A Seregno un esempio di valorizzazione territoriale: il quartiere del Fuin tra progresso e tradizioni

Cappella della Madonna della Campagna, quartiere Fuin.
Fotocredit: Chiara Di Salvo


di Chiara Di Salvo

È conosciuta come la “Festa della Madonna della Campagna” e ha raggiunto il traguardo delle venti edizioni nel settembre 2009.
Patrocinata dalla regione Lombardia, dalla nuova provincia di Monza e Brianza e dal Comune di Seregno, la festa propone sfiziose serate gastronomiche di cucina tipica brianzola ed un completo programma di iniziative socio-culturali.
Ma cosa si festeggia a Seregno la prima metà di settembre?
La storia di questa festa affonda le radici nel secolo precedente, esattamente negli anni '20 del '900 quando Giuseppe Giussani detto “il Fuin” (la faina), comprò un pezzo di terra alla periferia di Seregno. Successivamente, la figlia aprì una piccola osteria che dava da mangiare ai contadini e ai poveri lavoratori della zona e, mano a mano che la zona si urbanizzava, le famiglie che andarono lì ad abitare vollero edificare una piccola cappella dedicata alla “Madonna della Campagna”, in onore e come voto di protezione alla fertile campagna di quella zona.
Nel 1954 venne dunque eretta la cappelletta dedicata alla Madonna, costruita mattone su mattone dai devoti della zona del Fuin con l'aiuto dei figlioli che oggi ci raccontano questa loro vecchia storia. Feste in relazione ai raccolti o al calendario ambrosiano scandirono gli anni fino a che, intorno agli anni '70, la cappelletta venne chiusa e con essa vennero chiuse e sospese tutte le attività a lei correlate quali cene, sagre, feste rionali e riti cattolici come la preghiera del rosario e il culto della Madonna della Campagna.
Fino al 1990 il quartiere rimase chiuso ad ogni attività fino a che, per volontà del nipote del “Fuin” Carlo Proserpio, con grande sforzo la cappella è tornata ad essere aperta al pubblico e alla celebrazione del rito.
Ma non solo. Dalla sua riapertura l'Associazione Madonna della Campagna, ha ripristinato il ruolo d'aggregazione sociale del territorio, proprio come accadeva un tempo e proprio attraverso l'utilizzo delle tradizioni locali. Si racconta che negli anni abbia fatto persino delle grazie.
Gli eventi, diventati sempre più conosciuti e di richiamo, si susseguono da gennaio a dicembre attraverso la “Festa della Giubbiana”; la “Festa di Sant'Antonio”; il rito del Rosaio di Maggio; la “Festa della birra” a giugno, con la devoluzione dell'intero ricavato in beneficenza; segue l'autunno con la “Festa della Madonna”, la “Festa delle Castagne” per il ponte dei morti e il Santo Natale con benedizioni, giochi e doni per i più piccini.
Oggi, dunque, questa realtà seregnese, nata per volontà del Fuin e di un piccolo gruppo di famiglie che si aiutava nel lavoro dei campi e nei periodi di maggior bisogno, è una zona importante di Seregno, una piccola “città nella città”, che produce e ripropone, nelle sue feste, uno stile di vita più lento, più tradizionale ed immerso in una realtà che, purtroppo, oggi non esiste più.
Infatti Seregno, per crescere e progredire, ha mangiato molti spazi di terra, di boschi e di campi coltivati che solo fino a 20 anni fa contribuivano a far chiamare la zona “la verde Brianza”.
Consapevoli della necessità del progresso ma anche dell'importanza dei valori, l'Associazione Madonna della Campagna tenta di non far morire ciò che per quasi un secolo li ha fatti vivere.


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