Qual è il perimetro esistenziale ideale?


di Vincenzo Jacovino

Qual è il perimetro esistenziale che avvolge ciascun essere nel corso della propria esistenza? Quali sono i limiti, non so quanto consapevoli, della personale narrazione non solo quotidiana, ma di quella che si proietta nel futuro, nel divenire? Di certo, comunque, i primi perimetri sono, di volta in volta, le voci e i suoni dell’ambiente circostante, poi nello srotolarsi del tempo, il perimetro si espande tingendosi dei colori sempre più variegati ove, spesso, primeggia l’inquietudine. Per alcuni questi colori sono verità tentate, quanto non melanconie, ma mai purtroppo certezza assoluta.
L’inquietudine, che ha residenza stabile nel cuore come nella mente, rende sovente di mutevole bellezza il territorio perimetrale tanto da sognare di
volare sopra i treni speciali in corsa e sfiorarli con
le ciglia,
volare sopra le distese di grano bagnate dall’oro
della luce,
volare sopra i bisogni primari

Purtroppo, però, l’inquietudine reca con sé insicurezza, senso di inadeguatezza, spaesamento e il viaggio esistenziale diventa un “percorso inquieto e disordinato” quale fu, probabilmente, quello di Sergio Endrigo.
Barbara Amodio: “Nel mio perimetro di sole”, edizioni Le Nuvole interpreta e racconta con intensa empatia, attraverso “canzoni ritrovate … parole cadenti … ( ) note illimitate” il vagare “disordinato e cosciente nel recinto dell’anima” di un grande della musica italiana: Sergio Endrigo. E’ come se l’autrice, (poetessa e autrice di teatro) ripulendo da ogni possibile scoria che il tempo potrebbe depositare sul candido stupore cantato da quest’artista, voglia rammemorarci che nel percorso esistenziale di ciascuno di noi incidono e permangono le immagini, i colori e i suoni dell’ambiente. Sono le loro modulazioni e la ripetitività di alcuni eventi vissuti e rivissuti, a volte, senza nemmeno accorgerci a espandere o restringere il personale perimetro.
In compenso, la Barbara Amodio riesce a impregnare le pagine ma, soprattutto, la scena di un forte pathos e di un intenso e intimo lirismo. I quadri: Anomalia, Convulsione, Illusione, Contagio continuo, Senza forma, Indagine, Urlo, Alibi, E tu non c’eri, Perimetro di sole, Ossessione sono il perimetro ideale che avvolge lo spettacolo e la narrazione.
La richiesta è legittima: qual è il perimetro esistenziale di Barbara Amodio?
Credo che sia ben chiaro leggendo la dedica. E’ ben evidente quale sia il perimetro esistenziale dell’autrice.
A mio marito Gianni Afola
che con la sua furiosa tenacia
rende possibili e tangibili
i miei arditi e labirintici sogni
- sottovuoto –
e che diventano PAROLA
e che diventano TEATRO.


A mio figlio Gianmaria
timone e àncora
del mio sonno mancato
che con il suo fagocitante
vivere e pensare,

asciuga,
dirige,
controlla,
risolve,


le mie affannose
ispirazioni sospese.

E, quindi, il teatro:

… che consolazione e che condanna.

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