Appassionata

Giuseppe Gavazza


Colgo uno spunto da notizie e polemiche recenti (su argomenti seri e importanti) per una proposta di Ferragosto.

Preludio
Una ventina d'anni fa (7° concerto della stagione sinfonica di primavera dell'Orchestra RAI di Torino, 27 maggio 1988, direttore Reinbert De Leeuw) avevo ascoltato all'Auditorium di Torino un lavoro straordinario scritto nel 1985 dal compositore (argentino naturalizzato tedesco, scomparso meno di un anno fa) Mauricio Kagel: Sankt-Bach-Passion per voci soliste, coro, orchestra e organo.

Esposizione
Kagel in questa composizione calca fedelmente la forma (musicale e narrativa) dei capolavori di Johann Sebastian Bach (le Passioni secondo tre evangelisti: Matteo, Giovanni, Luca) per mettere in scena un'altra passione umana e sovrumana allo stesso tempo. Le Passioni di Bach, lavori sacri scritti ed eseguiti nella prima metĆ  del 1700, raccontano in musica la Passione di Cristo: un narratore (l'evangelista, baritono), il protagonista (Cristo, tenore), altre voci per i personaggi principali (Maria, Pietro, Maddalena, Giuda, Pilato, ….) un coro (la folla, come nella tradizione teatrale), l'orchestra e l'organo.

Sviluppo
Nella Sankt-Bach-Passion, come si evince dal titolo, Kagel rende protagonista lo stesso Bach, essere umano, e la sua musica sublime. Le fonti del libretto sono gli scambi epistolari tra Bach ed i Principi e Re per cui egli compose centinaia di capolavori (la sua opera conta piĆ¹ di 1000 lavori e occupa 155 CD) per strappare faticosamente il pane quotidiano della sopravvivenza. Stralcio dall'intervista a Kagel nel programma di sala del concerto “(Protagonista) ĆØ la persona di Bach, che ha vissuto una passione in senso duplice e che alla fine ĆØ crocifisso. Per decenni appeso alla croce dei doveri d'ufficio che gli erano d'ostacolo nel lavoro di composizione. La lettura dei documenti originali fornisce un immagine perfetta del valore di un compositore di quel tempo, accanto al suo contemporaneo non valore.”

Ripresa
… Magnifico, eccelso, nobile e saggio Signore …...rimanga per tutta la vita il vostro obbedientissimo e umilissimo servitore. Vostro Johann Sebastian Bach”. Questo il tono di una delle tante lettere – autentiche - usate come materiale letterario da Kagel. Il materiale musicale ĆØ attinto dalla fonte inesauribile della “sovrumanamente sconfinata” produzione di Bach.
Il servo umilissimo e devotissimo vive ancora oggi attraverso la musica, il ricco potente signore ĆØ scomparso nella penombra delle pagine dei libri di storia.

Secondo tema: coda e transizione
In Italia, gli ultimi mesi hanno consumato gli scandali pruriginosi e curiosamente, tra le polemiche di Ferragosto, troviamo argomenti seri, religiosi e di peso sociale. Toghe e tonache discutono e si accapigliano accanto a piĆ¹ terrestri litigi in costume da bagno e pareos.

Finale con proposta
Data per accettata l'universalitƠ del linguaggio musicale perchƩ - in vece - non appendiamo in ogni aula di scuola pubblica il ritratto di Bach o di altro compositore confermato grande dalla storia? PerchƩ non proponiamo la Musica come materia alternativa alle ore di Religione?
Certo Vivaldi, Bach, Mozart, Ravel, Monteverdi non sono testimoni politicizzabili (mi fermo a dire che non lo sono, anche se so che lo diventerebbero, anche loro persecutori a biechi fini politici e paladini dell'oscurantismo illuminista evocato, con brillante ossimoro, recentemente). La Musica, si sa, ha qualcosa di divino, ĆØ il linguaggio (forse l'unico, per ora) capace di unire le diverse popolazioni e culture del mondo.
A me pare un ottimo antidoto alla religione, troppo spesso detonatore o carburante di guerra e violenza.

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