Giuseppe Gavazza
Nulla hebdomas sine linea
Non so bene perché ma, in questa afosa notte estiva (agosto 22, sabato, ore 2:22:10) mi è venuta in mente una performance fatta anni fa - settembre 1987 - a Torino per Settembre Musica: in una composizione di Sergio Liberovici eseguivo sul palco, insieme ad altri strumenti, la parte di “Uomo che scrive”: su una tavolo con carta e pennino, un microfono vicino, tracciavo segni su una carta ruvida non tanto, o non solo, per scrivere qualcosa di sensato ma per fare suoni che seguissero la partitura. Mi è venuto in mente pensando a cosa scrivere questa notte, nel silenzioso deserto delle città e dei blog.
Ho pensato quindi di scrivere il testo che sto scrivendo e di registrarne il suono Live. La dattilofonia è suono digitale: rovesciando il rapporto scrittura-suono (quella che state leggendo in un certo senso è la partitura dei suoni che potrete ascoltare) si definisce un nuovo concetto di DAT: Digital Audio Type.
Il sottofondo di Musica Vera è il Canale V della RAI, Filodiffusione, che sto ascoltando sulle frequenze FM 101.80 o al sito : http://www.radio.rai.it/filodiffusione/auditorium/
Di che brano si tratti non lo so ancora ma basta guardare il palinsesto scaricabile da Internet al sito: http://www.radio.rai.it/filodiffusione/auditorium/palinsesto.cfm. Ora sono le ore 2:30:22
Buon ascolto
non so perchè ma a leggerti mi viene alla mente il ricordo di evening star di Brian Eno che faceva da sigla per le trasmissioni radio rai della notte
RispondiEliminaanch'io volo con la mente e con l'anima e mi ricordo un happening musicale di Giuseppe Chiari, a Bologna nel 1985, a conclusione della sua mostra personale "Il gioco dei dieci nomi"
RispondiEliminaed è proprio in quel preciso e lontano momento che mi sono innamorata di lui (che amava definirsi un provocatore dell'arte) e del gruppo FLUXUS...
patrizia
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