Un bivio è quando….

Enza Di Lallo


Un bivio è quando hai di fronte due strade e la possibilità di scegliere quale percorrere…..ci sono volte in cui sbagli e poi torni indietro , e ci sono volte in cui non riesci a deciderti….e non torni mai.
Aspetti invano quella occasione che hai incrociato tempo prima ma quanto tempo ci vorrà prima di ritrovarla è impossibile saperlo.
Non lo so perché capita ma non siamo mai veramente in grado di capirlo mentre la viviamo, solo a distanza di tempo e con il dovuto spazio forse ritorneremo con la mente all’occasione perduta….
Quello che si è perduto poi è un qualcosa che decidiamo di ritenere più importante di quello che è stato effettivamente , solo perché non ce l’abbiamo più e il coraggio di guardarci indietro ci viene a mancare: è come voler lasciare una porta in mezzo, per stare al sicuro, ma con la paura di aprirla e di scoprire che l’altro non c’è…
Tante le malinconie che ancora non conosciamo, siamo del tutto impreparati dall‘arrivo di tante emozioni contrastanti, cercando di risolvere il dilemma ,di capire cosa fare…di quali cose da dimenticare…
Però poi arriva il dubbio e se c’è del veleno nei pensieri più normali non si può negare che il problema è quello di trovare la svolta da prendere.

In qualche modo e per qualche ragione il passato torna sempre. Per quanto ci sforziamo di accantonare i pensieri che hanno segnato le nostre vite è praticamente impossibile riuscire ad eliminarli completamente senza che questi , in qualche misura , ci condizionino le nostre situazioni future.
Quando una domanda rimane senza risposte, oppure quando evitiamo di risolvere un problema ignorandolo senza affrontarlo, finisce poi , col tempo, che la stessa domanda e l’identico problema busserà alla nostra porta e tornerà a proporsi alla nostra vita…..e,presto o tardi dovremmo affrontare la parte di noi stessi che ha cercato un rifugio altrove , e imparare a superare i nostri limiti, perché i fantasmi alla fine vanno affrontati. Di vincerli non v’è altro modo.

1 Commenti

  1. Antonio da Francavilla4 maggio 2010 alle ore 10:28

    Gentilissima Enza. Un recente mutamento nella mia vita, purtroppo, mi ha portato a cambiare anche le mie abitudini e, a differenza di prima,ora il mio ufficio come scherzosamente chiamo il computer, chiude anche oltre le ore venti. Davvero ben scritto il suo servizio. Un argomento che fa riflettere e che, in un certo senso, mi riguarda da vicino. Se mi fosse stato possibile scegliere, infatti, avrei evitato in tutti i modi di subire il cambiamento di cui più sopra le ho accennato. Non mi è stato possibile. Ho dovuto subirlo. Quei bivi cui lei accenna sono, forse, le occasioni perdute. Una decisione non presa al momento opportuno. Accade anche il contrario. Si prende la strada sbagliata. E non si può tornare indietro non perché il bivio non ci fosse, ma solo perché abbiamo imboccato la strada sbagliata. Non so se è il passato a ritornare. È il ricordo di quell’avvenimento che si presenta sempre alla nostra memoria. Quando si è colpiti da una tragedia non superabile, il tempo trascorso non riuscirà mai a lenire il dolore vissuto. Ascolto spesso alla radio la trasmissione del prof. Umberto Broccoli che parla di Seneca. È incredibile quanto le riflessioni di quest’uomo vissuto duemila anni or sono siano ancora attuali. A proposito del passato, mi sembra, egli affermava che la vita di coloro che dimenticano, o tentano di dimenticare, il passato non è per nulla lieto. Al contrario è travagliata. Mi sembra che concordi con lei.

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