciuta per un festival jazz nel mese di luglio e per il clima mite propizio per coltivare rose: jazz'n roses.
Ho scelto di essere qui - isolato su di un isoletta di fronte a Molde (foto sopra) - in giugno: presto per il jazz ma in tempo per le rose e per le notti bianche. Qui non è ancora sole a mezzanotte (siamo a sud del circolo polare) ma il sole scende lento e piatto, scompare sotto l'orizzonte, non se ne discosta troppo per risalire poco dopo e non viene mai buio.
Come avevo già fatto in un contesto molto diverso (Parigi, Centre Georges Pompidou la sera del 12 aprile, audio presentato su TP con il titolo 33:33:333), prendendo spunto dal titolo di uno degli standard jazzistici più conosciuti e amati ho registrato la notte scorsa un panorama acustico round midnight che potrete ascoltare e scaricare qui:
http://www.giuseppegavazza.it/per_ascolto/12-12-12_notte.mp3
Per bilanciare e confrontare ho registrato un analogo spezzone di suoni, nello stesso luogo intorno a mezzogiorno di oggi, venerdì 12-06-09.
http://www.giuseppegavazza.it/per_ascolto/12-12-12_giorno.mp3
Ambedue le registrazioni durano 12'12''12 cents
Aprite le orecchie: anche ascoltando si può percepire la luce.
Giuseppe Gavazza
grazie mi sono raccolta nel alito di questi suoni catturati per liberare le trappole che insidiano il mio respiro
RispondiEliminaL'impronta acustica notturna è sorprendente ... alcune grida, immagino di volatili grossi (anatre ?) irrompono nella scena con grande energia, un urlo è straziante, poi c'è rumore di acqua, affascinante...siamo, sono disabituato a questi suoni; sono carezze.Dopo un po' il rumore di fondo (motore del registratore ?)scompare.
RispondiEliminaGrazie.
Renzo
mi piace condividere emozioni acustiche a distanza. La qualità della registrazione non è perfetta, ci sono rumori di fondo e disturbi derivati dal filtro antivento.
RispondiEliminagli animali sono gabbiani, forse anatre: non so riconoscerli dalla voce.
Suoni, rumori dal mondo, molto affascinante, anche perché la nostra vita è circondata da musiche che riconosciamo e suoni/rumore che ormai non sentiamo più, peccato Grazie a Giuseppe Gavazza che ce li rende udibili. Lorenzo Mascherpa
RispondiEliminafotografie acustiche
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