di Beatrice Pozzi
Il clamore, come spesso succede in questi casi, è tutto mediatico - e da una parte, tanto meglio per questi ragazzi, che stanno ottenendo tanta pubblicità a livello addirittura nazionale.
Il fatto è questo: oggi 30 settembre 2010, a Bologna, è stata presentata al pubblico Boga Basket, la prima squadra di basket italiana composta da uomini gay (ovviamente aperta anche, se se ne presenteranno, a uomini etero: è una squadra, non un ghetto). In realtà la formazione è nata all'inizio della stagione scorsa nel contesto della Polisportiva Boga, già attiva da anni con Boga Volley, e da allora ad oggi ha conquistato la medaglia di bronzo alla Dussel Cup di Dusseldorf e in estate ha partecipato ai GayGames 2010 di Colonia; solo adesso che si accendono ufficialmente i riflettori, che si scopre una partnership con i 15 volte campioni italiani della Virtus Bologna fortemente voluta dal suo patron Claudio Sabatini e che all’inaugurazione della stagione c’è Alessandro Cecchi Paone come testimonial, però, inizia a ‘fare notizia’.
Notizia... perchè? Sono da incorniciare le parole del messaggio fatto avere ai giocatori dal presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Dino Meneghin, uno che ha fatto la storia del basket del nostro Paese: “In un Paese normale una squadra di giocatori gay non dovrebbe neanche fare notizia.”
E d’altra parte le realtà a prevalente orientamento LGBT, per chi solo vuole aprire gli occhi, non sono una novità nel panorama sportivo della penisola: alcune di loro hanno una storia decennale. Ci sono gruppi di sciatori, nuotatori, ciclisti, motociclisti, tennisti. E pugili, pallavolisti, calciatori, alcuni dei quali riuniti in associazioni come Gay Sport Italia e coordinati dall'Area Sport di Arcigay. All'inizio erano solo a Milano e Roma, poi ne sono nati a Brescia, Torino, Firenze, e ora anche a Modena e Padova - oltre, naturalmente, a Bologna. Iniziative in via di forte sviluppo, poli di aggregazione positivamente alternativi al clubbing notturno, e, come ha sottolineato Cecchi Paone in conferenza stampa, luoghi dove si può vivere liberamente sia sul campo che negli spogliatoi, cosa che, si sa, spesso non succede nelle formazioni ‘miste’, in particolare quelle dedicate al gioco del calcio di alto livello dove l'ipocrisia e il 'velamento' tendono a regnare sovrani.
Anche il Boga Basket, formato da uomini tra i 25 e i 40 provenienti da diverse parti dell'Italia settentrionale, è stato fondato proprio con questo spirito. E naturalmente anche per partecipare alle competizioni ‘di categoria’ che vengono spesso organizzate oltre i confini italiani (oltre alla Dussel Cup e ai GayGames, per restare in Europa, ci sono ad esempio Entre2Basket, giunta alla ventesima edizione a Parigi, e gli EuroGames), di cui non si avevano tracce tra le pagine della stampa sportiva nostrana. Finora. Adesso le cose stanno cambiando, il prossimo giugno a Bologna verrà organizzata la prima edizione di un torneo internazionale di basket LGBT, alla quale dovrebbe partecipare una decina di squadre selezionate in ambito europeo e, forse, dagli Stati Uniti. Nel frattempo il Boga, come tutte le altre formazioni LGBT sulle quali non sono mai stati puntati fari ma che si ripresentano puntuali ad ogni avvio di stagione, riprende ad allenarsi - con una nuova maglia bianca su cui campeggia una storica “V” nera, e la speranza di potersi iscrivere ai regolari campionati FIP.
Il clamore, come spesso succede in questi casi, è tutto mediatico - e da una parte, tanto meglio per questi ragazzi, che stanno ottenendo tanta pubblicità a livello addirittura nazionale.
Il fatto è questo: oggi 30 settembre 2010, a Bologna, è stata presentata al pubblico Boga Basket, la prima squadra di basket italiana composta da uomini gay (ovviamente aperta anche, se se ne presenteranno, a uomini etero: è una squadra, non un ghetto). In realtà la formazione è nata all'inizio della stagione scorsa nel contesto della Polisportiva Boga, già attiva da anni con Boga Volley, e da allora ad oggi ha conquistato la medaglia di bronzo alla Dussel Cup di Dusseldorf e in estate ha partecipato ai GayGames 2010 di Colonia; solo adesso che si accendono ufficialmente i riflettori, che si scopre una partnership con i 15 volte campioni italiani della Virtus Bologna fortemente voluta dal suo patron Claudio Sabatini e che all’inaugurazione della stagione c’è Alessandro Cecchi Paone come testimonial, però, inizia a ‘fare notizia’.
Notizia... perchè? Sono da incorniciare le parole del messaggio fatto avere ai giocatori dal presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Dino Meneghin, uno che ha fatto la storia del basket del nostro Paese: “In un Paese normale una squadra di giocatori gay non dovrebbe neanche fare notizia.”
E d’altra parte le realtà a prevalente orientamento LGBT, per chi solo vuole aprire gli occhi, non sono una novità nel panorama sportivo della penisola: alcune di loro hanno una storia decennale. Ci sono gruppi di sciatori, nuotatori, ciclisti, motociclisti, tennisti. E pugili, pallavolisti, calciatori, alcuni dei quali riuniti in associazioni come Gay Sport Italia e coordinati dall'Area Sport di Arcigay. All'inizio erano solo a Milano e Roma, poi ne sono nati a Brescia, Torino, Firenze, e ora anche a Modena e Padova - oltre, naturalmente, a Bologna. Iniziative in via di forte sviluppo, poli di aggregazione positivamente alternativi al clubbing notturno, e, come ha sottolineato Cecchi Paone in conferenza stampa, luoghi dove si può vivere liberamente sia sul campo che negli spogliatoi, cosa che, si sa, spesso non succede nelle formazioni ‘miste’, in particolare quelle dedicate al gioco del calcio di alto livello dove l'ipocrisia e il 'velamento' tendono a regnare sovrani.
Anche il Boga Basket, formato da uomini tra i 25 e i 40 provenienti da diverse parti dell'Italia settentrionale, è stato fondato proprio con questo spirito. E naturalmente anche per partecipare alle competizioni ‘di categoria’ che vengono spesso organizzate oltre i confini italiani (oltre alla Dussel Cup e ai GayGames, per restare in Europa, ci sono ad esempio Entre2Basket, giunta alla ventesima edizione a Parigi, e gli EuroGames), di cui non si avevano tracce tra le pagine della stampa sportiva nostrana. Finora. Adesso le cose stanno cambiando, il prossimo giugno a Bologna verrà organizzata la prima edizione di un torneo internazionale di basket LGBT, alla quale dovrebbe partecipare una decina di squadre selezionate in ambito europeo e, forse, dagli Stati Uniti. Nel frattempo il Boga, come tutte le altre formazioni LGBT sulle quali non sono mai stati puntati fari ma che si ripresentano puntuali ad ogni avvio di stagione, riprende ad allenarsi - con una nuova maglia bianca su cui campeggia una storica “V” nera, e la speranza di potersi iscrivere ai regolari campionati FIP.
إرسال تعليق