Proprio in questi giorni il mio libro di cucina per adolescenti va in stampa e devo dire che sono abbastanza emozionata da tutte quelle ricette (vere o fantastiche) che abbandonano la forma di ricerca scolastica e diventano un piccolo libro, dal titolo "Operazione cucina. Pentole e parole", editore Felici, Pisa.
Con questo libro si inaugura anche una piccola collana editoriale "Parole in libertà nella scuola" da me diretta, che si pone come obiettivo quello di creare una cultura popolare e condivisa, proveniente dal vissuto familiare e personale, che possa costituire un momento di pausa e di riflessione in una società così fortemente mutevole.
Il filo conduttore della collana sarà l'utilizzo del linguaggio informale, l'unico in grado di coniugare la creatività individuale e il desiderio di entrare in comunicazione con gli altri e con le loro lingue.
"Operazione cucina" verrà presentato il 30 aprile, alle ore 11.30, alla Agrifiera annuale che si svolge nel Comune di San Giuliano Terme, alla presenza della classe 1 A dell'Istituto G. B. Niccolini, i cui alunni hanno raccolto e rielaborato decine di ricette di ogni tipo, sotto la supervisione della loro insegnante Anna De Rosa.Con questo libro si inaugura anche una piccola collana editoriale "Parole in libertà nella scuola" da me diretta, che si pone come obiettivo quello di creare una cultura popolare e condivisa, proveniente dal vissuto familiare e personale, che possa costituire un momento di pausa e di riflessione in una società così fortemente mutevole.
Il filo conduttore della collana sarà l'utilizzo del linguaggio informale, l'unico in grado di coniugare la creatività individuale e il desiderio di entrare in comunicazione con gli altri e con le loro lingue.
Un grazie di cuore a tutti!!
patrizia lùperi
Nella foto: Alice, 20 anni, studentessa universitaria e cuoca...
favorevole è stato sicuramente il bel sole che ha reso la mattina della presentazione del libro ancora più raggiante!
RispondiEliminabello vedere tutti i ragazzi così entusiasti!
direi che è stato un successo!!
La cucina è un modo per comunicare. Brava Patrizia!
RispondiEliminache bello il desiderio di entrare in comunicazione con gli altri e con le loro lingue!!
RispondiEliminachiarina
Patrizia, hai pensato a un possibile dizionario della cucina o comunque un glossario della cucina, vera o immaginaria?
RispondiEliminaIl glossario sarebbe come un ricco repertorio di forme linguistiche da usare per costruire ricette come fossero opere letterarie. Da gustare come si gusta un libro mentre lo si legge.
all'inizio non credevo fosse possibile creare un libro partendo da zero. ma la passione per la cucina in effetti nasce fin da piccoli e crescendo aiuta a relazionare se stessi con gli altri. se qualcuno ti chiede delle ricette per un ipotetico libro ti senti apprezzata, capisci che i tuoi esperimenti ai fornelli ti possono portare addirittura tr le pagine di un libro vero,con autori e editori!! è un emozione vedere il proprio nome accanto a ricette che conosci cosi bene. e una cosa che ho sempre sostenuto "pubblicizzando" tra amici e parenti il libro è che le ricette presenti sono reali,sono ricette che quando le fai ti danno un risultato perchè sono frutto delle esperienze altrui. non come in quei libretti patinati con foto originali che danno risultati scandalosi senza soddifazione alcuna. quindi garzie di cuore per aver creduto nelle mie ricette(tutte assolutamente ottime!tanto da averci messo la faccia ;) )
RispondiEliminaalice. la """"cuoca""""nella foto..
penso che aver fatto partecipare gli alunni alla realizzazione di questo libro sia stata un'esperienza positiva. rendere la scuola viva e un pò fuori dagli schemi credo che sia costruttivo. per di più rendere un libro di ricette scherzoso e con tante belle immagini colorate invoglia di più a cucinare. dato che io sono molto golosa credo che comprerò il libro e mi metterò ai fornelle a provare qualcuna di queste ricette..... complimenti bella iniziativa!!!!!!!!
RispondiEliminaHo letto il tuo libro di cucina e volevo aggiungere un'altra ricetta a quelle che ho letto. Si tratta di un antipasto e devo dire, almeno per quanto mi riguarda, c'è da leccarsi i baffi.
RispondiEliminaTRAMEZZINI TRICOLORE
. una confezione di pancarré o di pane per
tramezzini;
. stracchino;
. paté di olive;
. paté di pomodorini secchi.
Tagliare ogni fetta di pancarré in 4 quadrati; prendete un quadrato e spalmateci sopra un po' di paté di olive ed un po' di stracchino; su un altro quadrato spalmate un po' di paté di pomodorini secchi e, poi, unite insieme i due quadrati; continuate così fino a che non avrete finito il pane.
Questo metodo è il più pratico ed anche il meno laborioso altrimenti potete continuare in questo modo:
dopo aver unito i due quadrati di pancarré metteteli nel congelatore per qualche ora dopodiché scongelateli e adagiateli su una griglia a scaldare per qualche minuto girandoli di tanto in tanto.
BUON APPETITO!!!
Ambra
Sono sempre stata affascinata dal cibo e, ad essere sincera, mi è sempre piaciuto molto mangiare. Da alcuni anni però sono riuscita, per così dire, a sublimare questa mia passione per il cibo scoprendo l'amore per la cucina. Come è stato già detto cucinare è un modo per comunicare...e anch'io in effetti quanto presento un pranzetto ai miei amici o propongo a mia madre una nuova ricetta sento davvero di aver reso possibile che un frammento di me uscisse e prendesse forma reale e tangibile di dolce al cioccolato o piatto di pasta.
RispondiEliminaStudiando filosofia, spesso la mia natura mi porta ad essere molto astratta, razionale e incapace di qualsiasi senso pratico. Invece mentre impasto la farina o tagliuzzo verdure o pilucco un pezzetto di torta dal forno per sentire se è cotta, riscopro tutte le mie potenzialità pratiche. Sento l'impasto fra le dita, annuso gli odori, valuto se aggiungere altro sale o no: e un modo per riflettete meno e percepire di più.
Quello che mi appassiona maggiormente però è la presentazione del piatto: quello che mi piace infatti è decorare, ornare e ingentilire. Ho cura nel disporre regolarmente delle fragole su un dolce, così come nel posare una fogliolina di basilico sulla pasta.
Infine guardo il piatto pronto, colorato e fragrante: sento proprio di aver realizzato qualcosa, tanto che spesso mi dispiace veramente mettermi a tavola a mangiarlo!
Greta
L'arte del bel mangiare e l'arte di mangiare bene! E' forse possibile comunicare e rendere una vera competenza questa indiscutibile arte? Vivere a scuola costituisce un punto di vista privilegiato su vizi e virtù della classe mangiereccia italiana attraverso i propri figli che si accingono, con fare sbuffante oppure con l'acquolina in bocca, al banco del "self service", con il prudente personale delle malfidate imprese al desco delle vituperate mense scolastiche, pronte a riempire l'ammanco o a risanare il guasto!Ragazzi svogliati e gagliardi masticano a piene ganasce un pasto indifferente, alla barba dell'arte culinaria e dell'apprensione del pediatra nutrizionista che, con la pazienza e l' arrovelamento, pari alla madre che pensa che cosa possa gradire il figlio a pranzo, escludendo varie ripetenze, stila, per l'ente locale consenziente, la dieta settimanale! Le ragazze gareggiano sulla scarnificazione della fetta di carne, sul piatto riempito di geometrici rifiuti tagliati ad arte, proprio per sottolineare che, chi mangia meno e lascia il piatto sciatto, sicuramente avrà il premio per la migliore "silhouette"! Poi comincia il gioco: molliche di pane che si librano nell'aria viaggiando attraverso i tavoli; urla da stadio con la bocca piena di pasta( rigorosamente in bianco!)o di pane o di altro che, ruminando, non fa altro che crescere in bocca e, con un bel bicchiere d'acqua, il bolo diviene sempre più evidente, caratterizzato da un colorito sgradevole!Noi,docenti sorveglianti di una masnada liberata dai vincoli dell'orario scolastico, ci sprechiamo in richiami, riflessioni sulla qualità ( sempre scadente per la verità )della ricetta quotidiana propinataci e spesso convergiamo,se non in altro, nelle espressioni del volto, con il fare spregiudicato dei nostri ragazzi che, senza vincoli convenzionali,riflettono, a loro modo e a voce alta, su quanto il mondo scolastico, a partire proprio da un'arte basilare, come quella dell'alimentazione, che si trasforma in educazione e patrimonio di saperi e di legami tra diverse provenienze,risulti l'ultima preoccupazione della nostra grande famiglia italiana.Trascurando la tavola, si trascurano i vincoli fra le persone, si perde in armonia ed in identità .Allora W la tavola che riunisce, W la cucina che allieta e fa conoscere! Ciao. Elena
RispondiEliminaCiao Patrizia,
RispondiEliminaho recensito il libro:
http://alexandra3.splinder.com/post/23010061/in-the-kitchen
A presto
bellissimo commento!
RispondiEliminainventio, dispositio, elocutio...
mi sento stranamente a casa, una casa occidentale...
pulizia, ordine, bellezza e psicopatologia della vita quotidiana...
Bel libro! Ci sono anche le regole del bon ton...qualche volta vengono dimenticate. Sarebbe bello ricordarle e mangiare come si deve, non solo in modo sano ma anche elegante. A presto!
RispondiEliminaAdriano P.
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