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Nel bellissimo racconto Il paese dei ciechi (The country of blind) H.G.Wells narra di un viaggiatore perdutosi su altissime montagne inesplorate che si trova in una valle isolata dal mondo, in cui tutti sono ciechi, da immemorabili generazioni. Quando il viaggiatore sperduto tenta di descrivere la sua realtà , viene considerato un pazzo che delira: gli succede insomma qualcosa di molto simile a ciò che accade in Flatlandi di Abbot (altro libro bello e intelligente) dove - in un mondo piatto a due sole dimensioni in cui possono solo esistere punti linee, cerchi, triangoli, rettangoli e altri poligoni – gli oggetti solidi come una sfera o un cubo sono incomprensibili, alieni e chi ne parla - per testimoniare e tentare di spiegare che esiste una terza dimensione - non potendo essere compreso è considerato un folle o un demente.
Nuñez, il viaggiatore perduto nel paese dei ciechi, visto l'insuccesso del tentativo di comunicazione e convincimento, stremato ed esasperato, penserà di sfruttare la propria superiorità apparentemente offerta dall'avere un senso in più; ma le cose non andranno affatto come lui spera e come anche noi potremmo immaginare. Vi lascio il finale alla lettura del racconto perché ne vale la pena.
La musica è un linguaggio che ha almeno una dimensione in più rispetto a quelle consuete dell'ascolto superficiale, facile ed edonistico: quella dell'ascolto intelligente, colto e riflessivo. Un punto su cui torno spesso (forse troppo, pardon) perché vedo, ascolto, capisco che è una dimensione che sta svanendo, complici i media dozzinali e la scuola che, per prima, troppo spesso ignora questa dimensione dell'arte del senso, dei sensi e dei suoni.
E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti col passare del tempo s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle di un bianco nauseante, e senza squame.”
Sentry (Sentinella), Frederic Brown, 1954
Alieno è brutto e alieno è ciò che non ci è famigliare: in un mondo dove il bello scompare, il poco che resta di bello appare brutto ai più.
Aprite orecchie e cervello e ascoltate le voci del mondo: il silenzio esiste solo nel mondo dei sordi.
aggiungo:
RispondiEliminaGli uccelli nati in gabbia pensano che volare sia una malattia
Alejandro Jodorowsky
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