Moda italiana e spagnola: ecco le nuove strategie e sinergie

di Valeria Del Forno




Locandina del "Forum sulla Moda italiana e spagnola: due realtà a confronto"
Foto: Chiara Di Salvo, 2010




Elio Fiorucci, dott. Alessandro Bastagli, On. Santanchè, avv. Fiammetta Capecchi e avv. Josè Maria Velero. Foto: Chiara Di Salvo, 2010

Arte, cultura e moda immersi nella splendida cornice di Palazzo Morando. Sono gli ingredienti dell’interessante convegno sulla moda italiana e spagnola a confronto, una preziosa riflessione per nuove strategie e sinergie tra le due nazioni. Tanti importanti ospiti e grande affluenza di pubblico che, tra un intervento e l’altro, hanno potuto ammirare le mostre del grande Bob Krieger e della giovane Chiara Di Salvo.

Una giornata intensa per i numerosi creativi e gli addetti del settore moda di Italia e Spagna che hanno gremito la sala Conferenze di Palazzo Morando l'8 giugno a Milano, attratti dagli interessanti e illustri ospiti convenuti per dissertare sul tema Moda spagnola e italiana a confronto”. Un tema attualissimo, alla luce delle nuove sinergie e strategie nate dopo l’accordo di collaborazione tra la Camera Nazionale della Moda italiana con la Asociación de Creadores de Moda de España.
Introdotti dal presidente
AGIIS (Associazione Giuristi Italo Ispanici, associazione organizzatrice dell’evento), l’Avvocato Fiammetta Capecchi, erano presenti gli stilisti Elio Fiorucci, Agatha Ruiz de la Prada, I Pinco Pallino, l’Onorevole Daniela Santanchè, la scrittrice e psicoterapeuta Maria Rita Parsi di Londone, il Presidente della Camera Nazionale della Moda italiana, Cav. Mario Boselli, il Presidente dell’Asociación de Creadores de Moda de España, Modesto Lomba, l’Assessore alla Cultura di Milano, Massimiliano Finazzer Flory, oltre ad esponenti del mondo accademico, politico e culturale delle due nazioni.

MODA: GIOCO, TRAVESTIMENTO, PROTESTA, RIVOLUZIONE, RISVEGLIO, COMUNICAZIONE.
La prima parte del Forum, svoltasi durante la mattinata, è stata dedicata al confronto tra il modello di business della moda italiana e quello della moda spagnola. Per iniziare tanti spunti di riflessione di natura etica e sociologica, come quelli emersi durante l’intervento di
Maria Rita Parsi che ha subito posto l’interrogativo: “Che cosa intende dire una persona con un abito e lo stile?” Per secoli la società ci ha fatto credere che la moda fosse un fenomeno futile, mentre rappresenta lo specchio dell’identità e della personalità. Secondo la Parsi un individuo, infatti, non può essere scisso dal contesto in cui vive e cerca, attraverso il vestiario, di provocare un’emozione o una reazione, nel proprio interlocutore. Sentimenti di approvazione o di contrasto, da parte del gruppo di appartenenza, trasformano il vestiario in un biglietto da visita per la persona che lo indossa.
Consigli ai creativi per il futuro? La Parsi paragona la creatività alla fotosintesi clorofilliana ed esorta così i creativi presenti al forum:
“Sotto l’azione ispiratrice della bellezza le idee possono restituire ossigeno. Voi potete far respirare le nuove generazioni”. Come la Parsi anche Imelde e Stefano Cavalleri (I Pinco Pallino), hanno posto l’accento sull’aspetto della bellezza quale valore che conduce al cuore e che, in quanto tale, garantisce la creazione di abiti che regalano emozioni.

LA MODA
INFANTILE
: UN SETTORE CON GRANDI NUMERI.
I Pinco Pallino, brand italiano di riferimento nel panorama internazionale della moda per bambini, sono intervenuti per testimoniare come la linea bimbo rappresenti un settore di punta nella moda italiana, fondamentale per l’economia del paese. E’stato anche un momento importante per esporre i contenuti dell’esperienza che li vede impegnati da anni sul piano sociale in attività quali la promozione dell’Osservatorio “I Pinco Pallino su Minori e Media ”, il cui scopo è suscitare la discussione sul rapporto tra bambini e pubblicità, e la collaborazione con il Cambodian Children’s Fund di Scott Neeson per la costruzione della seconda scuola-rifugio per i bambini della discarica di Phnom Penh in Cambogia.


Anche la moda infantile riveste la stessa importanza in Spagna, in rappresentanza della quale è intervenuta Agata Ruiz de la Prada, la stilista iberica nota per le creazioni dai colori accesi con fantasie giocate sulle forme di cuori, lune, stelle e soli. Nel dettaglio, i dati sulla buona salute della moda infantile e della puericultura spagnola sono stati presentati da Vincente Mompò Buchon, presidente di ASEPRI, Associazione Spagnola di Produttori di Articoli per l’Infanzia. ASEPRI, che comprende importanti aziende nel settore della moda infantile e della puericultura spagnola con 184 marchi associati e più di 300 marchi aderenti, ha chiuso l’attività del 2009 con un volume di fatturazione superiore ai 989 milioni di euro, rispetto ai circa 930 milioni di euro dello scorso 2008. Un eccellente periodo di crescita, nonostante la crisi economica, grazie alla scommessa fatta dal settore che risiede nell’internazionalizzazione, nella sicurezza, nel design, nella qualità nel servizio unito all’attenzione verso le nuove tecnologie e il rispetto dell’ambiente. Così le imprese che fanno parte di ASEPRI si vanno a consolidare come punto di riferimento nel settore a livello internazionale, leader nel mercato europeo e vanno ad instaurarsi poco a poco in altri mercati, come ad esempio quello nord americano.
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LA SITUAZIONE
ECONOMICA
DEL SETTORE
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Il Cavaliere del Lavoro
Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda, ha riassunto bene la situazione economica del settore nel suo intervento. In tempi di crisi, la situazione che sta vivendo la moda, come macro settore, è effettivamente negativa, ma meno di altri comparti dell’economia. All’interno del sistema vi sono grandi differenze soprattutto tra il tessile a monte (in particolare per i filati ove si manifesta la maggior sofferenza per passare ai tessuti e alla nobilitazione) ed il prodotto finito a valle (abiti ed accessori) che soffre in misura minore. Vi sono poi differenze fra le piccole e medie aziende più colpite anche dalla stretta creditizia e quelle medio grandi e grandi gruppi che hanno maggiori possibilità di manovra. Traducendo in numeri: il calo di fatturato del 15% che il settore moda ha subito nel 2009 (calo che non ha precedenti negli ultimi vent’anni) entro l’anno sarà coperto solo in parte da un recupero del 6,5, come prevede la Camera. La ripresa c’è, ma è molto lenta e, come sostiene Borselli, la battaglia è tutta da giocare. Nel frattempo, si sono create nuove strategie di alleanze internazionali come l’importante accordo di collaborazione sottoscritto dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, il 3 marzo 2009, con la Asociación de Creadores de Moda de España, presieduta da Modesto Lomba, dopo quello avvenuto con la Francia nel 2000. Le due associazioni hanno ritenuto importante siglare una collaborazione per lo sviluppo di un settore così strategico per i due Paesi, di grande tradizione culturale e artistica, tanto più in questo momento di grave difficoltà generale.
L'accordo si articola su sei punti importanti tra i quali l'armonizzazione dei calendari delle manifestazioni di moda, l'adozione delle norme sull’obbligatorietà del marchio di origine per tutte le provenienze extra CEE, la lotta alla contraffazione per la difesa della proprietà intellettuale ed industriale e la lotta contro modelli estetici in grado di condizionare negativamente persone a rischio anoressia.

COME PUO’ IL GOVERNO FORNIRE UN AIUTO CONCRETO AL SETTORE MODA?

L’Onorevole Daniela Santanchè, nel corso del suo intervento, ha spiegato che, da quest'anno, le imprese del settore potranno beneficiare di una specifica misura di sostegno: sono in arrivo 70 milioni di euro per sostenere l’innovazione nel settore tessile-abbigliamento. L'agevolazione, infatti, consiste nell’esclusione dall'imposizione sul reddito d'impresa delle spese sostenute nel 2010 nelle attività di ricerca e di sviluppo finalizzate alla realizzazione dei campionari. Il limite complessivo delle risorse disponibili è pari a 70 milioni di euro. L’Agenzia delle Entrate fornisce un vademecum per usufruire dell’agevolazione fiscale prevista dal decreto incentivi varato di recente. In particolare si forniscono indicazioni su come accedere alla detassazione dal reddito d’impresa degli investimenti effettuati nel 2010, individuando chi può usufruire del beneficio, per quali costi, con quali modalità di calcolo e di presentazione della richiesta.

LE DINAMICHE DELLA “FAST FASHION”, CON LA CASE HISTORY DI MANGO, ZARA E OVIESSE.
Intanto la moda spagnola e italiana pensano a (ri)conquistare il mercato con "nuove idee e creatività". Bisogna saper leggere il mercato e, ad oggi, questo ci dice che il consumatore fa sempre più la parte dell’"innovatore", del
"trend setter", che è "shopaholic" e segue le mode e i loro continui cambiamenti. Ed è per seguire questo tipo di consumatore che il modello gestionale si è evoluto verso la “fast fashion”, una nuova interpretazione della moda caratterizzata da rinnovo costante, capi nei trend più attuali a prezzi piccoli. Sì allora alle catene “fast fashion” come Zara e Mango, fenomeno spagnolo consolidato in Italia; e OVS, leader nella “fast fashion” italiana che, per di più, collabora con nomi del calibro di Elio Fiorucci, che ha disegnato in esclusiva la linea Baby Angel.
La fast fashion punta su giovani stilisti in grado di recepire le tendenze del mercato e proporre a getto continuo nuovi modelli. S
enza dover mostrare i loro campionari a nessuno, producono un capo e lo mostrano al pubblico. Cosa impensabile per la moda “tradizionale”, dove dalla selezione delle tendenze e delle materie prime fino alla vendita nel negozio passano tradizionalmente 24 mesi: un’evidente sproporzione tra il numero di mesi che servono per prepararsi, rispetto al tempo nel quale tutto il lavoro arriva alla prova dei fatti del mercato.
Le aziende che utilizzano il modello fast fashion impiegano poche settimane, hanno rivoluzionato il mercato ed hanno successo. Sono imprese che meglio di altre hanno compreso la natura ibrida del prodotto che è oggetto del loro business.

LA MODA E'
PER TUTTI.
Questo fenomeno fa parte di un processo di trasformazione di tutto il settore moda. Secondo Elio Fiorucci, la
gente è sempre meno schiava della moda e ormai è capace di comprare ciò che le piace e ciò che trova bello senza farsi condizionare. È l’affermazione del gusto, ma anche un vantaggio per il portafoglio, al quale la dipendenza dai grandi e costosi marchi tout court, a prescindere dal prodotto, nuoce gravemente. La ricetta per avere successo con una collezione? Secondo Fiorucci, è necessario trasmettere valori tradizionali uniti al buon gusto.

LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE, LEGGE SUL MADE IN ITALY.
Nella seconda parte del forum, svoltasi nel pomeriggio, imprenditori, stilisti, giuristi, esperti sono intervenuti con l’obiettivo comune di fare il punto su
rilievi giuridici e di marketing del settore moda: tra gli altri, formare nuove figure professionali nel settore, difendere il prodotto da tutto ciò che è di provenienza extra UE, lottare contro la contraffazione per la difesa della proprietà intellettuale ed industriale. In conclusione, l'Avvocato Fiammetta Capecchi è intervenuta sulla legge n. 55 dell'8 aprile 2010, la legge sul “made in”, utilizzata come spunto di riflessione anche a livello europeo. L'etichetta made in Italy, in base alla nuova legge, è consentita «esclusivamente per prodotti finiti per i quali le fasi di lavorazione hanno avuto luogo prevalentemente nel territorio nazionale e, in particolare, se almeno due delle fasi di lavorazione per ciascun settore sono state eseguite nel territorio medesimo e se per le rimanenti fasi è verificabile la tracciabilità». Le nuove disposizioni saranno in vigore dal 1° ottobre 2010, previa notifica dell’UE per il necessario esame di compatibilità.


NELLA SALA ESPOSITIVA: LA MOSTRA DEL GRANDE BOB KRIEGER E DELLA GIOVANE CHIARA DI SALVO.
Alla manifestazione hanno fatto da cornice l'
esposizione di opere d’arte del grande Bob Krieger e la mostra della giovane pittrice Chiara Di Salvo sul mito della Spagna e di Garcia Lorca. Un modo per celebrare uno dei più grandi fotografi italiani viventi, e tra i più celebri fotografi di moda, e per dare spazio alla giovane artista di talento.

Bob Krieger, fotografo di fama, considerato uno dei più grandi ritrattisti internazionali, ha presentato in
anteprima alcune opere che faranno parte delle due importantissime mostre che lo vedranno protagonista: la prima in programma a Londra, nel settembre 2010 alla Imago Art Gallery in Bond Street; la seconda a Milano a Palazzo Reale nel 2011.
KRGR è la sigla che contrassegna questi nuovi lavori, testimoni del suo nuovo momento creativo: una ricerca artistica personale sul nudo e sui ritratti in bianco e nero, in un gioco di contaminazione tra pittura e fotografia.
Una vera e propria chicca per celebrare questa giornata sulla moda, settore al quale Krieger ha dato un fondamentale apporto. I suoi servizi fotografici sulle testate più importanti del fashion system (Harper's Bazar, Vogue) ci hanno raccontato un pezzo di storia del prêt-à-porter, insieme alle campagne firmate per Valentino, Krizia, Versace e Armani.

Krieger è stato padrino d’eccezione della mostra di pittura della giovane Chiara Di Salvo.

Il titolo è emblematico: “La Spagna e la Terra”; la Spagna, da sempre simbolo di passione ed energia, e la Terra, come ispirazione emotiva e prodotto finale. L’arte della Di Salvo, come il critico Giuseppe Siano ha intuito, è ispirata dallo “spirito materico” del Naturalismo integrale di Pierre Rostany coniugato col minimalismo di Richard Wolheim. Nelle opere che rendono imaggio a Lorca, l’artista traduce le parole delle poesie, i sentimenti, le emozioni. Non si tratta, però, di una rappresentazione poetica della natura ma di una visione intimistica, di un vissuto emozionale, un'energia che diventa concettuale e pervade i colori, siano essi acrilici, tempere, smalti o acquerelli che si mischiano con la terra-materia del vulcano, le lamine d’oro, il rame, producendo un racconto che smuove l’interiore, rende instabili e precarie le incertezze della struttura materia che solo un osservatore nelle sue scelte può stabilire e riportare.
La critica le attribuisce il merito di aver raggiunto lo stesso obiettivo di Yves Klein che voleva creare Zone di Sensibilità Pittorica Immateriale, quando invece di rappresentare oggetti in modo soggettivo, o artistico, Klein voleva che fossero rappresentati dall’immagine della loro assenza. E la Di Salvo non ha fatto altro che raccontare di forze e di energie cosmiche, che inglobano in questo spazio-tempo pure la sua struttura biologica vivente, costituita anch’essa di energia-informazione.

Sentiremo presto parlare di lei. Nel frattempo, Vi invitiamo a visitare le opere dell'artista sul sito http://www.chiaradisalvo.com e l’album fotografico dell’evento sulla fan page dell’artista http://www.facebook.com/album.php?aid=16763&id=125161847513634

Si ringraziano l’Avvocato Fiammetta Capecchi e la Dott.ssa Giulia Brunello per la collaborazione e l’invito.


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