Sono venuto a sapere che La Bancarella Editrice di Piombino ha pubblicato una nuova edizione Sinforiano gatto vegetariano di Aldo Zelli grazie a una mail che mi invita alla presentazione del libro. Una bella dimostrazione di stile e di correttezza culturale, non c’è che dire, ma d’altra parte non posso attendermi di meglio da una città come Piombino.
Sono soltanto il biografo di Aldo Zelli, ho scritto Per conoscere Aldo Zelli (http://www.ilfoglioletterario.it/Catalogo_Saggi_Zelli.htm), ho letto tutta la sua Opera, edita e inedita. Credo di essere l’unica persona in grado di illustrare l’intera Opera di un maestro della narrativa per ragazzi. La Bancarella Editrice, invece, mi invita ad assistere a una presentazione moderata da un giornalista, condotta da un assessore alla cultura e da altre persone che non possiedono alcuna preparazione sulla materia. Forse non hanno letto neppure il libro che presentano, di sicuro non hanno letto il mio testo su Aldo Zelli. Piombino produce questi frutti e io sono ben contento di essere altro dalla cultura locale, di assaporare come boccate di ossigeno le uscite fuori porta, di partire speso per altri lidi che non siano questa cloaca a cielo aperto maleodorante di spolverino e di grettezza.
La risposta come direttore editoriale delle Edizioni Il Foglio è stata quella di mettere subito fuori catalogo i libri da noi editi - a nostre spese! - di Aldo Zelli (La bertuccia malandrina, Kaslan, Putifarre e Serafino). Non per il Maestro, che merita grande rispetto, ma per il contorno vociante che merita tutta la nostra indifferenza. Adesso siete liberi di spartirvi i resti…
Ma veniamo al libro, che è un piccolo gioiello. Non importa chi l’ha pubblicato. Se volete fare un regalo intelligente ai vostri figli compratelo, perché diverte e insegna.
La prima edizione di Sinforiano gatto vegetariano risale al 1973 per i tipi delle Edizioni L’Ariete di Milano ed è assolutamente introvabile.
Il libro fu ben accolto nelle scuole e dai giovani lettori in genere e vinse il Premio Letterario Autori per l’Europa nel 1979 a Roma. Proprio per questo ha avuto una seconda edizione nel 1991 con Traccedizioni di Piombino. Aldo Zelli introduceva così la nuova edizione: “Pubblicato per la prima volta molti anni fa da una piccola Casa editrice milanese questo libro ebbe un immediato successo, specialmente nella zona di Piombino. Il che è ovvio se si considera che il gatto Sinforiano, involontario eroe di tante avventure, è in un certo senso legato a questa città . Esaurita la prima edizione, quando si doveva procedere alla ristampa del libro, la Casa Editrice chiuse i battenti e il povero Sinforiano non ebbe la sua seconda edizione. Poiché il libro veniva richiesto in continuazione mi rivolsi a vari Editori, compresi quelli che pubblicano i miei lavori per ragazzi, ma ne ebbi risposte pressoché identiche: “Non stampiamo libri comunque già editi”. Ora, a distanza di tanti anni, visto che il buon gatto vegetariano non è stato dimenticato e viene tuttora richiesto, mi sono deciso a farlo ristampare nella stessa città dove Sinforiano ha ancora tanti amici. Ho ripreso in mano il testo, l’ho leggermente ridotto e snellito senza tuttavia snaturarne il contenuto; l’Editore si è incaricato di farlo illustrare da un giovane e valente disegnatore (Agostino Carpo, mentre la prima edizione era arricchita da disegni in rosso realizzati da alunne della quarta elementare - nda). Ecco quindi che rinnovato e, oso dire, ringiovanito, il buon Sinforiano torna a narrarci le sue strabilianti avventure…”
Leggendo Sinforiano gatto vegetariano si ha l’impressione di fare un viaggio attorno alla terra. Seguiamo questo simpatico gatto grigio dal pelo lungo e morbido per paesi lontani, tra genti sconosciute e animali parlanti organizzati in società e famiglie. Sinforiano è un gatto molto particolare. Lui non apprezza né topi, né pesci, né carne di alcun tipo. È vegetariano, mangia solo frutta, verdura e latte. Questo perché quando era piccolo aveva un amico agnellino e passava con lui molte ore, così mamma pecora gli ha insegnato a brucare l’erbetta fresca del prato. Sinforiano è nato in Tripolitania ed è un simpatico pigrone che ama ricordare le lunghe sieste che faceva in Africa all’ombra dei fichi d’india e i sonni ai piedi d’un limone. È il gatto più pacifico del mondo e non ha mai dato la caccia a topi o lucertole. Quando, per un caso del destino, si trova smarrito sopra una nave è in gran difficoltà perché per mantenere il suo posto a bordo un gatto deve essere predatore di topi. Lui inizia il viaggio e diventa amico dei topi che fanno disperare il cuoco e il cambusiere. La nave attraversa l’equatore, tocca porti lontani, naviga per mari e oceani. Sinforiano finisce persino in Australia in mezzo ai canguri e qui apprende il loro modo di vivere e ama rifugiarsi, come un cucciolo, nel morbido e tiepido marsupio di mamma cangura.
Sinforiano gatto vegetariano è un libro che diverte e insegna, dai notevoli contenuti morali che non appesantiscono il testo e non fanno perdere il gusto di leggere la storia. Primo tra tutti il monito alla tolleranza e la condanna del razzismo. Il gatto amico dei topi è l’autore bambino grande amico dei piccoli arabi, privo di pregiudizi su chi è diverso da lui. Sinforiano è lo strumento che Zelli utilizza per scrivere la propria biografia, infarcendola di gustose e comiche avventure.
Citerei due parti di notevole spessore poetico.
Prima di tutto leggiamo una bella descrizione della primavera di Zavia, ricordo dei bei giorni passati in Libia.
La calma era tornata nella vasta e accogliente casa dei miei padroni; in giardino, la primavera era gloriosa. La siepe di fico d’India aveva decine di foglioline novelle d’un bel verde trasparente e lucido. La pale giovani gonfie di linfa, che si innestavano a raggiera su quelle più vecchie, erano corona di fiori, colori di sole o di frutti che cominciavano a rosseggiare. Il vecchio tamerice era tutto un fremito di vita per i cento nidi che sosteneva. La siepe di roselline rampicanti, a metà giardino, era gremita di piccole rose giallo pallido che s’accendevano a tratti in riflessi aranciati e spandevano intorno un soave profumo. Sul davanti i garofani svettavano orgogliosi, l’arbusto di gaggia era fiorito e le sue palline gialle gareggiavano in bellezza con quelle simili che ricadevano a ciuffi dalle acacie australiane. In fondo, grandi ciuffi di margherite accendevano di bagliori la siepe di rosmarino che, addossata alla rete metallica, delimitava il giardino.
Proseguiamo con Piombino, industriosa cittadina di mare della riviera tirrenica (e al tempo in cui l’autore narra la storia lo era davvero), dove il gatto Sinforiano si trova ad abitare dopo aver abbandonato Zavia.
Il capitolo più bello è I gatti del porticciolo, dove l’autore si sbizzarrisce a descrivere scene di pesca e spartizione di pesci tra gatti e gabbiani in attesa delle paranze che fanno ritorno al piccolo porto.
Dopo un breve tratto sbucammo in un ampio spiazzo in cemento che continuava fiancheggiando una piccola insenatura del mare, protetta dall’altro lato da un massiccio molo. Dalla caletta, per mezzo di un’altra rampa di scale più corta della precedente, risalimmo sino ad un largo. Ormai potevo vedere benissimo quanto si offriva ai miei occhi una piazzetta in pendenza traversata da una straduccia che portava a vicoli oscuri e stretti, e soprattutto una marea di gatti. Tanti gatti, quanti mai ne avevo visti prima di allora.
Infine gustiamoci la scena del rientro dei pescatori.
Le barche erano tutte rientrate e molti uomini scaricavano il pescato della notte. Sulla scaletta facevano la prima cernita e buttavano ai gatti la minuzzaglia e le interiora di certi grossi pesci che andavano sventrando. I gatti si gettavano or qui or là , arraffando quanto gli uomini scartavano, tentando di rubacchiare nelle barche, rimediando pedate e scapaccioni dai pescatori, azzuffandosi tra loro, miagolando, scambiandosi ingiurie e improperi.
La prima edizione di Sinforiano, l’unica ad avere una distribuzione nazionale, ebbe ottime recensioni da riviste specializzate. Su tutte citiamo quella di Lina Marelli Ferretti da “L’Eco delle Valli” di Sondrio, dove si definisce Sinforiano gatto vegetariano “un libro che potrebbe essere affiancata ai classici della favolistica per il suo contenuto morale che invita i ragazzi al senso del dialogo, che arricchisce di immaginazione, di nozioni didattiche”. Conoscendo come la pensava Zelli su queste cose di sicuro avrebbe risposto di aver scritto soltanto per divertire, se poi quello che raccontava era capace anche di insegnare qualcosa tanto meglio. “Il Bene” di Milano nel numero 9-10 del 1973 scrive in un anonimo redazionale: “un plauso all’autore per aver condotto la narrazione con brio e logica”. Infine la rivista “Libri di ieri e di oggi” di Brescia nel suo quarto aggiornamento del 1973 definisce il libro: “istruttivo, spassoso e divertente, proprio un bel libro per giovani lettori, scintillante di umorismo e fantasia, celati nel mondo reale e concreto dei nostri ragazzi che, se portati allo studio e alle belle lettere, lo gusteranno”.
Sinforiano gatto vegetariano è un libro che dimostra la grande versatilità dell’autore, capace di affrontare allo stesso modo la trama complessa di un romanzo storico e una fiaba per bambini ricca di trovate divertenti.
Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
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