Copy in Italy


La mostra Copy in Italy (o Copyintaly?) che è attualmente in svolgimento presso la Biblioteca Braidense di Milano rimarrà aperta fino al 20 ottobre ed è curata della Fondazione Mondadori, con lo scopo di mettere in evidenza, in maniera innovativa, la diffusione della cultura italiana nel mondo
Tale iniziativa si svolge in concomitanza al 75° Convegno dell' International Federation of Library Associations (IFLA 2009), che ha richiamato a Milano oltre 3000 delegati provenienti da varie associazioni professionali di ogni continente oltre ai numerosi partecipanti nostrani

Siamo di fronte ad una particolare mostra che mette in evidenza le immagini delle copertine di numerosi autori italiani degli anni del Dopoguerra, fino ad arrivare a Eco, a Saviano e a Camilleri e al suo amatissimo (anche dalla sottoscritta) Moltalbano, che sulle copertine dei libri tradotti in giapponese, viene presentato con barba, occhialetti tondi, cappello e impermeabile!
La raffigurazione nipponica è lontana anni luce dal Commissario conosciuto in Italia, che odia gli occhiali e anzi rimprovera il suo bel vice-commissario Augello di farne uso ma il successo che riscuote questo personaggio (e altri libri di Camilleri) è identico a quello del nostro paese, a riprova del fatto che ormai le traduzioni sono un vero fenomeno della cosidetta cultura globale

Altri particolare di questa iniziativa potete trovarli su La Repubblica di oggi, caldissimo venerdì 12 agosto, nell'inserto dedicato alla Cultura

un accaldatissimo saluto
patrizia

5 Commenti

  1. concentriamoci su questa cultura ed esportiamola nel mondo, altro (veline, nonnini, vescovi e tutto il resto...) lasciamoli in un contesto italiano!!!!
    maliposa

    RispondiElimina
  2. effettivamente la mostra di cui si parla offre lo spunto per riflessioni che vanno oltre l'iniziativa stessa.. ciò che esportiamo, purtroppo, spesso è altro rispetto alla cultura italiana. esportiamo più facilmente teatrini di basso livello, che rischiano di offuscare quanto offre la nostra produzione letteraria e culturale in generale. gossip vari e veline sono niente...penso a quando l'immagine che diamo è che c'è talmente tanta libertà di pensiero in italia, che si può sparare in testa a un dissidente e passare due o tre volte sul suo cadavere impunemente(solo per fare un esempio)... cultura? mah..penso che di questo concetto dovremmo riappropriarci e fare nostra la battaglia che in momenti storici diversi e anche più difficili è stata di tanti dei nostri intellettuali...

    RispondiElimina
  3. Sono stata recentemente a Londra e chiaramente sono stata al British Museum, il museo più visitato del mondo e so sono venuta a conoscenza dell'esistenza di una stanza segreta dove tengono gli oggetti erotici di tutte le epoche, in attesa di una futura mostra.
    I giornali inglesi non hanno dato poi molta risonanza a questa collezione e quindi mi chiedo: come si sarebbe comportata la stampa italiana?
    Annalisa

    RispondiElimina
  4. Cara Annalisa, ti sei risposta già da sola alla seconda riga e nella quarta: il British Museum, se è davvero il museo più visitato al mondo, e non ha bisogno di farsi pubblicità. Dici poi che ci sarà una mostra di questa collezione segreta, e ci sarà sicuramente, perchè gli inglesi, al contrario di noi, valorizzano i tesori artistici in loro possesso in modo razionale e attento. Intanto i biglietti costano poco o niene, i trasporti sono efficienti e forniti, e c'è molta più attenzione per il fruitore dell'opera d'arte rispetto che in Italia. Gli italiani sono dei gran chiacchieroni, ma se si risparmiasse sull'inchiostro e la carta usate per quintali di pagine di critica d'arte, e si utilizzassero tali risorse economiche per salvaguardare i beni artistici e librari, modernizzando il sistema, credo proprio che moltissimi nostri musei non avrebbero proprio niente da invidare al British.
    Son discorsi triti e ristriti ma...più fatti e emno parole darebbero una bella rinfrescata allo stagno in cui languiscono i nostri beni culturali.

    RispondiElimina
  5. Mostra interessante...non mi piace molto il "patriottismo" soprattutto per quanto riguarda la cultura, che secondo me, per sua natura, è "cosmopolita"...però credo che molti scrittori nostrani siano davvero bravi e quindi non mi stupiscono ad es. le traduzioni giapponesi di Montalbano.
    ps: a proposito di Montalbano, il "vero" Montalbano di Camilleri forse è più simile a quello della copertina giapponese...poi beh per la versione televisiva hanno scelto Zingaretti (ma Camilleri, ricordo una sua intervista, all'inizio non era proprio entusiasta della scelta proprio per le differeze "fisiche") eman.

    RispondiElimina

Posta un commento

Nuova Vecchia