IL PAESE DELLE FARFALLE

di Antonella Musiello





Fra le tante stravaganze giapponesi non sono secondarie le simbologie e i significati allegorici. Il popolo giapponese è da sempre affezionato all’idea di fantastico e di idealistico, per questo associa spesso ad elementi concreti della natura immagini surreali, simboli appunto. Così puo capitare ad esempio ad una farfalla di non essere vista come un semplice lepidottero, ma come molto di più, collocandola in una posizione non popolare,ma quasi eterea.



In Giappone le farfalle sono viste come anime dei vivi e dei morti, considerate come simboli di gioia e longevità. Dopo essere state per molto tempo nelle loro crisalidi, escono trasformate in tutta la loro bellezza, per questo rappresentano anche le giovani donne e il loro nascente fascino. Se ci capitasse invece di vedere due farfalle che danzano nell’aria, l’una accanto all’altra, queste rappresenterebbero la felicità coniugale.

La farfalla è anche vista come cambiamento e rinascita, simbolo del temporaneo perché per la sua natura cambia quattro volte nel corso della sua esistenza, ma è anche vista come ciò che dura in eterno per il rinnovarsi di queste fasi.
A tale proposito è opportuno ricordare che spesso l’onirico e il simbolico è presente anche nell’arte giapponese. Per questo è doveroso consigliare la visita ad una mostra dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa, intitolata “Albero di Farfalle”. Con questo nome si denota anche la sua opera più importante che è una scultura in marmo accompagnata da 15 opere su carta.

La contraddizione è evidente nell’apparente senso di leggerezza e senso di equilibrio scolpendo la pesantezza del marmo. Spesso l’artista riproduce forme elementari volutamente, mostrando il desiderio di stupirsi guardando al di là delle semplici apparenze.
“La scultura significa dotare un albero o una pietra di una melodia che esiste originariamente in questi materiali, dare una melodia significa dare vita alla scultura”, così spiega la sua arte lo stesso Nagasawa.
“Albero di farfalle” è legato al ciclo delle culture anti-gravitazionali, quelle opere attraverso le quali l’artista cerca di rendere visibili le cose invisibili, cercando un contatto diretto con le cose e il loro sigificato interiore.
Così guardando altrove si può percepire un’essenza nuova, immaginando che da un albero si possano inebriare in vole mille farfalle, o che si possa simulare la leggerezza attraverso una roccia calcarea.

Parlando nello stesso linguaggio giapponese potrebbe essere la metafora del guardare da una diversa prospettiva fuori dall’immaginabile, oppure l’augurio per chi quando cade sa rialzarsi fiducioso di affrontare ogni circostanza senza timore, proprio come il volo spensierato e irregolare di una farfalla.


INFORMAZIONI:
ALBERO DI FARFALLE
C.SO VENEZIA 29, MILANO
DAL 20 NOVEMBRE AL 18 GENNAIO 2009

http://www.youtube.com/watch?v=ngYXjA_G9N8&NR=1&feature=fvwp

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