L’apparir del vero



di Vincenzo Jacovino


Non c’è alba di questo strano autunno che non si porti dietro faldoni di problemi di tutti i generi dai socio-economici a quelli etici e

ogni giorno in giri più alti
dall’orizzonte vaga il gelido vento
(L. Di Ruscio)

dei mille interrogativi che si affastellano nel corpo sociale del Paese. Fanno, oramai, quasi sempre più massa tanto da imporsi e premere con forza sulla collettività come sul singolo cittadino. E’ giunto, forse, il momento che il leopardiano “apparir del vero” possa concretizzarsi? Falsa aspettativa, purtroppo. Ciò che, in effetti si è concretizzato, è un diffuso disagio. Si sta propagando un confuso modo di guardare al senso complessivo dell’esistenza e, innanzi tutto, a quello della vita quotidiana nella gran parte dei suoi momenti.
Si impone una sosta. Si impone una ricerca di punti di riferimenti. Ma è, oggi, possibile? Pare che non sia possibile perché il vortice della corsa ha preso tutto e tutti. Si va troppo velocemente; fin troppo velocemente per fermarsi anche perché la sosta porta con sé paura, timore dell’abbandono. Si teme di trovarsi soli in pieno deserto. Ecco perché oggi fermarsi non è consentito. Tutto e tutti corrono e, quindi, bisogna correre anche se confusi, disorientati e con addosso, dall’intimo al vestito esteriore, il massimo del disagio nel massimo della tensione. Si, perché il disagio reca con sé tensione e l’ansiosa aspettativa di

…… quello che domani non avverrà. (L. Di Ruscio)

Guardare a cosa e a chi, se tutto è messo in discussione, se ogni autorità perde, giorno dopo giorno, prestigio e referenzialità, se

tutto tende a farci pagliacci dei desideri collettivi? (L. Di Ruscio)

Con la caduta del muro di Berlino anche le ideologie hanno terminato la loro funzione propedeutica e senza ideali, specie in politica, prevalgono gli interessi personali e senza principi valoriali ognuno si sente in diritto, senza alcun ritegno, di fare di tutto e di più come se fosse l’unico componente della società. E’ questo, purtroppo, il comportamento dei learders massimi, di governo e di opposizione, i quali operano, giorno dopo giorno, con l’intento d’impedire che il cittadino sforzi il cervello a ricercare la formula della personale identità caratteriale ora che la propria figura

……………si perde in tutte le figure, (L. Di Ruscio)

del caleidoscopico corpo sociale del Paese.

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