di Chiara Di Salvo
Gianni Ottavini accanto alle sue opere esposte a Biassono.
Queste le semplici parole che il grande pittore Gianni Ottaviani utilizza per racchiudere tutta la sua produzione medievale esposta recentemente a Biassono (MB) per tre mesi. L'intervista fatta durante le ultime ore della sua mostra, rivela un lato eclettico e quanto mai imprevedibile della sua persona. Jan du Chateau è lo pseudonimo con il quale mi sono aperto questo scorcio medievale, fatto di tavole invecchiate e dipinte alla maniera antica – dice Ottaviani. Questo capitolo artistico, parallelo e complementare alla sua ricerca artistica concentrata sull'arte contemporanea, è rimasto in mostra a Biassono fino a sabato 9 gennaio presso il Museo Civico Carlo Verri che ha accolto queste opere contemporaneamente al suo nuovo stemma museale, dipinto dal pittore stesso. Nelle tavole in mostra, Gianni Ottaviani-Jan du Chateau rivisita scorci e città in chiave gotica inserendo in alcune di esse il Gioco dell'Oca rappresentato come le carte dei tarocchi: il percorso a spirale che porta dentro al quadro è costellato da 'caselle' dedicate a piccole immagini e simboli di ogni genere inerenti al quadro. Importante per il Comune è quello dedicato al vescovo-conte Ansperto da Biassono che l'artista ha dipinto appositamente per la mostra. Ottima l'affluenza alle sale – sostiene Marco Tremolada dell'Associazione GRAL (Gruppo di Ricerche Archeostoriche del Lambro) di Biassono – che ha interessato gran parte dei concittadini all'opera di questo particolare artista marchigiano ma milanese d'adozione. Ottaviani, il pittore con una visibilità all'estero composta da numerosi riconoscimenti tra cui l'invito ad essere Presidente della Giuria della Biennale Internazionale di Ankara nel 2005, sorride raccontando quanto il caso e la bravura abbiano giocato, come nel Gioco dell'Oca, a tappe. La mia vita è come un romanzo, un libro composto da numerosi capitoli – conclude l'artista. Gianni ci ha messo persino le immagini.
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